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sabato, Aprile 20, 2024

Maria Grazia Di Scala: “La Caremar ci ha impedito l’accesso a bordo. Noi combattiamo con i lavoratori minacciati di essere licenziati”

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«Cosa nasconde la Caremar? Cosa non dovevamo vedere?” E’ questa la domanda che si pone Maria Grazia Di Scala, consigliere regionale id Forza Italia a cui questa mattina il Ragioner Francesco Ceci e l’amministratore della Caremar, il dott. Roberto Liguori, hanno impedito di salire a bordo insieme al collega consigliere regionale Luciano Passariello.

«L’ispezione sulla nave ci è stata vietata – ci hanno dichiarato i due consiglieri regionali – dal ragioniere Francesco Ceci, dirigente dell’azienda, che ha sostenuto telefonicamente di aver avuto dal Dott. Roberto Liguori, amministratore delegato di Caremar, ordine tassativo di non farci salire a bordo. Di cosa ha paura la nuova dirigenza privata. Cosa non dobbiamo vedere? Quale scandalo viene nascosto a bordo dei traghetti Caremar? Lo scopriremo presto e per questo mercoledì presenteremo un ordine del giorno in Consiglio Regionale».

«Questa mattina, abbiamo fatto visita – comunicano in una nota congiunta Di Scala e Passariello – ai lavoratori della compagnia di navigazione Caremar in sciopero nei confronti dell’azienda che, a detta dei lavoratori, a causa della mancanza dei requisiti minimi di sicurezza adottati dalla stessa compagnia, mette a repentaglio la sicurezza e l’incolumità non solo dei lavoratori impegnati ogni giorno a garantire il servizio al pubblico, ma, anche degli stessi passeggeri che quotidianamente usufruiscono del servizio. I lavoratori iscritti ai sindacati UGL trasporti e FEDERMAR CISAL (che rappresentano circa l’80% dei lavoratori totali della compagnia) denunciano la mancanza di un accordo sull’organizzazione del lavoro che allo stato attuale porta a dover sostenere turni massacranti. Addirittura tra un turno e l’altro spesso, si riesce a malapena a riposare per 3 ore. Tutto ciò è inaccettabile e mette in serio pericolo dipendenti ed utenti»

«I lavoratori ci hanno sottoposto numerose criticità – continua Maria Grazia Di Scala – e volevamo visionare di persona a cosa i passeggeri del Golfo di Napoli vanno incontro. Ma per paura, forse, la nuova Caremar ce lo ha impedito. Una chiusura che non ci convince, anzi, ci allerta ancora di più. Faremo luce fino in fondo”

«L’azienda tra le altre cose – sottolinea Passariello – ha minacciato ritorsioni nei confronti dei lavoratori che non hanno siglato un accordo che non rispetta le minime direttive sulla sicurezza. L’intesa è stata sottoscritta solo da CGIL, CISL e UIL che insieme rappresentano a mala pena il 15% degli addetti ai lavori. Caremar, di pronta risposta, ha minacciato tagli e licenziamenti».

«Non resteremo passivi a guardare e presenteremo mercoledì, durante la prossima seduta del Consiglio, un Ordine del Giorno con il quale chiederemo alla Regione Campania di intervenire a garanzia della salvaguardia dei posti di lavoro e della sicurezza dei dipendenti e dei passeggeri, considerato anche il fatto che fino a pochi mesi fa Caremar era di proprietà Regionale e che ancora oggi percepisce fondi pubblici dall’Ente per garantire un servizio efficace ed efficiente».

«La Caremar non è casa loro, questo lo deve capire bene la dirigenza della Caremar, ma lo devono capire bene tutti gli armatori del Golfo di Napoli. La Regione, e per quanto possibile in Commissione Trasporti batterò i pugni sul tavolo, dovrà essere quel controllore serio e puntale che mette spalle al muro gli armatori inadempienti. Abbiamo più di un motivo, a questo punto, di credere che le denunce dei lavoratori sono più che fondate se l’amministratore delegato ha paura di farci ispezionare le navi. Restiamo al fianco dei lavoratori della Caremar senza indietreggiare di un solo passo. Di sicuro – conclude la Di Scala –  questo non è un episodio isolato. Torneremo a bordo della Caremar e scopriremo cosa ci nascondono»

14 COMMENTS

  1. Sarebbe interessante chiarire anche come sono stati assunti i dipendenti, considerato che fino ad oggi era statale. Quali concorsi sono stati effettuati e le modalità con cui sono stati scelti. Ora che sono diventati marittimi “normali” c’è tutta questa attenzione… e i dipendenti delle altre compagnie devono invece continuare a fare gli schiavi?

  2. Infatti. Nessuno dei dipendenti Caremar sta lì per meriti propri. Sappiamo tutti come si veniva assunti.
    E poi perché questo tipo di contratto di lavoro, quando si applicava solo ai dipendenti Medmar, Snav, ecc. era accettabile, mentre adesso che lo si vuole applicare anche ai marittimi Caremar, diventa fuorilegge?
    Abbiamo lavoratori di serie A e lavoratori di serie B?
    ADesso basta, comincino a lavorare anche i marittimi Caremar.

  3. Bene! Tutti a casa questa massa di nullafacenti e maleducati! Sono contento che con la privatizzazione gli elementi inutili vanno mandati a casa,è giusto che sia così.

  4. L’avvocato così attenta ai diritti dei lavoratori dovrebbe preoccuparsi in primis di proteggere il patrimonio pubblico. Bastano due calcoletti della serva per capire dove va a finire il carburante….per non parlare del resto. Hanno raziato una comoagnia che aveva le migliori navi d’Italia … andrebbero non solo cacciati, bisognerebbe chiedere i danni.

  5. Vorrei rispondere ai Signori Carlo, Ernesto, Eddy, sono un dipendente caremar dal lontano 1992 e sono stato assunto così come i dipendenti delle altre compagnie del golfo tra cui ho tanti amici ed ex compagni di scuola. La Caremar non ha mai regalato nulla ai suoi dipendenti, ha sempre e solo applicato il CCNL, e determinate cose tipo il rapporto sette giorni a casa e sette giorni a bordo era pagato dagli stessi lavoratori a cui la società tratteneva quote di corpose di straordinario ogni mese. Per quanto riguarda l’ attuale momento noi abbiamo detto alla nuova dirigenza di essere pronti ed aperti a qualsiasi tipo di nuova contrattazione purché sia rispettosa delle vigenti normative e CCNL ed in questa ottica siamo impegnati in una fase di trattativa con amministratori e dirigenti che prima facevano parte di altre realtà, cercando, senza alcun timore di esporre i nostri concetti. Facciano lo stesso gli altri lavoratori marittimi, le regole ci sono e vanno fatte applicare, lottate!!! PER QUANTO RIGUARDA il signor Francesco, devo dire che sono impreparato sulle sue argomentazioni, però senza nulla mettere in dubbio posso dire che a Forio diciamo “..u putcar te venne chelle ca tene” il negoziante di vende quello che ha in bottega……..Buona Immacolata a tutti…….voi specialmente ai colleghi marittimi.

  6. Il carburante sparito di quale accordo fa parte? Per quanto riguarda l’assunzione stendiamo un velo pietoso… sono passati tanti anni ma chi c’era lo sa perfettamente chi dovete ringraziare … quel posto era ambito anche da quelli del privato che però non avevano Santi in paradiso. Non vi ho mai sentito fenunciare compottamenri scorretti da 20 anni siete colluso. Avete portato allo sfascio la compagnia … da oggi non siete più privilegiati, fatevene una ragione.

    • Caro Sig. Francesco, vedo con piacere che Lei vende sempre lo stesso prodotto, quindi vuol dire che è uno specialista della materia e questo le fa onore in un mondo dove ognuno non sa fare niente e ci si improvvisa tuttofare…..per quanto riguarda i “privilegi” siamo abituati come tutta la gente di mare ad accorciare le maniche e a lavorare sodo dal mattino presto a tarda sera, affronteremo con dignità ( come peraltro stiamo facendo) e competenza anche questa battaglia, senza chiedere l’ impossibile ma solo il rispetto delle regole…….Buon primo giorno del Giubileo della Misericordia a tutti i lavoratori……..

    • Egregio Sig. Alias Francesco, è giusto ricordarLe che quando ignoranza e mediocrità si coalizzano, ne risulta la cosiddetta voce del popolo. E Lei ha centrato in pieno l’obbiettivo. Saluti.

      • Lei dimentica che ci sono denuncie messe a tacere e testimonianze che dicono il contrario. se lei è un uomo di mare “vero” dovrebbe essere il primo a schifarsi, invece vedo che copre offendendo parlando di ignoranza e mediocrita dall’alto del suo diplomino….

  7. La Di Scala cerca visibilità e si è fatta fotografare con personaggi poco raccomandabili (a detta dei loro stessi colleghi) tra cui uno che fu licenziato per aver rubato a bordo e che poi fu riassunto su pressione dei sindacati.
    Solo adesso Di Scala scende da Barano e si accorge che vogliono maltrattare i dipendenti Caremar. E prima, i marittimi dell’armamento privato non li vedeva?

  8. Evidentemente Luigi evita di parlare degli ammanchi perchè non ne è a conoscenza e sarebbe strano visto che avviene quotidianamente, o perchè ne è coinvolto. Una risposta sarebbe giusta per dare alla gente la verità. Questo carburante spariva o no?

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