fbpx
mercoledì, Aprile 24, 2024

Mai una pista ciclabile all’interno della pineta di Ischia!

Gli ultimi articoli

Antimo Puca | L’associazionismo culturale rappresenta la più efficace difesa della società civile contro la mancanza di passione e di cultura che sono concime per il degrado. Bisogna avere il coraggio di intraprendere percorsi differenti. Bisogna avere il coraggio di non utilizzare il denaro pubblico per opere costose ed inutili. Bisogna avere il coraggio di attivare sperimentazioni ecosostenibili, improntati alla cura e alla attenzione della natura,modelli virtuosi, efficaci ed efficienti.

Bisogna avere il coraggio di occuparsi della nostra isola con cura per recuperare natura e bellezza. A proposito di pinete, nessuno parla mai della totale mancanza di manutenzione. Molti convegni, belle parolone sul verde e poi le pinete come ammasso di seccume o, nei ridottissimi interventi, qualche centinaio di mq, interventi di camion con gru a cestello che devastano completamente il sottobosco. Nel dopoguerra e sino agli anni cinquanta, con pochi soldi e niente chiacchiere, si faceva manutenzione ricorrente e in pineta c’erano addirittura i guardiani.

Le donne non potevano rastrellare il pelo, che serviva ad accendere la carbonella nei fornelli in cucina, perché strappavano le giovani piantine nate dai pinoli. Altri tempi con meno fumo e più arrosto e onestà sia materiale e soprattutto intellettuale. Gli unici interventi opportuni nelle pinete sono gli interventi volti a ripristinare nel modo più naturale possibile il bosco ora distrutto e degradato.

Questo significa cercare di interpretare le dinamiche vegetazionali spontanee in atto e poi assecondarle quanto più possibile. Questo al fine di ricreare un bosco quanto più possibile naturale, che, vorrei ricordare, non è mai un semplice insieme di erbe, arbusti e alberi, ancorché adatti, ma piuttosto il risultato di una complessa rete di interazioni fra organismi viventi, vegetali, animali, fungini, batterici, venutasi a creare spontaneamente e in tempi generalmente lunghi.

Su questa complessa rete di relazioni si basa la buona salute e la resilienza del bosco e di tutti gli ambienti naturali degni di tale nome. Le storiche e litoranee pinete hanno sia fine naturalistico che fine utilitaristico. I pini, domestici e marittimi, sono da sempre utilizzati per legname,pinoli e come barriera a protezione dai venti salsi provenienti dal mare. Nei tempi lunghi che soprattutto le storiche pinete hanno conosciuto, la componente naturale ha avuto modo di affermarsi, spesso in modo dominante, e i lecci, le filliree, i biancospini, i prugnoli, le farnie e le roverelle hanno finito per creare compagini ad elevato carattere di naturalità, e oggi le nostre famose pinete, di cui i pini, oltre ad essere l’eponimo costituiscono uno straordinario elemento paesaggistico e storico, rappresentano un patrimonio naturale di inestimabile valore, tanto più importante in un periodo storico connotato da un generale impoverimento ambientale, conseguente ad incendi, deforestazione, desertificazioni ed alterazioni climatiche. Un patrimonio naturale che noi ischitani ancora abbiamo la rara fortuna di possedere e di cui dovremmo essere orgogliosi.

Per questo motivo sono contrario ad ogni progetto che comporti decespugliamenti, allargamenti di sentieri, collegamenti di vario genere e quant’altro concorra a snaturare e a togliere valore ad un ambiente naturale che rappresenta l’unica vera ed inestimabile ricchezza di ciò che chiamiamo Pinete di Ischia. Quindi ben venga la creazione di una pista ciclabile se ciò che  si va a creare andrà a prendere il posto di zone precedentemente cementificate o asfaltate, di zone antropizzate ora abbandonate. Ma assolutamente no se questa pista ciclabile deve essere creata all’interno della pineta di Ischia. Sicuramente piantare nuovi pini sarebbe ottima cosa;piantare pioppi, le cui radici assorbono i metalli pesanti in profondità; cospargere i terreni di compost arricchito con batteri capaci di metabolizzare gli idrocarburi;affinché gli alberi diventino boschi e ritornino animali selvatici ed uccelli. Per il resto, il sottobosco si espandera’ da solo. Ci vorrà tempo. Occorrerà chiudere l’area al pubblico. Per il resto basterà tenere in ordine la pineta. È il polmone della nostra isola.

La natura, se lasciata in pace, si rinnova da sola. Basta cementificazione. Una pista ciclabile dovrebbe sorgere all’interno dell’area urbana, al fine di riqualificarla. Servono politici sensibili ed attenti, che provano a costruire modelli di risanamento in maniera attenta e naturale, mettendosi anche contro il grande potere del circuito chiuso riservato ai soliti pochi(oligarchia contemporanea). Le pinete dell’isola Ischia conservano ancora, nonostante le ferite, un’inestimabile valore biologico ed ambientale che tutti noi abbiamo il dovere di conservare. Giù le mani dalle nostre pinete!!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos