Gianni Vuoso | Via Champault ad Ischia. Ovvero, l’ultimo scempio, in ordine cronologico, di un’amministrazione che si è fatta conoscere negli ultimi anni, per interventi molto discutibili. Perché questo nostro giudizio? Semplice. Perché il Comune ha iniziato i lavori per la ripavimentazione di questa strada che dal Corso Vittoria Colonna, conduce alla Piazzetta Rittman, all’ex Carcere, alla Spiaggia dei Pescatori e prima ancora, a quel belvedere dinanzi all’ex carcere dal quale è possibile ammirare uno degli scorci più belli dell’isola. E’ la strada che conduce a due alberghi come l’Ulisse e il Punta Molino, è la strada che conduce al lungomare Cristofaro Colombo.
Perché lo scempio? Perché secondo le notizie che abbiamo appreso dalla ditta che sta eseguendo i lavori, il tratto di strada iniziale fino all’altezza dell’Hotel Ulisse sarà asfaltato come lo è attualmente. Dall’Hotel Ulisse fino alla Piazzetta Rittman la pavimentazione sarà con i cubetti di porfido (meglio conosciuti come “cazzimbocchi” in gergo popolare).
Secondo noi una scelta a dir poco disgustosa, che abbiamo comunicato al sindaco con la richiesta di una risposta, una dichiarazione da poter rendere pubblica. Ma fin ora, il nostro whats-app datato 14 gennaio, è ancora sul nostro cellulare e non abbiamo ricevuto nessun riscontro.
A questo punto, chiederemo gli atti per poter verificare i lavori che saranno eseguiti e che probabilmente sono stati decisi da una conferenza dei servizi che sinceramente, ci convince poco. Ricordiamo e lo diciamo per la storia, che per prendere visione dei documenti relativi al Parcheggio della Siena siamo stati assistiti dall’avv. Bruno Molinaro, visto che inizialmente, alla faccia di una legge che va in ben altra direzione, si rifiutarono di mostrarceli. Ci auguriamo che in questa occasione, non si voglia rispondere con lo stesso tono…
La nostra non è una presa di posizione caparbia. Noi chiediamo che tutta la strada sia pavimentata con i cubetti di porfido, sistemati a perfetta regola d’arte, così come si dovrebbe agire per la traversa Champault e Vico Ulisse e per Via D’Aloisio che è stata completamente asfaltata, alla faccia di una sua identità di vecchia data.
L’altro giorno Gennaro Di Biase, per il Mattino, ha pubblicato un’intervista a Cesare De Seta, professore emerito di Storia dell’Architettura della Federico II il quale, a proposito dei sanpietrini che dovrebbero pavimentare i Gradoni di Via Chiaia, dice che i sanpietrini in tale zona “non possono essere sbaraccati, perché l’asfalto cancellerebbe la storia, che è rappresentata appunto, dai sanpietrini in porfido. E aggiunge “dovunque ci sono i sanpietrini possono esserci dei dissesti, ma quelle pietre fanno parte della storia della città. Quando Don Pedro de Toledo arrivò a Napoli, costituì i Quartieri Spagnoli, fece realizzare una struttura a griglia sul modello romano e fu tutto pavimentato con i sanpietrini che, naturalmente hanno bisogno di una manutenzione specifica” e che probabilmente le nostre amministrazioni, a causa di una congenita sciatteria non riescono a garantire. Ora, con la stessa passione con la quale il prof. De Seta ama difendere la storica pavimentazione di Chiaia, noi cerchiamo, nel nostro piccolo, di difendere la storia e l’identità di vicoli che appartengono alla nostra storia e che certamente il prof. Josep Ejarque, esperto di turismo chiamato dal Comune d’Ischia, ad indicarci un percorso per fare turismo, non vorrà trascurare perché, ci sia permesso, il turismo si fa anche offrendo ai nostri ospiti un paese ordinato, pulito, sistemato e curato in ogni particolare.

Ci auguriamo, infine, che mentre Chiaia ha avuto nel prof. De Seta un’attenta ed autorevole voce in difesa della storia della città di Napoli, anche Ischia ed in particolare oggi Via Champault, e domani gli altri vicoli, siano riconosciuti da altrettanto autorevoli voci locali, come Gigiotto Rispoli, Ilia Delizia, ed altri di tutto rispetto, non esclusa la voce di cittadini desiderosi di esprimere il loro dissenso e l’accorato amore per questa terra, la più bella del mondo, come ormai si ripete ma anche, la più abbandonata da chi preferisce anteporre i propri giochini elettoralistici e di bassa lega.