L’intervista random è un’occasione per scoprire il lato più autentico, personale e spesso inaspettato dei nostri calciatori. Questa volta i riflettori sono tutti per Luigi Castagna, bomber del Real Forio, che domenica sarà protagonista della finalissima regionale dei play-off di Eccellenza Campana contro la Real Normanna.
Un traguardo importante ha illuminato la sua ultima prestazione: 100 gol nei dilettanti, cifra tonda raggiunta proprio nella semifinale contro il Gladiator, vinta dal Real Forio per 3-1. Dopo un lungo stop per infortunio, Castagna è tornato in campo da protagonista, realizzando una doppietta di pregevole fattura. In particolare, il secondo gol – quello del definitivo 3-1 – ha messo in mostra tutta la sua qualità, con una giocata da attaccante vero che ha mandato in visibilio il pubblico foriano.
Un ritorno da sogno, un traguardo da celebrare. Ma ora… è tempo di conoscerlo meglio, tra passioni, riti scaramantici e ricordi di spogliatoio.
L’Intervista Random a Luigi Castagna
Il tuo piatto preferito post-partita?
Diciamo che dopo la partita tendenzialmente mangio pizza, per recuperare un po’ dei carboidrati persi in campo.
Se potessi dare un consiglio al te stesso bambino che sognava di diventare calciatore, cosa gli diresti?
Che la strada sarebbe stata difficile. Arrivare a certi livelli richiede tanta testa, professionalità e cura di sé.
Qual è stata la domanda più strana che ti hanno fatto in un’intervista?
Speriamo… questa!
Se dovessi creare una squadra di calcetto con personaggi famosi (non sportivi), chi sceglieresti?
Questa va sotto riserva… ci devo pensare!
Cosa pensi appena senti il fischio d’inizio?
Con tutta franchezza, penso subito a vincere. Almeno per un attaccante, il primo pensiero è segnare.
Qual è la tua esultanza preferita?
Dipende dal momento, non ne ho una fissa.
Qual è il compagno con cui faresti un viaggio on the road? E chi lasceresti a casa?
Porterei sicuramente Pistola, lo porterei ovunque. Siamo molto legati. Lascerei a casa… nessuno in particolare, andiamo tutti d’accordo.
La situazione più divertente vissuta in ritiro o trasferta?
Durante una partita col San Marzano, con Umberto Prisco. Ci fece morire dal ridere con una domanda a trabocchetto a cui si doveva rispondere con un hamburgher come buzzer. Un episodio davvero esilarante.
Il rito scaramantico più strano visto nello spogliatoio?
Nessuno in particolare, a parte le preghiere personali di alcuni.
Se potessi cambiare ruolo per una partita, quale sceglieresti?
Mezzala di centrocampo. È un ruolo che mi è sempre piaciuto: sei nel vivo del gioco e fai da fulcro per gli attaccanti.
Il consiglio migliore ricevuto in carriera?
Non pensare troppo alle giocate. Me lo dicevano anche i miei primi allenatori: quando pensi troppo, la giocata non ti riesce. Devi agire d’istinto, e magari ti viene fuori qualcosa di davvero bello.
Hai un rituale segreto prima di scendere in campo?
No, ma sono molto scaramantico. Ho le mie abitudini.
Se potessi scambiare la tua vita per un giorno con un personaggio famoso (non calcistico), chi sceglieresti?
Fabrizio Corona. Perché è uno che non se ne frega di niente e di nessuno. Ha un suo ideale, che può piacere o meno, ma è coerente.
La città più bella in cui hai giocato?
Ho vissuto poche città fuori da Ischia, come Pescara e Napoli. Ma per me l’isola resta la più bella.
Il difensore che ti ha messo più in difficoltà?
Rosario Di Girolamo. Un giocatore molto intelligente, ti studia durante tutta la partita e sa come anticipare le tue giocate.
