martedì, Dicembre 10, 2024

Luciano Venia: “Si istituisca l’anno termale. Basta con il “deserto” di novembre”

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L’Avv. Luciano Venia ha inviato al Prefetto di Napoli, al Presidente del Consiglio dei Ministri e al Sindaco di Ischia un esposto denuncia sul gravissimo danno derivante dalla interruzione del servizio turistico a Ischia.

Avv. Luciano Venia
Premesso che il Comune di Ischia è “Stazione turistica estiva ed invernale” come si evince dal logo storico dell’Ente; che parimenti gli altri comuni isolani condividono questa intensa turisticità che si estrinseca e si articola in molteplici attività come quella balneare, della nautica da diporto, del termalismo e cure del benessere, nella enogastronomia, nella amenità dei luoghi e del paesaggio quale habitat per attività escursionistiche, di relax e contemplazione; che dal dopoguerra si è assistito alla ripresa dello sviluppo economico e sociale fondato proprio sul Turismo quale prima economia territoriale.

ISCHIA TERRITORIO TERMALE

Tale corpo unitario rappresenta oggi un unico distretto turistico grande e complesso che genera secondo alcune stime un gettito di circa 670 milioni alla Pubblica Amministrazione per tasse, imposte, contributi, accise e diritti; che il clima mite e temperato, salvo le ondate di calore degli ultimi anni, garantisce temperature raramente sotto gli otto gradi, anche in inverno, con pochissimi giorni di freddo intenso anche se la parte meridionale risente di una maggiore umidità; che la abbondanza della vegetazione impreziosita da una immensa varietà di piante e coltivazioni, ancora egemone il vino in uno con frutteti tipici e prodotti agricoli locali, offre un ambiente puro e di valore per gli ospiti turisti alternando l’altimetria ragguardevole del Monte Epomeo di quasi 800 metri con la estesa distesa di spiaggia dai Maronti a Citara, da Cava dell’Isola al Lido di Ischia, da Sant’Angelo a Lacco Ameno e Casamicciola; Negli anni sono stati avviati molti stabilimenti termali e sono stati costruiti molti alberghi (alcuni purtroppo  destinatari di provvedimenti sanzionatori e sinanche demolizioni) fino a contarne centinaia; che in funzione dei volumi delle presenze giornaliere turistiche è sorta una imponente rete distributiva commerciale e dei servizi segnalata da migliaia di partite Iva  e testimoniata dai consumi di energia elettrica, gas e acqua; provata già nel 2009 dal numero di gruppi elettrogeni che si dovettero attivare, oltre 120, per erogare corrente all’isola in occasione di un guasto notevole;

Che Ischia è TERRITORIO TERMALE essendo l’isola di origine vulcanica, si parla di 36 crateri tra i quali il Porto d’Ischia: antico lago aperto al Mare dai Borboni con il tagli; dell’istmo di sabbia che ai suoi lati confina con l’oasi naturale della Spiaggia San Pietro (per la cui intangibilità stiamo lottando) e con la spiaggia della Pagoda dietro al faro rosso su cui del pari è auspicabile un percorso di valorizzazione col recupero dell’antico canale della Foce Vecchia del Porto ancora riapribile; che dunque, tutta l’isola è legata (anche i produttori di alimenti agricoli, la pesca, i professionisti, gli artigiani dal legno al ferro all’idraulica all’impiantistica) al Turismo; che allora fermandosi l’attività turistica crollano incassi, reddito, attività economica, operazioni bancarie e postali; lavoro che nei mesi invernali da qualche anno si assiste a un pesante momento di recessione economica autoinnescata (per la chiusura pressocchè totale di alberghi) che causa disagio sociale e povertà poiché tutto ruota attorno ai flussi turistici e quindi alla struttura ricettiva di questi come attestano i circa 15 casi di suicidio accertati del biennio scorso, la nascita di entità come la Caritas, la Mensa del Sorriso, la Catena Alimentare immaginata da Nunzia che devono sopperire ai crescenti bisogni della popolazione; che da qualche anno per motivi di scelte gestionali gli alberghi e le terme osservano un ridotto periodo di apertura che è inaccettabile per la Ragione e il Diritto (e l’Erario, per i mancati introiti e per erogazioni di finanziamento da enti della P.A. Ed europei) di fronte al clima mite e all’abbondanza delle acque termominerali per le quali si è chiesta la concessione; troppi alberghi e terme chiudono il 15 ottobre quando sarebbe possibile lavorare tutto l’anno; a novembre si verifica una serrata generale tranne le aziende di alcuni imprenditori meritori che la Concessione termale prevede l’esercizio continuativo dell’attività per la quale essa viene rilasciata e nelle condizioni per il suo rilascio un opposto comportamento diviene motivo di revoca e di decadenza; mentre è sempre possibile la rinuncia per gli imprenditori che in stato di crisi decidano di non essere capaci di proseguire l’impresa.

LE CONCESSIONI TERMALI

Considerato che l’elevato numero di concessioni termali dovrebbe garantire all’isola di Ischia un lavoro invernale molto intenso, più forte di quello balneare attesa la qualità delle acque e dei fanghi il fatto che le cure termali climaticamente vengono ben apprezzate dal pubblico nei mesi freddi, si vedano Merano e altre località del nord e dei  paesi europei; che viceversa a metà ottobre con 30 gradi di calore e clima ameno che consente il bagno a mare (fino al 15 novembre in media) molti alberghi chiudono e con essi le strutture termali; che allo spirare del 1 novembre quando più intenso dovrebbe essere il lavoro di funzionamento degli stabilimenti per i quali si è chiesta la concessione avviene in senso atecnico una serrata con la chiusura del 90% delle strutture; si potrebbe invece operare fino a marzo inoltrato – avendo anche disponibilità gratuita di acque calde che in alcuni casi alimentano quale impianto geotermico anche il riscaldamento di alcune strutture

A NOVEMBRE ISCHIA E’ UN DESERTO

Ischia a novembre diventa un deserto e si blocca gran parte dell’economia e questa follia dura fino a Pasqua! Immense sorgenti di acqua termale restano non fruite e si interrompe il servizio ai clienti. viene a interrompersi la continuità di esercizio alla utenza. Che dunque lo Stato perde con la chiusura degli alberghi, delle terme e lo stop al commercio e all’artigianato milioni di euro ogni anno e le famiglie dei dipendenti e delle ditte con la chiusura delle terme vanno in difficoltà specie per le scadenze autunnali delle tasse, il caro vita, le spese di famiglia e specialmente il caro energia; e di converso lo Stato è chiamato anche a erogare gli ammortizzatori sociali. Molti cercano spiegazioni per la anticipata chiusura nei contratti, nel fisco, nella mancanza di personale, nel buco dell’ozono; mentre in realtà si tratta talvolta di mere scelte individuali. Il sistema va quindi regolato con nuove norme programmatorie per l’efficienza del sistema economico locale e per valorizzare la risorsa dello Stato di cui in senso lato siamo proprietari tutti noi l’acqua termale; temporaneamente data in concessione sulla base di prescrizioni di cui è necessario sempre garantire e valutare l’osservanza.

ISTITUIRE L’ANNO TERMALE

Per tutti questi motivi lo scrivente ha proposto la istituzione dell’ANNO TERMALE fissando con Legge o con Provvedimento Amministrativo la durata obbligatoria di apertura degli stabilimenti termali dal 1 settembre al 31 marzo di ogni anno e facoltà di proseguire l’apertura per gli altri mesi; considerato che l’art. 41 della Carta Costituzionale afferma che “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali [cfr. art 43].” è lecito attendersi una Iniziativa dello Stato;

LA LEGGE REGIONALE

La legge regionale della Campania 29 luglio 2008 N. 8 recante “Disciplina della ricerca ed utilizzazione delle acque minerali e termali, delle risorse geotermiche e delle acque di sorgente che all’art. 1 recita “La Regione promuove la razionale utilizzazione delle acque minerali, di sorgente e termali, tutelando e valorizzando lo sviluppo sostenibile, sia economico che sociale, dei territori interessati; all’art. 2 la regione consente la gestione e fruizione  del patrimonio idrotermale ed incentiva la valorizzazione e lo sfruttamento delle risorse di cui all’art. 1 ed incentiva la valorizzazione e lo sfruttamento delle risorse di cui all’art. 1 ein particolare di quelle di cui è stata riconosciuta la terapeuticità ai sensi della normativa vigente, promuovendone l’utilizzo nel piano sanitario regionale per il raggiungimento delle finalità terapeutiche e riabilitative ad esse connesse , persegue un razionale sviluppo economico e turistico del territorio”; che l’art. 4 della legge regionale 8/2008 definisce le Concessioni e l’art. 5 la possibilità di subconcessioni; che il successivo articolo 7 disciplina l’attività e prevede il dovere di trasmettere informazioni sull’attività estrattiva e che sulla concessione e sulle pertinenze cui si estende, l’iscrizione di ipoteche è soggetta ad autorizzazione regionale previa acquisizione delle valutazioni; che l’art. 14 della citata legge definisce le cause di cessazione della concessione tra le quali revoca e decadenza e all’art. 17 si stabilisce che la revoca della concessione è disposta per sopravvenuti gravi motivi di pubblico interesse; che la legge regionale veniva modificata dalla legge 8 del 2009 che stabiliva “Le concessioni perpetue date senza limite di tempo, in essere alla data di entrata in vigore della presente legge, hanno durata di cinquanta anni dalla data di entrata in vigore della presente legge e le relative subconcessioni hanno durata di venti anni, salvo che rispettivamente il concessionario o il subconcessionario non incorrano in motivi di decadenza”. Che di fronte alla durata così ampia delle concessioni comprese quelle quinquennali eventuali o infra – appare necessario predisporre più stringenti controlli e più forti sanzioni su esercizio, organizzazione, sfruttamento, chiusure o interruzioni immotivate e comunque realizzate contro la legge e i regolamenti o pregiudizievoli per le finalità sociali e ambientali ex art. 41 della carta fondamentale; che Ischia è territorio termale e la sua economia fonda sul turismo e specialmente sul binomio termalismo e balneare; che le acque calde vanno impiegate soprattutto d’inverno atteso che quest’anno le temperature sono state per tre mesi sopra i 35 gradi con minore sostenibilità e forse efficacia delle cure termali che qui si intendono riportati il tenore dei modelli di concessione delle acque termali della regione e i decreti attuativi delle leggi in materia ovvero si riprendono le condizioni per ottenere e mantenere le concessioni.

L’ATTACCO AL SINDACO ENZO FERRANDINO

Con queste premesse lo scrivente chiede di conoscere

a) quali interventi abbia operato il Sindaco di Ischia nel comparto termale anche sul piano sanzionatorio e di regolazione; per quale motivo non venga immediatamente assunto il criterio di turnazione tra le imprese e di rotazione nei periodi;

b) per quale motivo viste le leggi, i regolamenti e gli obblighi dei concessionari termali il sindaco non proceda alla stesura di un regolamento per la vita economica nei mesi invernali obbligando chi vi è tenuto a mantenere funzionante e aperta al pubblico la propria struttura per dodici mesi all’anno o almeno dieci contemplando 30 giorni di ferie e un mese di ristrutturazione e lavori agli impianti, anche in termini di CSR Responsabilità Sociale delle Imprese al di là del profitto di un dato mese- tenendo conto che i bilanci sono relativi all’esercizio annuale e in tal modo agendo positivamente mantenendo lavoro di dipendenti, fornitori, società di servizi, artigiani etc e innescando la possibilità di vendite per i commercianti già vulnerati  dalle vendite on line;

c) se non sia il caso ad horas di permettere l’applicazione della legge nazionale e regionale e di segnalare eventuali impieghi dello strumento concessorio in relazione all’ obbligo di esercizio continuativo degli impianti e delle strutture ex L.R. 8/2008 come modificata dalla L.R. 8/2009 e integrata dalle previsioni regolamentari di attuazione;

d) a quanto ammonti il gettito annuo dell’IMU iscritto nel bilancio del Comune di Ischia per le seguenti classi di contribuenti: 1) alberghi, hotel e pensioni 2) bar e ristoranti 3) negozi e uffici 4) laboratori; 5) seconde case e) se negli ultimi cinque anni si siano prescritti tributi IMU e di quali categorie aggregate per tipologie; se negli ultimi dieci anni si siano prescritti pagamenti IMU per alberghi, terme, bar e ristoranti; se siano in corso accordi di rateizzo, bonario componimento, forme di saldo e stralcio etc;

f) se e quante imprese in forma di albergo, stabilimento termali e simili abbiano ottenuto finanziamenti europei, nazionali e regionali negli ultimi dieci anni e se la durata dell’esercizio per anno delle stesse fosse contemplata dai bandi di finanziamento, dalle erogazioni e dagli affidamenti;

g) se il minore incasso del sistema Ischia di inverno ad alberghi e terme chiuse non rappresenti sui generis un danno all’erario per mancato o minore incasso di IVA, IRPEF etc.

i) se il Sindaco di Ischia abbia mai segnalato questo danno sia esso potenziale che eventualmente effettivo alle competenti istituzioni e agli organi preposti;

l) quali iniziative abbia effettuato il servizio Ragioneria per la notifica degli avvisi di accertamento esecutivi per l’IMU agli alberghi e agli stabilimenti termali e in particolare quanti avvisi siano stati notificati nel 2024 ad alberghi e terme; se sussistano accordi in essere con alberghi e terme e se questo preveda rateazione in particolare per l’IMU; se le risultanze di ragioneria siano state già segnalate al Ministero dell’Economia e delle Finanze;

m)se e quali iniziative di accertamento esecutivo l’Ufficio della Ragioneria del Comune di Ischia abbia avviato per il recupero di eventuali tributi dovuti agli occupanti dello spazio comunale o demaniale della Via Regina Elena in località spiaggia San Pietro oggi parzialmente ingombra; quali rapporti dei VV.UU. In merito e quali segnalazioni alla Magistratura;

n) quali iniziative recuperatorie di tributi e quali esiti dei sopralluoghi effettuati su richiesta anche eventualmente dell’ufficio ragioneria per quanto di competenza sul tracciato del cd Rio Corbore il Canale che viene da Barano passa per i Pilastri e termina poi a mare; e che recentemente per due volte è in qualche modo esondato dai tratti non tombati, trasformando la via Michele Mazzella in un fiume che ha trascinato con se oggetti e motocicli e che potrebbe rappresentare un grande pericolo per l’avvenire ove non si proceda a urgenti interventi per la mitigazione del rischio anche tenendo conto delle stesse occlusioni degli archi dei pilastri e la situazione idrogeologicamente fragile di Via Arenella e le spaventose alluvioni di ottobre; in particolare verificando abusive immissioni in fogna, occupazione dell’alveo con ingombri, getto di cose nei canali

OGGI, NOVEMBRE 2024

Mentre lo scrivente stende questo atto le poche strutture alberghiere e termali aperte nel Comune di Ischia sono piene di turisti per il ponte 1-4 novembre, fatto che potrebbe sempre ripetersi, puntando sull’acqua calda delle terme, della fruibilità mondiale dei portali che mettono in contatto la domanda di alloggi di centinaia di milioni di potenziali turisti o bisognosi di cure termali e camere e l’offerta degli Hotel (es Booking, expedia, etc). Tenuto conto inoltre che nel 2025 è previsto il Giubileo che porterà a ROMA 40 milioni di turisti rispetto ai 13 del 2024 e molti milioni giungeranno a Napoli, in Costiera e a Pompei; potrebbero raggiungere anche Ischia se non fossero chiuse terme e alberghi in inverno; inoltre sempre nel 2025 sono previste le celebrazioni per i 2500 anni di Neapolis con l’attesa di ingenti masse di turisti. Per tutti questi motivi lo scrivente Avvocato Luciano Venia esprime fiducia nel Presidente del Consiglio dei Ministri e nell’Onorevole Prefetto di Napoli per una Iniziativa forte in linea con il Suo ottimo Governo della Provincia e chiede a tutti gli organi ed enti di garantire l’osservanza delle leggi e dei regolamenti secondo le proprie rispettive competenze.

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