SOCIETA'

Luciano Giusepponi: “Aiutiamo i giovani Burkinabè, il sapere è potere”

By Redazione Extra

November 25, 2020

Accogliamo, in queste nostre pagine, l’appello, accorato e forte, di Luciano Giusepponi che, con passione, è impegnato da tempo in prima linea in iniziative benefiche pro – Burkina Faso e non solo.Con tutto l’amore e la passione che lo contraddistinguono, Luciano descrive la situazione vissuta da giovanissimi e da donne in una delle aree più travagliate del mondo, concludendo con tutte le indicazioni utili per contribuire al miglioramento delle condizioni di vita degli abitanti di quella porzione del globo.“Carissimi amici – scrive Luciano – e benefattori buongiorno, salute e bene a tutti voi con le vostre famiglie, ci ritroviamo anche quest’anno, per grazia di Dio, al nostro solito incontro per ricordarci dei nostri impegni missionari.Quest’anno, per la prima volta, il mio messaggio sarà più lungo del solito, spero di non infastidirvi, ma ritengo doveroso che sappiate di alcune realtà del paese, Burkina-Faso, al quale portiamo il vostro aiuto e sostegno, informative utili per comprendere soprattutto per coloro che non appartengono alla parrocchia e non possono attingere direttamente alla fonte.Il mio parroco mi accusa, amorevolmente, di non avere il “dono” della sintesi.Ed è vero!C’è da dire, però, che su certi argomenti è difficile essere sintetici vista la molteplicità delle situazioni che li compongono.Non amo scrivere, sollecitare, inviare circolari come fanno tante altre organizzazioni e/o associazioni; dopo alcune esperienze totalmente negative con associazioni ed organizzazioni anche mondiali, ho deciso di operare da SOLO, andando di persona in loco, con la collaborazione della parrocchia, di alcuni amici sempre appartenenti alla parrocchia e di referenti sacerdoti diocesani e religiosi missionari indigeni e non.In Burkina-faso la popolazione si divide in Islamici, Cattolici ed Animisti; benchè la presenza dei Cristiani Cattolici sia “corposa” la maggioranza appartiene all’Islam e solo una piccolissima parte agli Animisti.La cultura sociale di origine Islamica è assolutamente maschilista, dove il maschio fin dalla nascita è padrone e signore assoluto su tutti, le donne e le bambine sono considerate serve e schiave sottomesse, senza diritto alcuno, al maschio anche non dominante.L’islam è un problema, anche se non certo l’unico.L’islam è una religione: non è quindi né di pace né di guerra, perché tutte le religioni sono state di pace e di guerra.Lo sappiamo. Tutti. Anche se non tutti abbiamo il coraggio di dirlo. Anche perché dirlo costituisce a sua volta un problema, se lo si vuole dire — o scrivere — con le migliori intenzioni e senza alcun intento provocatorio. Perché è molto alto il rischio che sia preso comunque come offensivo, che sia accusato di “islamofobia”, che sia accostato a quanto diffuso dai razzisti. A prescindere. E allora, perché rischiare?Continuo a ritenere il velo un simbolo di sottomissione: figuriamoci il burqa.Nel discorso all’accettazione dell’Annie Taylor Award, nel 2005, Oriana fu esplicita: «L’islam moderato è un’altra invenzione. Un’altra illusione fabbricata dall’ipocrisia, dalla furberia, dalla quislingheria o dalla Realpolitik di chi mente sapendo di mentire. L’islam moderato non esiste. E non esiste perché non esiste qualcosa che si chiama islam buono e islam cattivo. Esiste l’islam e basta. E l’islam è il Corano. Nient’altro che il Corano. E il Corano è il “Mein Kampf” di una religione che ha sempre mirato a eliminare gli altri». (ctz Oriana Fallaci)Il dramma del Burkina Faso si sta purtroppo consumando nell’indifferenza mondiale e sono pochissime le realtà caritative internazionali presenti in loco.La Chiesa cattolica – è in prima linea nel sostenere la popolazione e soprattutto le centinaia di migliaia di sfollati oltre a sotterrare i propri martiri fedeli, alunni ed insegnanti che ogni anno vengono uccisi durante le partecipazioni alle funzioni religiose o durante lo svolgimento delle attività scolastiche.Nonostante la persecuzione i cristiani del Burkina Faso non rinnegano la propria fede. «Al contrario gli attacchi terroristici contro la nostra comunità hanno rafforzato la nostra fede. Nonostante la loro vita sia minacciata, i fedeli sono fieri di essere cattolici».In Burkina Faso i cristiani sono sotto attacco.Perché? La risposta è semplice, nel 90% i Cristiani Cattolici promuovono l’istruzione, sono presenti attivamente nella sanità, nel sociale, nel sostegno dei diritti, nella cooperazione, nell’aiuto ai bisognosi, promuove attività e iniziative a carattere formativo, educativo, informativo, tecnico e professionale con riferimento a programmi di sviluppo umano, culturale, socio-economico, con particolare attenzione ai temi della giustizia sociale, dell’equità e del rispetto dei diritti umani, della salvaguardia del creato e del potenziamento del ruolo della donna.In pratica i Cristiani Cattolici creano cultura attraverso l’istruzione, cultura ed istruzione invise al “pianeta” Islamico in quanto lo stesso è in antitesi con l’istruzione perché il “sapere è potere e rende liberi” ed un libero, istruito e colto, non accetterà più di essere schiavo, quindi non potrà essere più manipolato.Ecco cari amici e benefattori tutti, uno dei tanti motivi per sostenere questi giovani Burkinabè (termine per indicare gli abitanti del Burkina-faso) a scuola e, per quanto possibile a ciascuno, anche tutti gli altri progetti che qui sotto vi elenco.