Il capo della protezione civile regionale, il soggetto attuatore degli studi su Casamicciola, mentre i Commissari Legnini e Calcaterra e il prefetto Palomba parlano di calma e di studi, si lancia in previsioni e consigli. Mentre l’apparato istituzionale prende tempo, non si espone e rimanda al 27 e 28 dicembre ogni valutazione possibile, lui, quello che chiama Annalisa e raggiunge Fulvio nei parcheggi ischitani, in conferenza stampa, fa le sue previsioni e ci regala consigli “spopola zone” da mettere sotto l’albero. Un oracolo di sventura e paura.
“Come geologo – ha detto Giulivo – posso dire che convivere nella zona alta di Casamicciola, nel versante settentrionale di Casamicciola comporta comunque la necessità di convivere con un rischio, perché sono zone fortemente inclinate” una circostanza che tutti conosciamo e che la sua Protezione Civile (in passato impegnata a fare il braccio di ferro con il comune su chi facesse cosa, ndr), dal 2009 ad oggi, avrebbe dovuto ripetere ogni giorno. Per non dire che sarebbe dovuta intervenire.
“Le situazioni che si sono verificate il 26 novembre si ripeteranno perché siamo in epoca di cambiamento climatico e lo dicono tutti che gli eventi meteo sono sempre più estremi ed avversi e quindi poco gestibili” è la chiosa moderna applicata su un territorio che, nei fatti, sarebbe dovuto essere mappato dalla Regione Campania per la redazione del Piano di Ricostruzione post sisma, ma ricordiamo bene il disastro che hanno realizzato con le casette, i colori e tutto il resto. Certe cose le possono dire tutti, “tranne te”, caro Giulivo per dirla con Fabri Fibra.
“Il Mediterraneo è diventato una pompa di calore e di umidità e gli effetti temporaleschi estremi che vanno ad impattare sulla costa e quindi anche sulle isole, le dobbiamo mettere in conto. io da cittadino sarei preoccupato a vivere in contesti dove le autorità di bacino già mi hanno detto che c’era rischio e pericolosità elevata o molto elevata”. Grazie “geologo” Giulivo per la perla di saggezza che ci hai donato e che provvederemo a mettere sotto l’albero. Ci saremmo aspettati, però, una reazione e un argomento diverso e più scientifico. Oppure, meglio, una non risposta. Meglio il silenzio!
La cosa che più fa rabbia, caro Giulivo è che queste parole le abbiamo già sentite. Da chi? Dalle sue pessime frequentazioni casamicciolesi. Non vorremmo che il vostro circolo vizioso tra Regione, comitati, ufficietti, consulenzine e dirigentine diventasse una precondizione e un preconcetto nella lettura dei dati. Non vorremmo, infatti, che chi voleva alzare i muri tra il Fango e Via Spezierie, oggi potesse avere anche credito, considerando che in nessuna altra parte del mondo ne ha, ma lo ha solo tra di voi. similia similibus.
Eppure, caro Giulivo, sempre per essere aderente a quanto affermato, ci sembra di aver capito che la Protezione Civile ha valutato il rischio di Casamicciola basandosi anche sugli studi effettuati a Sarno e Quindici e sui modelli realizzati sulla scorta di quei dati. Proveremo a cercare meglio, ma non ci risulta che Sarno sia stata sgomberata per sempre. Tutt’altro.
Verrà il 27 dicembre e anche il 28 e anche il 29. E saremo attenti. Molto attenti.