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sabato, Aprile 20, 2024

Lo sfogo di Nicolella: “Pronto a dimettermi, non posso stare in questo malaffare”

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E’ il suo intervento di apertura. Pacato, concentrato e con tanto di testo pronto, Nicola Nicolella in consiglio comunale a Forio, mette a nudo l’amministrazione di Francesco Del Deo, si lascia a qualche dichiarazione pepata nei confronti della magistratura e si mostra maturo, politicamente parlando. Una fotografia reale e veritiera delle cose che non vanno a Forio. Ma non vogliamo aggiungere nulla. Eccone il contenuto

«Il mio è uno sfogo di frustrazione che, lo dico e lo preannuncio, potrebbe portare alle mie stesse dimissioni ed è un fatto personale perché credo sia giusto, siccome devo dar conto ai cittadini e non certamente al presidente del consiglio, non certamente al sindaco, a maggior ragione quando denuncio che sono passato all’opposizione.

Credo che sia giusto che i cittadini sappiano i motivi per i quali non soltanto sono passato all’opposizione, ma anche il motivo per il quale forse potrei prendere una decisione importante per me e per i cittadini che mi hanno votato e non sono pochi.

Ribadisco, è una responsabilità che ho. Se avessi preso un voto solo, penso che quel voto, quella rappresentanza, quel cittadino che rappresentavo era importante, ma a maggior ragione quando credo di essere stato il primo degli eletti, il più votato in assoluto e non soltanto in questa tornata elettorale, ma credo nella storia politica di Forio. Questo è il motivo della questione personale.

So bene anche quanto il regolamento mi concede, anche in termini di minuti e posso assicurare a questo consiglio comunale proprio tenendo conto di quello che sono i minuti, di mantenermi nei limiti, anche perché voglio rispettare, anche se forse è l’ultima volta, il regolamento così come ho sempre rispettato e ahimè è stato moltissime volte calpestato dall’arroganza e dall’antidemocraticità che in questo consiglio comunale ho vissuto in prima persona.

E’vero, non saprei davvero come iniziare questo intervento. Sono tante le volte che ho denunciato apertamente in consiglio comunale ed anche sui media, sul mio profilo personale di Facebook il malaffare che imperversa a Forio, e forse in tutta l’isola d’Ischia, senza che ci fosse stata una impennata di orgoglio da parte degli amministratori.

Ricordo più volte, in questo consiglio comunale, di aver implorato ed invitato i consiglieri comunali di anteporre il loro orgoglio a tutto quello che poteva rappresentare l’interesse ad avere uno scranno o una poltrona. Non è importante avere una sedia in questo consiglio comunale se non si è liberi con la propria coscienza e capire che forse, veramente, l’intento che noi dobbiamo avere perché ci è stato dato dal consiglio comunale, dai cittadini, è quello di fare bene al paese. E nel momento in cui noi non crediamo neanche a noi stessi e non crediamo a quello che facciamo, credo sia giusto cambiare strada e credo sia giusto voltare pagina, credo sia giusto arrivare anche alle dimissioni.

Forse è il caso che questa volta, questo mio ulteriore grido di disapprovazione all’andamento di un paese che sta andando alla deriva venga rivolto alla magistratura affinchè comprendano che il loro stipendio è pagato dai cittadini non perché si mettessero in mostra per operazioni giudiziarie mediatiche, ma perché si ergessero a paladini di quella giustizia che viene resa in nome del popolo italiano. Quando dico questo mi viene in mente subito l’ultimo scandalo che Ischia ha dovuto subire mediaticamente in ordine alla corruttela negli appalti dei rifiuti solidi urbani.

Una indagine legata ai fatti del 2011 e 2012, e solo a distanza di 4 anni la magistratura ha partorito il topolino con ordinanze di custodia cautelare quale quella più gravosa, quella degli arresti domiciliari. Solo nei confronti di alcuni personaggi. E pensare che oggi gli oneri per la raccolta, rispetto ad allora, sono aumentati di gran lunga facendo intendere, da un punto di vista logico, che quella corruttela del 2011 allo stato sta pagando un prezzo maggiore senza che ciò venga preso in considerazione. E’ come dire “tanto abbiamo emesso le misure cautelari solo perché a supporto di quelle indagini avevamo delle intercettazioni ambientali e telefoniche”. Oggi si continua. Il malaffare ci interessa, vedremo in seguito, solo dopo che i cittadini avranno pagato il loro prezzo.

Beh, mi verrebbe da dire che lo stipendio dei magistrati non diminuisce in proporzione alla crisi economica, mentre di contraltare per i cittadini oltre a diminuire il reddito, aumentano le tasse che ormai non si riescono più a pagare anche per la crescente disoccupazione.

E per non parlare della politica che invece di dare l’esempio di onestà e probità, tutela quei politici che stanno in Parlamento per legiferare condizionando il destino economico del paese accentrando il dibattito sulle unioni civili degli omosessuali e sulle adozioni per i bambini da parte di questi ultimi, senza capire lo stato di povertà in cui il popolo italiano si sta trovando.

Beh, anche per loro le entrature economiche non sono state toccate e laddove gli italiani anche se solo per un attimo hanno chiesto a viva voce di decurtare le loro indennità, tra l’altro le più alte in Europa, sebbene il costo della vita è tra i più bassi in Italia, non ci hanno pensato due volte a dire che queste non si toccano. Forse apparentemente mi sto discostando da quello che è il mio iniziale intento, ma vi assicuro che non è così perché voglio far capire che oggi l’unico principio che sta andando avanti in questa serva Italia, non è la certezza del diritto che i nostri padri ci hanno insegnato, ma quel caos totale che molti operatori del diritto hanno invocato di cambiare quella frase che campeggia dietro la sedia del giudice, da “La legge è uguale per tutti” a quella, semplicemente, “la legge”.

Nel tornare ai fatti di casa nostra, ed in particolare a Forio, non vi è chi non vede che nulla è cambiato rispetto al passato se non un pizzico di democraticità in meno. Il malaffare esiste sempre, favorito, forse, dall’esperienza imprenditoriale di chi ha pensato di tornare sull’isola perché i tempi ormai erano maturi per lui e riprendere quella politica della prima repubblica che la magistratura si era illusa di aver sconfitto. Non poteva, purtroppo, che essere una illusione visto che la corruzione è come un cancro che, una volta prodotto metastasi, non può essere più distrutto diventando più forte anche nei confronti di quelle medicine più potenti. L’esempio lo abbiamo nel cosiddetto caularone, con il quale quella classe politica ha creato l’antidoto a che si creasse una nuova classe politica che permettesse esclusivamente ad un modo nuovo di fare politica orientato al rinnovamento e alla crescita economica del paese. Sotto tale punto di vista sono vicino e solidale al presidente del consiglio comunale di Ischia, Gianluca Trani, al quale auguro che dopo le vicende giudiziarie patite da uno dei due promotori del caularone, gli ischitani capiscano che è venuto il momento di una ventata nuova.

Certo, dovremo dire che entrambi i promotori sono andati in ambasce, anche se l’altro, più fortunato perché quella casta dei politici che amministra l’Italia gli ha permesso di assaporare ancora la libertà a differenza di altre persone che invece, ristrette per molto meno, non riescono più ad assaporare. Oggi quel personaggio tutto può richiedere, anche in dispregio della legge e a scapito dei piccoli imprenditori che hanno messo la loro vita per crearsi la loro piccola impresa che gli permetta di vivere con le loro famiglie. Parlo del nuovo supermercato o meglio ipermercato che sta portando in ginocchio quelle attività commerciali già esistenti in zona eppure anche in questo l’amministrazione poteva, in virtù dei poteri che la legge gli conferisce, opporsi, incidere, e invece non soltanto non l’ha fatto, ma addirittura gli è stata data una agibilità appezzottata come potremmo dire, un’agibilità che non è legale, una agibilità che il TAR ha bocciato, ha detto che non esiste nell’ambito del regolamento edilizio comunale una norma che vede l’agibilità provvisoria.

Ebbene, quel supermercato o meglio quell’ipermercato a discapito dei commercianti della zona, sta ancora lì, ha aperto i battenti nonostante quei commercianti hanno creduto fino alla fine che non potesse aprire. E’ quello è un esempio, un ulteriore esempio che quella classe politica può tutto e chi dovrebbe sorvegliare, chi dovrebbe assicurare a quelle famiglie che hanno dato la loro vita per aprirsi una attività commerciale resistere in un paese dove i supermercati stanno abbondando, pensando che Forio ha addirittura 9 supermercati. Oggi non sappiamo dove andare più a spendere. Anzi oggi potremmo dire che c’è la lotta anche tra i supermercati facendo morire quei piccoli imprenditori, quei piccoli commercianti che veramente hanno dato la loro vita per poter resistere e vivere con la loro famiglia. E a nulla vale l’idea che quel supermercato abbia assunto, non so, sette, otto, dieci lavoratori ad uno stipendio ridotto, perché l’assunzione di quelli ha comportato o comporterà la chiusura di molti negozi e tra l’altro la disoccupazione di altre persone. Ma quello è il politico, è il De Siano di turno. È il grande De Siano, il grande senatore che si permette di andare nella commissione o in Senato ed avere “no” sulla autorizzazione agli arresti domiciliari da parte della magistratura.

I rifiuti solidi urbani. Oggi a Forio stiamo vivendo un momento a dir poco assurdo, incomprensibile, illogico, impensabile. Una società che questa amministrazione, nonostante che da questo banco e sfido chiunque a dire che io non lo abbia denunciato neanche una volta, ho denunciato tutte le inadempienze, ho denunciato la corruttela, ho denunciato l’illogicità del comportamento della pubblica amministrazione ebbene quell’impresa è sempre stata difesa. E da quella indagine 2011/2012, come già riferivo prima, non ha fatto altro sebbene ha partorito un topolino, ma di dare la prova che in quella impresa ci fosse la corrutela e domani, un tempo, forse tra 4 anni o 5 anni, quando il vostro mandato finirà, sicuramente se forse non vi candiderete potrete essere fortunati che la magistratura, se esisterà ancora e farà ancora il suo dovere, probabilmente non sarete colti da una misura cautelare perché non avrete più la carica politica.

Ho chiesto al sindaco, quando è scoppiato il primo scandalo mediatico che ha coinvolto il sindaco di Ischia di poter conferire in ordine al contenuto delle intercettazioni ambientali. Ho detto più volte e ho scritto più volte al sindaco di dare spiegazioni e chiarimenti in consiglio comunale, perché li deve dare alla cittadinanza, del contenuto delle intercettazioni, sebbene non coinvolto in sede giudiziaria. Ebbene nessuna risposta non soltanto al sottoscritto ne soltanto a Gente Comune, che è il gruppo consiliare che rappresento, ma neanche tutti i cittadini hanno avuto contezza di ciò.

E poi, il porto. Più volte ho spiegato del porto, capendo quelle che erano le disfunzioni del porto e che il porto era una risorsa per il paese. Ebbene il porto è diventata la risorsa di pochi. Probabilmente anche nel porto, devo presumere, che ci sia forse della corruttela, pensando che al società, la Marina del Raggio Verde, per due anni ha chiuso in passivo. Ebbene c’è la corsa, c’è l’interesse da parte di un imprenditore, o meglio di una serie di scatole cinesi, che ha interesse ad avere la proroga del porto, la gestione dei servizi all’interno del porto, hanno interesse e non riesco a capire come possano avere interesse laddove il porto oggi ha chiuso per due anni in passivo e anche per il terzo anno si preannuncia che chiuda per l’ennesima volta in passivo.

Per non parlare dei lavori pubblici. E’ la stessa cosa. Se prima le strade di Forio erano delle gruviere, tanto che si appresta una serie di debiti fuori bilancio, andate a controllare i debiti fuori bilancio da che cosa provengono, da insidie stradali. E tutt’ora quelle insidie stradali rispetto al precedente sono aumentate perchè paradossalmente quei lavori pubblici che vengono fatti, non sono fatti nemmeno bene, con strade che se ne scendono all’improvviso appena sono state riparate e devono essere dinuovo riparate, per i tipi di lavori pubblici che si fanno.

Io chiedo semplicemente al sindaco, chiedo scusa ma mi permetta più volte l’ho chiesto e non ho mai avuto risposta, spero prima che veramente finisca il mio mandato da consigliere comunale in un modo o nell’altro possa avere risposta. Per quale motivo il sindaco si tiene tre deleghe importantissime? E parlo del porto, dei rifiuti solidi urbani e dei lavori pubblici. Io non ho mai avuto risposta.

Probabilmente questo consigliere comunale che appartiene al gruppo Gente Comune che rappresenta realmente la gente comune, che ha bisogno. Il simbolo che ho portato avanti, che sono una serie di mani rappresenta un concetto, un principio importantissimo: darsi la mano, aiutare la gente, veramente, farsi avanti per il bisogno della gente. Quel principio che esprime quel simbolo che ci sarà sempre e io anche se non ci sarò più, ed esorto il consigliere Grazia Parpinel affinchè potesse portare sempre avanti quel principio, quel simbolo anche da te rappresentato, realmente non possa quel simbolo essere una commistione con il malaffare.

E’ un qualcosa di importante che mi ha permesso di dire no a questo tipo di amministrare. Mi ha permesso, nonostante fossi stato eletto in maggioranza, senza mezzi termini e senza preoccupazioni passo all’opposizione perché quel simbolo non mi permette di poter essere complice di un malaffare che purtroppo, ahimè, devo dire, sebbene ci sono poche persone in questo consiglio comunale, vi posso assicurare che il sentore della gente è questo. E molto persone lo dicono per strada. E credo anche, cercando a volte di fermare voi e cercare di parlare con voi come in uno sfogo.

Io personalmente posso soltanto dirvi che la percentuale della delinquenza a Forio, ve lo dico da penalista, è aumentata. Ma questo è sinonimo di un indice che è quello della povertà, perché la criminalità comune è direttamente proporzionata alla povertà. Vuol dire che il popolo di Forio si sta impoverendo e noi non stiamo riuscendo a capirlo, a comprenderlo. Noi non stiamo facendo nulla e questi consigli comunali si stanno semplicemente limitando a fare il compitino o a fare i propri interessi senza nemmeno il rispetto delle regole.

Guardate, vi dico soltanto una cosa, e forse probabilmente ve lo posso dire, perché in tanti anni in cui ho fatto politica il mio nome non lo avete trovato né dinanzi alla corte dei conti né dinanzi ad un magistrato o leggendo un giornale dove sono coinvolto nell’ambito delle inchieste. Eppure ho sempre fatto anche l’assessore, ho fatto il vicesindaco, ma non mi sono mai, mai abbassato alla corruttela andando contro quello che è il principio dell’onestà».

3 COMMENTS

  1. Quindi entra in consiglio Arnaldo Iacono. Il giornale può pubblicare una scheda di presentazione di costui?

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