Alessandro Mollo | L’Ischia vince e convince. Sarà un gioco di parole banale. Eppure, mai come in questo momento, esprime con perfetta sintesi la felice Domenica gialloblù. I ragazzi di mister Bitetto hanno fatto un “partitone”, annichilendo un avversario dai tanti nomi ma che, non me ne vogliano i tifosi pugliesi, mi ha dato la sensazione che in questa stagione faticherà davvero tanto. Nell’ascoltare le parole del tecnico ospite Giuseppe Incocciati non nascondo di essere rimasto sorpreso. Secondo il tecnico del Martina Franca la sua squadra ha peccato in fase di finalizzazione. Valutazioni, queste, che mi sarei aspettato di ascoltare dalla voce di Dino Bitetto. L’Ischia è partita fortissimo, creando quattro limpide palle gol, ma fallendole negli ultimi metri. Con un pizzico di cinismo e di precisione in più, il primo tempo si sarebbe dovuto concludere almeno con il doppio vantaggio per gli isolani. Fall e compagni si son fatti, però, perdonare l’imprecisione sotto porta con una manovra avvincente. Era da tanto, troppo tempo, che non vedevamo allo Stadio “Mazzella” una squadra giocare palla a terra, cercare continuamente la profondità, ed esprimere una identità chiara, forte e vincente frutto del lavoro svolto durante la settimana con il tecnico. Mancino, su tutti, è stato superlativo, impreziosendo la sua prestazione con giocate di gran classe, mai banali, e con la rete del raddoppio. Nell’osservare le giocate dell’ex Grosseto e Casertana è stato quasi istintivo domandarsi come sia stato possibile che un talento cristallino come il suo fosse ancora a spasso in data undici agosto, giorno in cui si è legato all’Ischia Isolaverde. Da non sottovalutare il prezioso lavoro di Fall e Kanoute, che non si limitano alla manovra offensiva, ma si rendono utili al gioco della squadra, collaborando spesso alla fase difensiva. E’ presto per dire dove potrà arrivare questa Ischia. E molto probabilmente le valutazioni compiute sulle ali dell’entusiasmo, come facile che accada dopo una vittoria convincente come quella di Domenica, difficilmente possono essere obiettive. Tuttavia se la società riuscirà a completare l’organico con il tesseramento di due attaccanti, e di un altro centrocampista (e se Patti saprà inserirsi nel gruppo), la salvezza, obiettivo stagionale prefissato, sarà conseguita con anticipo e di Domenica ci si divertirà parecchio nell’osservare le giocate di quel trio magico già ribattezzato KaMaFa. Un soprannome creato legando le prime due lettere dei cognomi di Kanoute, Mancino e Fall, proprio come avvenne nel Napoli della Magica (Maradona, Giordano, Careca). Sarà un segno del destino?