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venerdì, Marzo 29, 2024

Lello Topo: ASL, politica e De Luca: “Deve rispettare Napoli”

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Gaetano Di Meglio | Il suo arrivo era previsto venerdì mattina. La sua partenza è prevista questa stamattina. Lello Topo, oltre ad essere il presidente della Prima Commissione Regionale, quella che si occupa della Sanità, è anche uno dei “potenti” del PD che pesca alla grande nel variegato mondo piddino locale.

Riferimento politico di Giosi Ferrandino, Lello conosce molto bene la nostra sanità, conosce i movimenti sotterranei e non e sa che deve mettere la faccia in molti dei disservizi che paghiamo. Lo sa e non reagisce in maniera scomposta, anzi, rilancia.

«Ma dove le prendere queste notizie sull’ospedale» ci accoglie con una domanda di sfida mentre gioca con un mezzo sigaro tra le dita.

La risposta gli arriva immediata: “Lo ha scritto la Grossi, le prendiamo all’Ospedale”.

«Chiariamo un concetto – inizia così la nostra intervista  -: l’autoconvenzionamento si fa quando si ha una emergenza, ma qui non ci sono chiusure (parliamo dell’emergenza anestesisti al reparto di rianimazione dell’Ospedale Rizzoli, ndr). Non si può chiudere il reparto di un ospedale con un fax, ma deve essere il commissario ad emettere l’ordine e il direttore eseguire. Quando il Direttore ha un problema, lo segnala al Commissario che provvede a scrivere un piano aziendale. Mettiamo i puntini sulle “i” altrimenti si generano allarmi inutili»

 

Ecco bene, mettiamoli.
«In tutta la Campania abbiamo diversi problemi per quanto riguarda gli anestesisti, ad esempio al Loreto Mare e al San Paolo (due grandi ospedali napoletani) vi erano problemi risolti con lo sblocco delle assunzioni avvenuto a febbraio 2016. Gradualmente le aziende stanno normalizzando i reparti dando precedenza alle emergenze.”

E Ischia quando vedrà normalizzarsi la sua situazione?
“Non ho mai pensato o dichiarato che in 7 o 8 mesi la situazione di Ischia sarebbe stata risolta. Credo che i giudizi dovranno essere dati nei 5 anni della legislatura.”

Quindi saremo in emergenza per altri 4 anni?
“No, l’emergenza finirà prima. Bisogna anche tenere conto che il turn over del 2015 è di circa 1200 unità quello 2016 è di altre 1200 oltre le stabilizzazioni.”

Il sindaco di Ischia, ci aveva dichiarato che sono in arrivo altri 15 infermieri…
“Sì, ma non è solo questo. C’è l’avviso che saranno spostati 15 infermieri per la terraferma, ma non significa che si svuota l’ospedale, ma ce ne sono tanti altri che verranno, vi sarà un più 10 unità. E non solo anestetisti, ma anche altri professionisti. E’ evidente che se per tanti anni non si fanno assunzioni, si inizia da un reparto e poi si prosegue. Ci saranno 4 o 5 mila assunzioni in tre anni. Nel frattempo vi è il problema di come distribuire il personale e trasformare la spesa sanitaria creando strutture che possano divenire punti di una rete che offre assistenza per patologie mirate ed in aumento. Con il programma di lavoro si crea una giusta offerta di servizi sanitari e si esce pian piano dal commissariamento. E non è agevole, ma faticoso.”

De Luca ha impattato un po’ con Polimeni…
“Non so la situazione quale sia. Ci sono attività difficili da gestire con tempi diversi, forse si ha necessità di una collaborazione maggiore. Ora che è stato stilato il piano ospedaliero, bisogna avere la forza di realizzarlo, perchè quello precedente è rimasto sulla carta. Bisogna investire nell’edilizia sanitaria, nel personale, nel togliere servizi e metterne altri.”

Il TAR ha bloccato ciò che stava avvenendo sull’isola di Procida
“Io la penso diversamente da come è stato fatto il piano. Credo sia un presidio da garantire, magari se lo si vuole organizzare in altro modo prima si organizza e poi si rivede ciò di cui si dispone, ma, e l’ho detto pubblicamente, siamo su un’isola e le isole vanno considerate con una attenzione diversa.”

L’ANCIM voleva fare una legge diversa per le isole
“Questo è irrealizzabile, qui ognuno vuole la sua specialità, ma si cerca di mantenere i servizi che si hanno e basta. Questo è uno dei casi in cui bisogna mantenere ciò che si ha (Procida, ndr). In altri bisogna mettere un punto e andare d’accapo.”

Identificare Ischia e Procida come sede disagiata, potrebbe essere una soluzione?
“Quella condizione da solo la possibilità di avere un potere decisionale interno maggiore, una autonomia che andrebbe indirizzata non solo nella gestione dei posti letto. Io sono convinto che alla base c’è bisogno dell’erogazione in sicurezza del servizio. Garantito questo, poi si può andare avanti. Non c’è bisogno di invocare questo dispositivo, con le assunzioni nuove si può gestire sia Ischia che Procida in modo giusto. C’è bisogno, lo ripeto, di investire in capitale umano giovane e preparato.”

Un altro problema è quello del CUP ad Ischia
“Per la verità è il sistema intero del CUP ad avere problemi. Ma con l’attivazione della rete tra pubblico e privato si risolve tutto.”

A Ischia ad esempio ci sono solo tre operatori in una stanza e tantissime persone in attesa…
“Credo questo sia scandaloso. Con i mezzi che abbiamo prenotiamo una vacanza in un attimo, ma non riusciamo ad applicarlo al mondo della sanità. E’ una cosa che risolveremo. Noi partiamo con la zavorra dei debiti derivanti da dieci anni di blocco nel comparto sanitario, ora bisogna agire ed osare di più. De Luca deve osare ed investire.”

Ma è vero che con De Luca contate poco?
“Diciamo che noi contiamo poco in Italia. Un tempo la Campania era una regione potente, poi la cosa è andata male, ma si sta ricominciando. C’è un problema di rappresentanza di Napoli che non riguarda solo De Luca.”

Sembra lo scivolone Valente vada bene per De Luca…
“Il giusto è dare alle comunità una rappresentanza politica di qualità. Il PD ha perso solo a Napoli, ma negli altri comuni ha prodotto una classe dirigenziale forte. Un partito vivo che costruirà un nuovo protagonismo. Faremo un congresso e vi andranno giovani nuovi e formati. A ruota gira e si va avanti. Per fortuna il PD sopravvive agli uomini è un grande partito democratico. IL PD campano si mette alle spalle un periodo buio, con l’operazione ecoballe, ad esempio, si chiude un capitolo e si riacquista credibilità anche internazionale. Si rivaluta il patrimonio campano, come Pompei, Napoli Nord e le isole.”

Ma lo scollamento isola – regione si sente. Porto, pontili, depuratore, Azienda turismo, sanità
“Sì, sono cose di cui si parla da anni. Oggi spero che De Luca, che è più amministratore dei suoi precedenti, faccia più atti e meno parole. Ad esempio per l’Ospedale si deve prendere la delibera da 50 unità e dire che 15 vanno via ma vi è poi un +15 che viene ed è un passo avanti. Edilizia sanitaria terza annualità, continuo con gli esempi, bisogna fare un intervento si fa il provvedimento e si inizia. Vorrei parlare con i provvedimenti e smetterla di buttarla sempre in politica. Noi proveniamo dalla gavetta dei comuni e non dal porcellum. Ogni volta che vengo ad Ischia incontro molte persone e mi informo su tante problematiche, ma mi rendo conto di non poter fare tutto. Ad esempio vi è il depuratore. E’ una tragedia essere arrivati al commissariamento.”

Hai sentito della storia dei lavori fatti velocemente al Rizzoli perchè doveva arrivare De Luca?
“Io non sarei venuto. Io all’ospedale ho fatto visita dopo le elezioni e non prima, sono venuto con la Iovino e altre volte. Vengo in tempi in cui non siamo sotto tensione per rendermi conto della situazione. E’ inutile dire che nel passato si facevano tanti errori, oggi è una sfida forse complicata, ma il giudizio deve essere dato a cinque anni. L’ospedale è di base, così è stato classificato e insieme all’ospedale c’è il tema del territorio, come i poli della psichiatria. Il livello di attenzione della cittadinanza attiva è sempre utile e ci aiutano a correggere errori. Per la SIR ci sarà un aggiornamento già disposto. Spero a breve che le gare vengano rifatte per equilibrare l’offerta dei servizi. Riprenderemo il discorso della SIR di Ischia che è stato un pugno nell’occhio, anche per conflitti interni. Per fortuna si correggerà. Nei prossimi anni il livello di servizi sarà ampliato, toglieremo i fitti passivi e valorizzeremo i beni messi a disposizione del comune all’ASL. Bisogna fare squadra e ottimizzare le risorse. I veri gestori della sanità devono essere i direttori generali che hanno o tre o cinque anni di lavoro avanti e possono programmare facendo atti che i commissari non fanno. Con il nuovo direttore generale faremo un incontro con tutti i sindaci delle isole.”

Quanto tempo pensi ci mettano?
“Abbiamo fatto una legge in tempi molto stretti proprio per permettere entro fine luglio la nomina dei direttori generali. E se De Luca non li nomina fa un grave errore. Sarà questo il vero giro di boa della sanità nell’ASL Napoli 2 Nord. Sono il primo firmatario delle legge che ci libera dalla burocrazia che bloccava questa nomina. Usciti del Commissariamento, vi garantisco, che la nostra ASL tornerà ad essere efficiente, equa e vicina ai cittadini. Per gli inizi ai agosto dovremmo avere la nomina. Non possiamo permetterci di rendere vani i sacrifici che abbiamo dovuto fare per approvare la legge in consiglio regionale.”

Un consiglio regionale che mostra una Salernizzazione non più sostenibile?
“Con tutto il bene che vogliamo a Salerno, noi anche abbiamo una rappresentanza corposa in termini territoriali. Però, è normale, se abbiamo un presidente di Salerno che per ogni progetto fa, poi, varie conferenze stampa, la notizia sembra amplificata. C’è anche questo insieme alla giusta attenzione da dare al territorio e al ruolo primario che deve avere Napoli.”

Cambiamo argomento. Renzi? Cosa accade al referendum?
“Spero si corregga una distorta interpretazione del referendum. Una riforma costituzionale cammina a prescindere da Renzi. E’ necessario che si cambi il sistema italiano, quindi io sto con la linea del mio partito, sono per il “Sì”. Io gioco per la nazionale anche se giocano tutti i giocatori della Juve (ride). Ci voleva per il paese Italia la scossa che sta dando Renzi e come presidente del Consiglio avevamo bisogno del segretario del PD perchè ha la forza di poter governare. Ci sono stati tanti errori, ma non dobbiamo buttare tutto giù, io sono un uomo di partito e credo nel futuro del Mezzogiorno.”

Noi qui sull’isola abbiamo una percezione diversa. Guardiamo al mondo Casillo e al mondo Topo…
“Noi stiamo nella stessa famiglia, e abbiamo una alta compatibilità, stiamo nella stessa corrente. Puntiamo ad una unità del partito così riusciamo a tenere botta su Napoli con il PD e si salva Napoli, che è la capitale del Mezzogiorno, si salva l’Italia. De Luca si deve occupare di Napoli.”

Stessa corrente con Casillo… quindi con Topo c’è Gianluca Trani?
“C’è sempre stato. Io spero che anche ad Ischia si componga un quadro unitario perchè il futuro non sarà rose e fiori, ma di lavoro, impegno e sudore. Lavoreremo per unificare il partito anche ad Ischia, dove deve prevalere l’interesse generale e non le legittime ambizioni o aspirazioni personali.”

Ciò significa cosa in termini di candidati a Ischia? Enzo Ferrandino fatti da parte o Gianluca fai pace con Giosi?
“L’interesse generale verrà fuori dall’orientamento prevalente, una compagine si sceglie in base ad una valutazione di insieme. Io penso che per la peculiarità di Ischia, con la sua storia, sia il caso di mettere da parte queste competizioni.”

In Regione i rapporti con la minoranza? Maria Grazia Di Scala ti ha chiesto la convocazione di una commissione sull’emergenza sanità
“Maria Grazia Di Scala è una brava persona, ma si deve impegnare un po’ di più. Non convocherò nessuna Commissione, siamo già al lavoro”.

 

1 COMMENT

  1. Parole,parole…parole, il solito lello topo. Tante inesattezze per il presidente della V Commissione sanità, che ricorda di essere stato al Rizzoli con la Iovino (il peggio che la sanità in provincia di Napoli abbia espresso). È stato ridimensionato da DeLuca e non sa più cosa inventarsi per riprendere visibilità. Si vanta dei risultati politici ottenuti nell’area nord di Napoli e dimentica quello che ha combinato appoggiando una perdente come la Valente, una che esiste perchè inventata da Bassolino, ma che in fondo non ha neanche il “voto suo”.

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