“E’ un ottimo punto di partenza per avviare un dialogo in Parlamento. Nelle ultime settimane, sul tema, c’è stato un importante e proficuo confronto all’interno delle forze di maggioranza e con le opposizioni, come è giusto che sia nei casi in cui si scrivono le regole che riguardano tutti”, afferma il capogruppo del MoVimento 5 Stelle in commissione Affari costituzionali, Anna Macina.
Di “buon compromesso per una legge elettorale accettabile, su cui è d’accordo anche Zingaretti” parla Andrea Marcucci, capogruppo del Pd al Senato. Ma nella maggioranza si apre il fronte Leu. “Il Pd vuol chiudere su una legge elettorale con sbarramento al 5%. Li capisco: sono così forti rispetto alle destre di Salvini che possono anche fare a meno di quel 10% di elettori che sceglierebbero i partiti alleati attualmente stimati sotto la soglia di sbarramento”, ironizza Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana-Leu.
“Il Pd ha nostalgia della vecchia politica e dei ribaltoni e vuole tornare al proporzionale”, attacca il leader della Lega Matteo Salvini, che aggiunge: “lasciamo decidere agli Italiani, si faccia il referendum per una legge maggioritaria moderna ed efficiente, chi vince governa senza trucchi”. “Fratelli d’Italia si batterà in aula e fuori per impedire questo scempio e ribadisce che il sistema maggioritario era e resta la migliore soluzione soprattutto se accompagnato dalla madre di tutte le riforme: il presidenzialismo”, dicono in una nota congiunta Emanuele Prisco e Giovanni Donzelli, deputati di Fratelli d’Italia e componenti FDI in commissione Affari Costituzionali.
(ITALPRESS).