martedì, Dicembre 10, 2024

Le storie di Sandra Malatesta. IDA DI SCALA

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Sandra Malatesta | E solo a sentire questo nome tutti torniamo ai momenti teneri delle nostre vite, perché lei faceva nascere vite, tante vite, e sorrideva e rassicurava, Ida era nata per fare proprio il lavoro che ha fatto. Lei è stata fin da ragazzina molto bella, dai lineamenti delicati su colori di pelle e capelli scuri. Nella sua famiglia, sentiva parlare di parti, di bimbi nati, da Eleonora Ferrandino ostetrica, dal Dottore ginecologo Giovanni Ferrandino e le sembrò quasi naturale fare quel dolce lavoro. Cresceva bella e simpatica e studiò per poi dedicarsi per tutta la vita a stare vicino alle donne in quei momenti così delicati. Bella com’era fu notata subito dal capitano Crescenzo Iacono, che frequentandola capi che Ida non era solo bella ma anche in gamba, dolce e anche forte. Si sposarono e nacquero quattro figlie, Nunzia, Agnese e le gemelle Anna Maria e Pina, quattro ragazze così belle e, come la loro madre riservate e dolci. Mi chiedevo spesso come facesse Ida con quattro figlie e un marito spesso lontano, a essere presente nelle loro vite.

E lei un giorno in clinica mi disse sorridendo: “Quando si deve correre si deve correre, sta per nascere una vita e in qualche modo sono sempre riuscita ad esserci”. Ida Di Scala cominciò a prendere parti dal 1940, ma già durante il tirocinio si mostrava tanto sicura di sé nel lavorare dove la maggioranza delle donne ischitane andava a partorire cioè, nella Casa Della Mamma e del Bambino a Via Alfredo De Luca, sorta durante il periodo fascista e che tutti gli ischitani conoscevano come “La Maternità”. E in quella struttura lei Eleonora Ferrandino, Maria Cervera e il dott. Giovanni Ferrandino, hanno fatto nascere centinaia e centinaia di bambini.

Il lavoro di ostetrica non permette di essere superficiali e lei, Ida lo svolgeva non solo con preparazione ma con tanta passione, e con tanta umanità. A Ischia era conosciuta ovunque perché aveva lavorato anche per il Comune di Serrara Fontana e di Barano, ma lei prendeva anche tanti parti in casa che a suo dire, regalavano una sensazione più forte perché la donna si sentiva circondata dai suoi cari, ma erano altri tempi. Fu insignita di un riconoscimento da parte dell’ordine delle Ostetriche. Se fosse stato per lei non avrebbe mai smesso, sarebbe stato troppo bello quel momento in cui con le sue mani aiutava a venir fuori un bimbo o una bimba e mai si è abituata a quella emozione perché le sembrava sempre la prima volta. La dolcezza di Ida e il suo amore per i piccoli è passata alle sue quattro figlie che sono state tutte insegnanti amorevoli e dolci.

Quando ha smesso di lavorare passava i suoi giorni in quella bella casa di Via Nuova dei Conti circondata dall’amore delle figlie e delle loro famiglie. E quando le si chiedeva se era felice, lei rispondeva sempre “Viva la vita” e spesso esprimeva il desiderio di rivedere i primi bambini che aveva fatto nascere. Sono stata contenta di ricordare questa bella donna sorridente, che non ha mai smesso di essere ostetrica avendo preso parti fino in età avanzata con l’ultimo parto nel 2001 quando fece nascere il suo primo pronipote. Ida si spense serenamente così come aveva vissuto…cioè circondata d’amore.
Ringrazio le figlie e in particolare Agnese Iacono per aver collaborato con me.

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