Ho conosciuto e frequentato la casa di Amedeo e Giorgia, detta Giorgina – e non ho mai capito perché la chiamassero così, dato che aveva un carattere deciso e sempre pronto all’azione. Sono molto contenta di ricordare questa coppia così simpatica, sicuramente unita dalla bontà di cuore.
Amedeo Brandi era nato a Torre del Greco il 14 febbraio 1916, in piena Prima guerra mondiale, un tempo difficile per tutti. Cresciuto poi sulla nostra isola, assimilò valori forti come onestà, altruismo, rispetto e voglia di migliorare: qualità che sicuramente accesero in quel bambino vivace il desiderio di darsi da fare.
Nel 1935 conobbe Giorgia Conte (nata il 25 gennaio 1918) e si sposarono a Testaccio il 23 dicembre 1939. Andarono a vivere in una casa di proprietà di Amedeo in zona Astiere, lungo la strada che da Testaccio porta a Monte Cotto.
Nel 1942, a soli 26 anni e ancora in piena Seconda guerra mondiale, Amedeo fu assunto al Banco di Napoli: un impiego che all’epoca equivaleva a vincere un terno al lotto. Dopo soli quattro anni, nel 1946, fu promosso direttore e trasferito a Ischia, dove fu aperta la storica filiale del Banco di Napoli, sulla Salita di San Pietro – come la chiamiamo noi ischitani, invece di dire Corso Vittoria Colonna.
Amedeo era un bell’uomo, sempre ben vestito, con giacche classiche o sportive, camicia e cravatta, come si addiceva a chi ricopriva un buon posto di lavoro. In banca si fece conoscere e stimare da tutti gli ischitani (e non solo), anche quando fu trasferito all’agenzia di Forio, dove continuò a distinguersi per attenzione e preparazione. Molte persone lo ricordano con gratitudine, perché seppe essere umano, pur nel rispetto delle regole del suo lavoro.
Mai pieno di sé, mai distaccato, cercava sempre di capire e consigliare nel modo più giusto. Nel frattempo, Giorgia si occupava della casa ma non solo: amava anche la terra.
Era brava, avendo vissuto in un ambiente rurale e avendo in famiglia un terreno lungo la strada per i Maronti, sempre ben curato e pulito. Giorgina amava i prodotti naturali. Ricordo che, quando le dissi che ogni anno andavo con mia madre a raccogliere le “mele annunche” a Via Piano, lei me ne mostrò una con orgoglio, dicendo quanto fossero buone.
Nel frattempo la famiglia cresceva con la nascita di Giuseppe, detto Peppe, Amalia, Giorgio e Silvano.
Nel 1952 si trasferirono tutti a Ischia, andando ad abitare sopra il Banco di Napoli. Fu un momento di grande gioia. Da allora i Brandi rimasero a Ischia, e Amedeo continuò la sua carriera, diventando un punto di riferimento per tanti clienti che cercavano guida e fiducia.
Ricordo Giorgina come una trottola, sempre in movimento: tra le faccende di casa, la cura dei figli, pronta anche a essere severa se scappavano a giocare invece che a studiare. Mi piaceva tanto il suo modo di osservare, ascoltare, sorridere spesso. Le volevo davvero bene.
Purtroppo, Amedeo morì il 14 settembre 1982, a 66 anni. Ma la famiglia Brandi restò salda, guidata da Giorgina, anche se i figli erano ormai grandi e ben inseriti nella vita, sereni, simpatici e allegri come i loro genitori.
Giorgina morì a Ischia il 19 aprile 2003.
Mi è piaciuto ricordare Amedeo e Giorgina, non solo perché mi hanno vista crescere – essendo da sempre amica del loro figlio Silvano e conoscendo bene anche gli altri tre – ma perché erano davvero due belle persone.
E le persone così non se ne vanno mai davvero: lasciano tanto in chi le ha amate e in chi le ha incontrate lungo il cammino.
Ringrazio Silvano Brandi per aver collaborato con me










