Sandra Malatesta | Anni fa, durante un corso di aggiornamento scolastico, conobbi un’insegnante che mi fu subito simpatica. Si chiamava Bruna Salerno. Bastarono pochi giorni perché io e lei diventassimo amiche, e ancora oggi ci stimiamo e vogliamo bene.
Successe poi che, raccontando di aver conosciuto Bruna, una collega mi parlò con grande ammirazione di suo padre, il dottor Franco Salerno. Sono passati anni, e per caso ho iniziato a ripensare a tutte quelle persone che avevo avuto il piacere di conoscere, che avevano fatto bene il loro lavoro, che si erano fatte stimare da tanti. Così, ricordando ciò che mi era stato detto, ho voluto omaggiare il papà della mia amica Bruna.
Il dottor Franco Salerno nacque a Napoli nel febbraio del 1916 e partecipò, come Ufficiale, alla Seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto, durante un lungo fidanzamento con l’insegnante elementare Giuseppina Mileti, si dedicò intensamente agli studi, fino a laurearsi in Economia e Commercio.
Fece tutto da solo, e per questo era davvero ammirevole: frequentava l’università mentre lavorava. Era un uomo dignitoso, determinato, con obiettivi ben chiari. Si fece conoscere e apprezzare nella Pubblica Amministrazione, fino a diventare Direttore dell’Ufficio del Registro di Ischia.
Sposò la sua storica fidanzata a Napoli, e dal loro matrimonio nacquero prima Fausto, poi, nove anni dopo, Bruna.
Purtroppo il destino colpì duramente nel 1970, quando la moglie morì prematuramente. Franco si trovò a crescere da solo due figli, tra cui una figlia adolescente di appena 14 anni. Ma, uomo intelligente e colto com’era, non si lasciò andare: fu presente non solo sul lavoro, ma anche nella vita dei suoi figli.
Dopo alcuni anni conobbe e sposò la signora Berenice Coppola, che in seguito divenne Preside del Liceo Classico di Ischia. Berenice fu affettuosa e presente con i figli di Franco, riuscendo a capirli e ad amarli. Diede loro quella stabilità emotiva che era venuta a mancare con la perdita della madre, diventando per tutti un punto di riferimento dolce e sicuro.
Nel frattempo, il “Procuratore” – così lo chiamavano in tanti – si era ormai innamorato dell’isola di Ischia, e decise di viverci soprattutto dopo il pensionamento.
Anche Berenice rimase sull’isola fino al suo pensionamento e vi restò fino alla fine dei suoi giorni. Durante i funerali di Berenice, il professor Nunzio Albanelli lesse in chiesa un suo scritto, in cui elogiava sia lei che il dottor Franco Salerno.
La storia del dottor Salerno è profondamente legata all’amore per la nostra isola, che egli scelse come luogo non solo bello, ma anche ricco di soddisfazioni personali e professionali.
Anche Bruna, ormai cresciuta e divenuta insegnante elementare, incontrò sull’isola l’amore. Quel giorno, per lei, fu galeotto. Si sposò con il comandante della Polizia Municipale, Domenico Angelino, dal quale ebbe una figlia e un figlio.
E così, il dottor Franco Salerno – arrivato a Ischia come Direttore dell’Ufficio del Registro – volle restarci a vivere fino al 2011, anno in cui ci lasciò per sempre. Il suo funerale, celebrato nella Chiesa di Portosalvo e gremito di persone, fu la conferma dell’affetto che aveva saputo guadagnarsi, e della stima e del rispetto che aveva lasciato in tutti.
Ringrazio Bruna Salerno per aver collaborato con me
Ho avuo modo di conoscerlo e di essere amico con Fausto, tanto da apprezzarne le grandi doti professionali, umane e sociali.