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venerdì, Marzo 29, 2024

L’ASL taglia il centro diurno alla RSA. La Civitas licenzia 10 lavoratori

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Ida Trofa | Mentre il direttore Generale dell’Asl NA 2 Nord presenta alla stampa il libro dei sogni sullo stato di salute della sanità ischitana, presso gli uffici della Giunta Regionale si consuma l’ennesimo dramma. E quel libro continua a restare scritto solo sulla carta, a stridere con la realtà tragica di un mondo, quello della sanità, viziato da pesanti commissioni politiche che, di fatto, restituisce un quadro drammatico della situazione e che, ancora una volta, colpisce i lavoratori vittime del sistema.
In via Fundera fanno passerella e a “Santa Lucia” fanno i fatti. Nuove nubi minacciose si addensano sulla residenza per anziani Villa Mercede di Serrara Fontana: venerdì 7 giugno la Coop Civitas che gestisce i servizi della RSA, ha licenziato 10 operatori a seguito dei tagli imposti a partire dal 1 aprile 2019 con lo stop all’assistenza semiresidenziale.
Inizialmente i licenziamenti previsti erano 11. Una magra consolazione sapendo che si è firmata cosi la morte sociale invece di altre 10 famiglie.
Arriva una nuova tegola per la RSA Villa Mercede ed i servizi sanitari ischitani. L’ASL NA 2 Nord taglia la spesa sanitaria e continua a tagliare i nostri servizi. E ora potrebbero essere pensanti le ripercussioni. Servito l’ennesimo colpo alla sanità ischitana.
Villa Mercede resta nella bufera.
Un percorso di crescita e sviluppo quello della residenza sanitaria assistenziale costellato sin dalla nascita da polemiche e problemi burocratici organizzativi. La RSA con 29 posti residenziali e un centro diurno geriatrico e per malati di Alzheimer con 20 posti semiresidenziali, che di questo passo (di tagli in tagli, di bugie in bugie, di clientelismo in clientelismo) nel breve periodo scomparirà sulla scorta del piano di risanamento economico varato dal direttore generale Antonio D’Amore.
Sindacati e lavoratori inascoltati, la COOP non ha voluto sentire ragioni ne valutare le proposte di modulazione dei turni di lavoro proposte dai sindacati. A firmare la cessazione del rapporto di lavoro e il licenziamento delle 10 unità che hanno ricevuto ieri stesso la raccomandata dell’avvenuto fine rapporto è stata la dottoressa Polverino, direttrice amministrativa della Coop. Civitas.
Inoltre la Polverino ha chiarito l’impossibilità di poter accedere a nessun tipo di ammortizzatore sociale motivando la scelta con l’attuale normativa. Il codice contributivo non prevede l’accesso agli ammortizzatori. Sono diverse le figure di cui sarà privata la struttura.
Tagliati i servizi diurni della RSA, la società di gestione dei servizi si è trovata, a suo dire, con ben dieci unità in più.
Una delle proposta dei sindacati, quella più ragionevole era quella di “lavorare meno e lavorare tutti” prevedendo la riduzione dell’ orario da 6 ore a 4 ore. La proposta è stata rifiutata dall’amministrazione Civitas così come la previsione di un contratto di solidarietà o la cassa integrazione per i lavoratori ora licenziati
10 telegrammi licenziamento
Sono stati inviati così i 10 telegrammi di licenziamento. Una mazzata tra capo e collo imposta da una gestione al risico della nostra sanità, dei nostri servizi, mentre il nostro tessuto sociale e la nostra politica restano inascoltati.
La Polverino, che firma e spedisce i licenziamenti, sostiene che non è colpa sua, che le è stato imposto eppure, anche lei si è lavata le mani davanti a uomini e donne, famiglie intere che chiedevano solo la dignità di un lavoro e di essere trattate da esseri umani e non da numeri sul bilancio di una spesa e di una gestione che fa acqua da tutte le parti.
Neppure la Polverino si assunta responsabilità di far lavorare tutti, magari riducendone orari e stipendi

Iacono, CIsl: “seriamente preoccupati per i 10 licenziamenti “
“Siamo seriamente preoccupati per i 10 licenziamenti avvenuti in relazione all’organico – ci ha dichiarato Nicola Iacono della CISL – di Villa Mercede. I tagli imposti dall’ASL e le logiche delle coop private, gli errori nei bandi non possono ricadere sull’efficienza del servizio e sul futuro dei lavoratori, padri e madri di famiglia”
www.ildispari.it

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