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venerdì, Marzo 29, 2024

L’appello di Domenico al Governatore De Luca e al sindaco di Forio, Francesco Del Deo: FERMATE LE RUSPE!

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Il dramma delle ruspe che il prossimo 15 marzo dovremo vivere a Forio per la demolizione dell’abitazione di Domenico De Siano, solo omonimo del più quotato De Siano di Lacco Ameno merita ogni sforzo al fine di evitarlo.

Bloccare la deriva di stato di “violenza” cieca rispetto ad esigenze di vita non la possiamo accettare. Lunedì, come già detto, arriverà la forza pubblica in Via Colasirto e le ruspe della Procura della Repubblica in barba sia ai protocolli della stessa Procura sia in barba, per quanto efficace, di alcune iniziative politiche che vanno nella direzione di graduare le demolizioni.

Mentre il dibattito si alza, però, Domenico scrive il suo accorato appello al Governatore De Luca e al sindaco di Forio, Francesco Del Deo: «Il sottoscritto De Siano Domenico, residente in Forio alla via Colasirto, espone: L’istante risiede in casa di abitazione, sita in Forio alla via Colasirto 46 insieme alla moglie e alla figlia, che la Autorità  giudiziaria ritiene non sanabile benchè essa rientri nella fattispecie dell’art. 25 della legge 130/2018. Essa è colpita dalla ingiunzione di demolizione  40/2007 RE.S.A. ed il Sostituto Procuratore Generale dr. CILENTI  con preavviso  notificato 23.2.21 ha fissato per il 15.3.21 lo sgombero e la demolizione ed ha ordinato al Comune di Forio di portare alla discarica gli arredi che non siano stati rimossi. Ha conferito l’incarico all’arch. Francesco Gaudioso e alla Impresa COSEM srl di procedere alla esecuzione forzata.

La esecuzione viene posta in essere ignorando le direttive del protocollo dettato dal Procuratore Generale dr. Luigi Riello, che detta i criteri di graduazione delle demolizioni dando la precedenza a quelle costruzioni, che non siano destinate a civile abitazione, per la grave carenza abitativa che esiste in Campania.

In pratica la Procura Generale dovrebbe fissare la demolizione di immobili grezzi, braccali o di uso diverso e solo quando avrà esaurite tali esecuzioni si dovrebbe passare alle civili abitazioni. Il Consiglio Regionale della Campania con il deliberato del 13.7.20 ha espressamente demandato al Presidente della Giunta Regionale della Campanai di esigere il rispetto  di tale criterio di priorità. Il Sostituto Procuratore Generale della Corte di Appello di Napoli dr. Cilenti, non ha tenuto conto, di tale criterio, ha conferito l’appalto impiegando le risorse del Ministero di Grazia e Giustizia per eseguire la demolizione del fabbricato del sottoscritto con un brevissimo preavviso che non consente di reperire un altro alloggio o quanto meno n deposito ove trasferire gli arredamenti. Ha addirittura ordinato al Sindaco di Forio, come se fosse un suo subordinato, di rottamare tali arredamenti come se si trattasse di rifiuti e preavvertendolo che in mancanza sarà passibile delle sanzioni previste per i reati di cui agli articoli 366, 388 e 650 c.p. quando il Sindaco costituisce una Autorità Amministrativa autonoma rispetto al Procuratore Generale della Repubblica, che quale Giudice della esecuzione deve servirsi dei propri poteri e strumenti ai sensi dell’articoli 655 cpp e seguenti. Ma vi è di più il costo della demolizione, originariamente programmata in 20.000 euro è lievitato a 100.00 euro circa; non risulta espletata una gara di appalto che abbia consentito il conferimento alla offerta più vantaggiosa; non consta che siano stata acquisita una pluralità di preventivi. Dalla intera vicenda appare evidente che nel caso specifico i principi costituzionali di buon andamento e di obbiettività cui deve essere preordinata la attività di ogni Organo dello Stato, ivi compresa la Magistratura, ai sensi dell’art. 97 della Costituzione  non siano stati rispettati. Il sottoscritto e la sua famiglia finiranno sul lastrico in quanto loro non è stato concesso il lasso di tempo sufficiente di trovarsi una casa perché in 20 giorni è assolutamente impossibile trovare alloggi a Forio, Comune terremotato con un incremento della popolazione dovuto alla immigrazione di extracomunitari e di gente dell’est europeo. Gli arredamenti e gli effetti personali saranno buttati nella spazzatura. In venti giorni non sarà possibile trovare una impresa per la autodemolizione, che richiede un piano di sicurezza e, quindi, congrui tempi di studio ed allestimento. Alla fine i beni del sottoscritto finiranno all’esproprio in quanto egli non è in grado di fare fronte al pagamento del mega appalto, della parcella dell’architetto Gaudioso, che ha ricevuto una pluralità di incarichi in materia, e di tutti gli addetti alla operazione. La Autorità Giudiziaria nel caso specifico non ha agito a tutela dell’interesse pubblico e della salvaguardia del  territorio in quanto quei soldi pubblici avrebbero dovuto essere utilizzati per demolire baracche, grezzi, alberghi e non case di abitazione e non per gettare sul lastrico la povera gente ridotta alla miseria per arricchire altri che non lo meritano. Il sottoscritto chiede che il Presidente della Giunta Regionale della Campania ed il Sindaco di Forio intervengano presso il Procuratore Generale della Repubblica della Corte di Appello di Napoli dott. Luigi Riello affinchè sia sospesa la esecuzione fissata per i l15.3.21 e che nella graduazione delle demolizioni le risorse finanziarie del Ministero siano impiegate dando la precedenza alla demolizione di baracche, grezzi ed immobili ad uso diverso e affinchè il dr. Cilenti si attenga a tale criterio richiesto dal Consiglio Regionale della Campania nella seduta del 13.7.2020 nel rispetto del ruolo istituzionale della Regione, cui è demandato il controllo del territorio e, quindi, ha diritto a stabilire le priorità cui il Giudice della Esecuzione debba attenersi.

Chiede, inoltre, che il Sindaco di Forio si astenga dal rottamare gli arredamenti del sottoscritto e di conferire alla discarica gli effetti personali di tutti i componenti del nucleo familiare.»

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