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L’alternanza in Italia: tutti ma non loro | #4WD

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Daily 4ward di Davide Conte del 17 gennaio 2021

L’alternanza è il fenomeno più naturale che possa riguardare una democrazia compiuta. Se a livello locale vi è la conoscenza diretta e, comunque, la preferenza proporzionale a condizionarne gli effetti, sul piano politico nazionale il fatto che chi governa salga sulle scatole all’elettore per l’inevitabile impopolarità di certe scelte rappresenta una specie di automatismo.

Quanto all’impopolarità, essa coincide in gran parte con l’inadeguatezza al ruolo ricoperto. Mi spiego meglio: qualcuno, nel commentare le azioni di governo nel corso della pandemia, mi faceva notare le enormi difficoltà vissute in questa fase, giustificando scelte a dir poco discutibili con il più classico dei “non vorrei mai stare al loro posto in un momento come questo”. Ebbene, amici, questo modo di ragionare proprio non va bene! Nessuna rivoltella alla tempia ha costretto, ad esempio, Toninelli a fare il ministro dei trasporti e delle infrastrutture se poi, non masticando tali branche nel suo percorso formativo, è risultato totalmente inadeguato al ruolo; stessa cosa per Speranza alla salute (è laureato in scienze politiche, non certo in medicina) e per tanti altri che nel corso della storia politica italiana, a tutti i livelli istituzionali e da ogni schieramento, sono assurti a ruoli chiave dell’amministrazione pubblica solo per l’appartenenza al “bottone” e non certo per competenza specifica. Ma alla lunga, questa è una delle cause determinanti all’eventuale gradimento pubblico e, di conseguenza, alle sorti di un esecutivo.

Orbene, se questa benedetta alternanza è rimasta l’unico condimento italiano d.o.p. di quello sbandierato sistema democratico che poco o nulla contribuisce alla causa imprescindibile dell’interesse pubblico e laddove la meritocrazia è assente da sempre, è facile capire che scollarsi dalla poltrona per lasciare il posto ad altri è pura utopia. Specie se schifati da oltre metà del Paese. Peggio ancora se gli “altri” sono di centrodestra.

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