PRIMO PIANO

Lacco Ameno, l’anno del Senatore De Siano

By Redazione Web

January 05, 2020

Ida Trofa | I buoni auspici, la retorica, le favole che ci raccontiamo ogni anno davanti alla tavola di Natale e poi quella di Capodanno, restano sterili chiacchiere a vuoto. Vano ogni tentativo, inutile l’impiego di tutte le nostre forze per cercare di volare alto. Quel che ci auguriamo di magnificente e splendidamente alto prima del cenone si riscopre scomodo e indigesto appena 48 ore dopo.

All’alba del 2020, la politica rimane terra-terra.In ballo c’è la sopravvivenza di chi di politica ci campa, con la necessità di tenere insieme, unite, sacche di potere e di affari che, altrimenti, rischiano di perdere pezzi e di frenare l’abbrivio al voto regionale che, a fine maggio, coinvolgerà i residenti della Campania.Così, finite le feste, sul tavolo tornano i soliti temi: il progetto comune unico, il tavolo di lavoro, il paese che muore, il paese da ricostruire, il terremoto, la costa.

Di certo da laggiù oltre mare, Ischia, l’amena Lacco appariranno sempre e comunque come un affascinate scoglio popolato da fortunati e opulenti isolani immersi una roccia incastonata nel verde e circondata dall’azzurro del mar Tirreno, perso nell’eterno abbraccio di un cielo terso. Ma su quello scoglio gli insetti e il clima umidiccio e insalubre continueranno a farci aprire ad ogni sorta di malano. Sullo scoglio continuiamo a volare basso e a sopravvivere sui luoghi comuni, sugli stesi uomini, le stesse proposte e le stesse famiglie dal corposo pacchetto elettorale.

L’anno del Senatore Domenico De Siano sarà il candidato sindaco alle elezioni comunali del 2020. Lo ha annunciato lui stesso ieri sera al “Terra Madre” di Lacco Ameno, inebriato di profumi al pollo e patate al forno con finale di cavoli. Non si tratta certo della compagine che accompagnerà il senatore di Forza Italia al prossimo voto di maggio, ma la rappresentazione reale di quella che è stata la prima uscita pubblica dell’ultimo soggetto politico di Casa Azzurri a Lacco Ameno. Solita, la platea, tra politici di FI, familiari e sodali. Quasi tutti presenti gli uomini della squadra che seguirà De Siano nella sua prossima avventura. Ci sono tutti o quasi, sicuramente ci sono gli ultimi acquisti del PD di Aniello Silvio e del M5S di Vincenzo Morgera con l’immancabile figlio di Luigi Monti, Carmine. A Domenico De Siano è bastato presenziare da solo, circondato da pochi intimi e fedelissimi, senza neppure suo fratello Michele.

Un sodalizio che si rinnova, l’ultimo Caularone, dopo i capitomboli del passato decennio. Ormai i lacchesi sono abituati ai matrimoni politici e successivi divorzi. Alla fine a decidere è sempre lui: De Siano. Per il resto sono solo strepiti e comparsate. Questa volta ha perso o deciso e spiegando la sua scelta senza intermediari e megafoni di sorta. Domenico De Siano ci ha tenuto a precisare la scelta che lo ha tenuto lontano dal campo in prima persona. “Fino ad oggi non mi sono ricandidato per rispetto al paese in relazione alle numerose inchieste che mi hanno riguardato. Oggi sono di nuovo qui per riportare Lacco Ameno dove merita: in alto!” ha dichiarato senza timore di smentite Domenico De Siano in una sala dove oltre lui c’era il nulla.

Il senatore che verrà Se l’ultimo giorno dell’anno è tempo di bilanci, di guardarsi indietro un’ultima volta prima di tuffarsi nel nuovo anno che avanza, ieri non deve essere stato un giorno particolarmente felice per Domenico De Siano. È vero, nonostante tutto lui resta il “capo politico” di Forza Italia e di Lacco Ameno ed è pur sempre il Senatore della Repubblica più coriaceo che l’isola d’Ischia abbia saputo esprimere. Ma a quale prezzo? Il “suo” Paese, in questo 20ennio, è finito per sua stessa ammissione, tra gli enti in calo di credibilità istituzionale (uno smacco per un uomo che si ammanta dell’alone di decisore e deus ex machina), ha perso parecchi consensi e, senza la sua presenza, le sue coalizioni perdono pezzi importanti Carmine Monti prima, Tuta Irace e Giacomo Pascale poi. Puntualmente rimpiazzati ora da uno, ora dall’altro.

“Non si può continuare a fare politica cosi” sostiene con un certo garbo e una quasi convinta decisone Domenico De Siano. Ed è verissimo, purtroppo, però, non si è stati in grado di costruire l’alternativa a quella politica che il paese l’ha ridotta cosi. Tutto il resto rimane un insieme di parole e proclami inutili al vento.

Ma nell’anno che verrà, De Siano, rischia di veder crollare anche uno dei suoi capisaldi politici, lo stile e la magnificenza delle coalizioni ed il sostegno incondizionato all’uomo. Tra chi lo vuole eliminare (M5S) e chi almeno rivedere (PD), questo sostegno incondizionato comincia a fare gola, visto che potrebbe sostenere altri progetti ed altri candidati sindaci che forse, forse, ieri sera non si aspettavano l’annunzio di Domenico De Siano candidato sindaco. In molti vendevano cara la pelle, De Siano sarà pronto a scuoiarli, sa bene che il 2020 per lui sarà l’anno decisivo, per non finire dal firmamento azzurro, alle macerie del Fungo.

Primi sussulti elettorali Il nuovo anno ha portato, dunque, subito grande fermento elettorale a Lacco Ameno. Tutti, di nuovo con Domenico de Siano. Con il PD di Lacco Ameno anche i 5Stelle a sostenere il leader di Forza Italia. Ieri conferenza stampa per presentare l’ultimo progetto politico. Un film già visto tutt’altro che nuovo.Pensare una “nuova Lacco Ameno” è davvero impossibile in vista delle elezioni di primavera. Anche Aniello Silvio PD e Vincenzo Morgera M5S tra i presentatori del “cantiere sempre aperto” che segna la nuova convergenza tra De Siano e Carmine Monti.

Sarà il primo a candidarsi come Sindaco in una compagine tutta da costruire e con il nodo delle elezioni regionali da sciogliere in concomitanza del voto locale.Domenico De Siano è stato il primo a venire allo scoperto stoppando sul nascere ogni altra aspirazione. Il “Cantiere” aperto a tutti che darà vita alla nuova formazione con De Siano sindaco ha cominciato a delinearsi ieri, c’erano tra gli altri, dietro il tavolo dei presentatori, anche Agostino Polito con suo nipote “detto Polito”, Aurelio De Luise, William Vespoli e Salvatore Castagna.

Le “larghe intese” in salsa lacchese sono servite, ancora con l’obiettivo di ripopolare le poltrone del palazzo comunale.Allo stato non è ben chiarito se ci siano sfidanti. La parola d’ordine è stata larghe intese e nessuno ha escluso che il sindaco uscente Giacomo Pascale, che punta chiaramente al secondo mandato consecutivo, sia l’avversario da battere o quello già battuto da issare tra le varie cose e le “cardarelle” di questa eterna politica lacchese in costruzione.C’è sempre l’incognita rosa lanciata da una enigmatica Tuta Irace.Di certo, la formazione appena varata, salvo defezioni e nuovi acquisti, sarà di un certo profilo, sia a livello di esperienza che di consenso elettorale.

Uno schieramento che dire ostico da battere è poco, questo solo contando i suffragi in punta di sezioni e guardano agli ultimi 25 anni di voto. Sarà come sempre la popolosa Ortola con una buona dose della terremotata Fango a decretare il vincitore. Intanto il dado è tratto e il senatore Domenico De Siano ha chiamato a raccolta i suoi, ha contati e ben fissato le pedine. La campagna elettorale scriverà il resto della storia.