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La voragine. Enzo e i 59 milioni di € che non si trovano

By Redazione Web

July 23, 2020

Gaetano Di Meglio | Con l’approvazione dello schema di rendiconto della gestione e relazione sulla gestione anno 2019 del Comune di Ischia emerge, in maniera evidente, il disastro della gestione di Enzo Ferrandino.Una fotografia, tragica, dello stato di salute delle casse comunali che merita una seria ed approfondita analisi.Prima di affrontare l’aspetto tecnico che, volendo, risulta anche essere corretto ci sono due aspetti politi che non possono essere tralasciati.

Siamo davanti ad una vera e propria voragine: il comune di Ischia conta 59 milioni di residui attivi. Sì, avete capito bene, 59 milioni di euro di soldini che mancano nelle casse del comune di Ischia.59 milioni di euro che richiedono vendetta. E, attenzione, questi sono i dati al 31 dicembre 2019, nessuno pensi al Covid. La crisi del Covid viene dopo.Una fotografia che falsa tutto quello che pensiamo. Con la sciatteria del modo di amministrare il comune di Ischia, con il sistema degli amici degli amici, delle consorterie di potere e delle lobby che gestiscono la giostra di Via Iasolino è evidente che negli ultimi anni la situazione sia peggiorata! Da quando Enzo Ferrandino guida il comune di Ischia, da vicesindaco prima e da sindaco dopo, il conteggio dei residui attivi (ovvero gli incassi che non fa il comune) si è gonfiato di 26 milioni di euro!

E, se pensate che il ruolo della TARI è quasi 7 milioni l’anno, se moltiplichiamo per 4, il conto è presto fatto.59 milioni di euro che mancano nelle casse del comune di Ischia e che, però, restano nei conti correnti dei potenti dell’isola, di quelli che hanno l’amico al comune che non gli attiva le azioni di recupero e falsano la situazione economica dell’impresa nel comune.Se alle casse comunali mancano 59 milioni, di cui 26 negli ultimi 4 anni, significa che il sistema paese ha perso il suo equilibrio.Prima di leggere la relazione sul conto consuntivo, è necessario evidenziare sia che nel 2019 il comune di Ischia ha iniziato con “cassa 0” e ha chiuso con “cassa 0”, in parola povere ha utilizzato l’anticipazione di cassa pagando cifre blu di interessi, sia che ad oggi, non è chiaro come si farà fronte al disavanzo dell’anno in corso pari -21.998.052,68. Nei 45 giorni successivi all’approvazione, aspetteremo una nuova delibera per sapere come ripianare questo altro buco nel bilancio del comune.Un comune in evidente sofferenza e che sta ipotecando il futuro, non solo dei nostri figli, ma soprattutto delle nostre imprese andando, spediti, verso il default.

Il datoIl conto consuntivo 2019 (un anno che il comune di Ischia ha iniziato con cassa 0 e chiuso con cassa 0, in parola povere utilizzando l’anticipazione e pagando gli interessi alla banca) ha dato le risultanze riportate nel prospetto dimostrativo del risultato di amministrazione. L’esercizio finanziario 2019 presenta un risultato di amministrazione pari ad euro 28.653.192,46.La nuova contabilità armonizzata risulta incentrata sul criterio della competenza finanziaria potenziata. Il nuovo criterio di contabilizzazione delle spese consente di assumere atti di impegno solo in presenza di un’obbligazione giuridicamente perfezionata (passiva) e la possibilità di conservare tra i residui passivi le sole obbligazioni passive divenute esigibili. Tutto questo implica la necessità, anche in forza del postulato della prudenza finanziaria, di accantonare risorse per potenziali obbligazioni giuridiche passive, a mezzo appositi stanziamenti di bilancio sui quali non è possibile assumere impegni ed effettuare pagamenti, tali fondi concorreranno (positivamente) alla determinazione del risultato di amministrazione per il quale ne dovrà essere valutato il vincolo o l’utilizzo. Inoltre, non potendo le entrate essere più accertate in base al criterio di cassa ma in base al criterio di competenza sorge l’esigenza di operare gli opportuni accantonamenti a fronte della registrazione di accertamenti di dubbia esigibilità.La quota di avanzo accantonata è costituita dal fondo anticipazione di liquidità per euro 8.855.370,31, dal fondo crediti di dubbia esigibilità per euro 32.337.146,72, dal fondo contenzioso per euro 1.200.000,00, da fondo per altri accantonamenti pari ad euro 10.000,00. La quota di avanzo vincolato è invece prodotta per euro 2.679.157,02 da vincoli derivanti da trasferimenti e per euro 1.118.362,30 da vincoli derivanti dalla contrazione di muti come specificato in dettaglio nell’apposito nuovo prospetto (allegato a/2 risultato di amministrazione – quote vincolate).

Emerge, in ragione delle diverse modalità di calcolo dell’accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità (passaggio obbligatorio dal metodo semplificato all’ordinario) e della sopravvenuta impossibilità di utilizzare l’anticipazione di liquidità per il fondo crediti di dubbia esigibilità, un disavanzo pari ad euro 17.546.843,89 da ripianare secondo le regole speciali previste dall’art.39-quater del decreto legge del 30.12.2019 n.162, convertito dalla legge del 28 febbraio 2020 n.8; tale disavanzo ai sensi del citato art.39-quater del decreto legge del 30.12.2019 n.162, convertito dalla legge del 28 febbraio 2020 n.8, può essere ripianato in non più di quindici annualità, a decorrere dall’esercizio finanziario 2021, in quote annuali costanti, con apposita deliberazione di Consiglio Comunale da adottare entro 45 giorni dall’approvazione del rendiconto, previo parere dell’organo di revisione.