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La storia del turista morto annegato a Citara e della donna salvata dal bagnino

By Redazione Web

August 06, 2020

Ugo De Rosa | Il mese di agosto è appena iniziato e purtroppo nei nostri mari già si registra una vittima per annegamento. Martedì pomeriggio a Citara ha perso la vita un turista, ma il bilancio poteva essere più grave, visto che sono state ben due le persone portate a riva dal soccorritore, il bagnino del Bagno Teresa. Per l’uomo, purtroppo, ogni tentativo di rianimazione da parte dei soccorritori è risultato vano.Una tragedia evitabile, considerato il mare agitato. In condizioni particolari, proprio le coste foriane sono le più esposte e pericolose. Dunque la prudenza in questi casi dovrebbe sconsigliare a tutti, anche ai nuotatori più esperti, di entrare in acqua. Ma non è stato così.

Un testimone della tragedia racconta l’accaduto: «Alle 19.10 sulla spiaggia libera di Citara nonostante le condizioni del mare fossero proibitive e fosse esposta la bandiera rossa, in acqua vi erano due persone che a causa della forte risacca sono state trascinate a largo. Pertanto il marito della donna che era in acqua si è rivolto al Bagno Teresa per chiedere soccorso. Il caso ha voluto, visto che l’orario di lavoro era terminato, che il bagnino Raffaele Califano, uno studente universitario di 20 anni con la passione del mare e del surf, fosse ancora sulla spiaggia».

Una circostanza fortunata almeno per la donna. Il racconto del testimone prosegue: «Raffaele non ha esitato un attimo nel prendere la sua tavola da surf e gettarsi in mare per soccorre i bagnanti, che erano a circa 150 metri dalla riva. E’ riuscito a raggiungere per primo l’uomo ed a riportarlo a riva, dopodichè si è nuovamente gettato in acqua per soccorrere la donna in grave difficoltà, che nel frattempo si era ulteriormente allontanata.

Una volta raggiuntala, è riuscito a farla salire sulla tavola potendo così riportarla sana e salva sulla riva dimostrando un grande coraggio. Purtroppo per l’uomo, nonostante tutte le pratiche di rianimazione, non c è stato nulla da fare».Senza il tempestivo intervento di Raffaele Califano, anche la signora sarebbe andata incontro a un tragico destino. L’aspetto allarmante e che suscita amarezza per una tragedia che poteva essere evitata, è che i bagnanti erano stati messi in guardia ripetutamente. Ma c’è stato addirittura chi si è mostrato risentito per l’intervento del bagnino. Evidenzia infatti il nostro lettore che ha assistito a tutta la scena: «Da registrare inoltre che il bagnino in questione per tutta la giornata aveva intimato ai bagnanti di non tuffarsi e fischiava all’indirizzo di chi già era in acqua per non farli allontanare, addirittura uscendo già in giornata con la tavola per recuperare un bagnante che era al largo, il quale aveva rifiutato il soccorso dicendo che era un buon nuotatore e che secondo il suo punto di vista il bagnino doveva solo avvisare ma non intervenire…».

Si resta senza parole. C’è solo da augurarsi che il bagnante in questione, dopo la morte del turista, rifletta seriamente sul rischio che ha corso. Non bisogna mai fidarsi del mare, anche se si è provetti nuotatori, perché basta poco per trovarsi in difficoltà.Le prossime due settimane saranno particolarmente delicate, visto l’affollamento di bagnanti per il Ferragosto. Si spera che il meteo sia clemente e il mare calmo, affinché non si registrino ulteriori tragedie, come purtroppo verificatosi negli anni passati.