Quando sabato scorso, sul nostro solito gruppo WhatsApp di amici tifosi del Napoli, si venne a sapere della positività di Fabian Ruiz al coronavirus, ci fu un coro unanime: meno male, così Gattuso domani finalmente non potrà sbagliare formazione.

Dopo la sestina rifilata alla Fiorentina (fa anche rima), la riflessione è scontata: a proposito della “quadra” che il tecnico calabrese non riesce a trovare da un po’, è possibile che pur di non veder giocare fuori ruolo quello che in Spagna considerano la futura stella del loro calcio si riesce quasi a gioire della sua indisponibilità? Vi sembra normale dover considerare castrante il pur ottimo terzo posto di oggi, insieme alla miglior difesa e al secondo miglior attacco del campionato, alla luce dei tantissimi punti persi contro Sassuolo, Spezia e Torino, giusto per non andare troppo oltre?
Contro la Viola c’è stato senza dubbio un vento fortunato, una volta tanto, a favore del Napoli: si è rischiato per due o tre volte di subire il gol dell’uno a uno, per poi farne altri tre con quella che il telecronista di Dazn ha definito più volte un’autentica “valanga azzurra” e dilagare nella ripresa. Perché quello visto oggi è stato un ottimo Napoli, con Insigne ritornato leader sugli scudi e l’esaltazione di molte individualità che hanno giovato a un collettivo quasi impeccabile.
E oggi che c’è la finale di Supercoppa di Lega contro gli avversari di sempre, una vittoria così sonante riuscirà a convincere il mister azzurro a sovvertire certe sue convinzioni, ma principalmente ad assestare la sua visione di gioco in una formazione base che già oggi, con Osimhen ancora assente e Fabian indisponibile, è chiara come il sole? E questo benedetto sforzo sul mercato per portare in azzurro Emerson Palmieri e, perché no, un altro Demme al posto di un sopravvalutato Lobotka, la società riuscirà a compierlo?
I limiti ci sono tutti, ma c’è ancora tanto, tantissimo spazio per la speranza. Vero, Mister?
