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sabato, Aprile 20, 2024

La salute di una comunità vale una messa? Ischia, l’isola delle chiese, delle messe e del covid

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I nostri sindaci conoscono bene il potere temporale e l’influenza della Chiesa sui loro destini politici. Non ci sono stati, infatti, appelli, ordinanze o dichiarazioni da parte di nessuna forza politica, ne di governo, ne di opposizione...

Elio Valentino | Se la coscienza della nostra comunità, passasse per la devozione religiosa, probabilmente vivremo in un’isola profondamente diversa. Tutti ricordiamo la vicenda a marzo nel primo lockdown, quando, in occasione dei festeggiamenti di San Giovan Giuseppe della Croce, in barba ai numerosi e inascoltati appelli, si continuava a onorare la tradizione, che non poteva essere violata, neanche da un virus mortale. È di pochi giorni fa, la notizia che il parroco di Serrara Fontana è ricoverato al Rizzoli per Covid. Ci risiamo. Questi episodi, sono significativi per ricordarci, come sono ancora profonde le radici cattoliche, che determinano l’indirizzo e la formazione identitaria della nostra isola. L’etica scientifica viene violata e si contrappone alla necessità irrinunciabile della preghiera nella casa di Dio, ma non solo; i sacerdoti, continuano a svolgere le loro funzioni religiose anche nelle case private, soprattutto dove la presenza di fedeli anziani è prevalente. L’indifferenza del mondo religioso dinanzi alla pandemia è disarmante, disarmanti sono le scelte del pastore che dovrebbe guidare e difendere la propria comunità.

I nostri sindaci conoscono bene il potere temporale e l’influenza della Chiesa sui loro destini politici. Non ci sono stati, infatti, appelli, ordinanze o dichiarazioni da parte di nessuna forza politica, ne di governo, ne di opposizione, che ha espresso un disappunto, per quello che sta accadendo nelle chiese, quale veicolo di contagio. Il contributo verso un naufragio inesorabile di un aumento di contagi del Covid19 è scontato. Ma si sa, mai mettersi contro “la chiesa”.

Ferma restando la regia nazionale nella gestione dell’emergenza, il governo ha attribuito ai presidenti delle Regioni e ai sindaci il potere di emanare ordinanze specifiche per affrontare esigenze locali (le stesse ordinanze contingibili ed urgenti, sono precedenti alla Costituzione a partire dalla legge 833/1978).
Sarebbe opportuno far rispettare i suggerimenti della comunità scientifica per qualsiasi forma di assembramento.
La morale di tutti noi non passa sempre per il rispetto dell’altro, soprattutto se mettiamo in pericolo la sua salute, e anche la nostra? Le comunità religiose dovrebbero difendere questo sano principio di vita.

È anche vero che in questo momento di sconforto ognuno di noi ha la necessità e il diritto di esercitare la propria fede, perché i sacerdoti non hanno creato delle comunità virtuali, affinché la parola di Dio non venga a mancare ai fedeli? Anche gli anziani oggi sono in possesso di un telefonino o un computer e con l’aiuto di qualche famigliare si supera qualche piccolo problema tecnologico.
L’arcaica ritualità delle comunità religiose, non si concilia con il tempo di incertezze che viviamo in cui la mancanza di risposte non viene più soddisfatta dalla fede.
In cui la politica, non decide, in cui la mancanza di una lettura oggettiva della realità che ci circonda, prende il posto di un qualunquismo vacuo che si esprime sui social, dove un “like”, ha il valore inossidabile di una azione mai esercitata.
La nostra classe politica è propensa a chinarsi sull’altare delle ingiunzioni, per un posto in prima fila, nelle innumerevoli feste patronali, dove i santi stentano a fare i miracoli, per una comunità troppo propensa alle promiscuità, agli assembramenti, agli aperitivi, ma soprattutto agli innumerevoli negazionisti che vivono nel mondo virtuale.
La salute di una comunità vale una messa?
www.ildispari.it

5 COMMENTS

  1. Ci trattano come deficienti forse è vero il covid lo stanno usando per farci diventare tutti zombi… mentre stiamo in zona rossa non si può uscire di casa neache una passeggiata all’aperto che a molte persone e indispensabile per motivi di salute … le chiese restano in funzione normalmente …

  2. Potete spiegarmi questo articolo. Io non lo capisco. Mi sembra tanto spazio sprecato. Non leggo un articolo scientifico che mi indica la correlazione diretta tra chiesa e virus, non vedo notizie che narrano cronoca o avvenimenti al riguardo, non leggo informazioni di giornalismo locale che interessano l’isola. Leggo solo un articolo che non aiuta ad affrontare il difficile momento, ma alimenta solo polemiche e zizanie (cit. in tema). Oggi le macchine e le persone in giro erano molte e non credo che andassero tutte a Messa o a Lavoro. Le persone hanno bisogno di evadere ed e’ giusto che lo si faccia anche andando a Messa, dal barbiere, dal Fioraio, al supermercato o alle poste. Non credo che un giornale debba sindacare anche su questo. La persona che detta l’articolo ed eventualmente lo scrive…vorrebbe privarci anche di questo? Dobbiamo chiedervi il permesso? Posso scrivere sull’autocertificazione che vado al Cimitero, a Messa o al supermercato…senza aver paura di uscire sul giornale ed essere criticato da persone che non la pensano come me?

    Capisco che non possa essere condivisa l’idea che una moschea, una chiesa, un centro religioso sia aperto ed invece un negozio no. Ma non vedo il reale motivo di dare risalto in un giornale? Preferisco questo lockdown a quello di Marzo…poi se preferite protestare per far chiuedere tuttu fate pure. Non vi aspettate che chiudendo le chiese riapriranno le discoteche.

    Riuscite a spiegarmelo?

    Chiedo per un amico.

    Siamo seri. Il momento e’ difficile non facciamo polemiche sterili e inutili.

    • Sono d’accordo con te Michele. E il solito modo di “mangiarsi” i preti. C’e una logica che bisogna combattere la chiesa e tutto quello che fa o cerca di fare non va bene. Si vuol togliere il valore spiritual della messa quasi a giustificare che gruppi di amici a prendersi un drink e altri ad ascoltare la messa hanno lo stesso valore. Se vogliamo criticare chi fa pecatto dobbiamo criticare chi va a messa. Perche chi va a messa fa pecatto Vero? Un orgia e una messa hanno lo stesso valore vero? Non e quello che si vuol far credere?

  3. Il problema e’ che chi e’ padrone del giocattolo decide le regole del gioco. Non sono credente? Allora la chiesa e’ la causa di tanti misfatti che sono sull’isola, il sindaco non si comporta bene con me’? Allora giu’ con il sindaco e la giunta comunale. Un giornale secondo me dovrebbe informare i cittadini sui fatti e distanziarsi di prendere partito da qualsiasi sponda, lasciando ai lettori il proprio giudizio della notizia. Ma questo non avviene sulla stampa nazionale, come possiamo aspettarcelo a livello isolano?

  4. il vero problema e’ un concetto un po’ demente di democrazia dove l’esigenza di salute pubblica ( di Covid si soffre e si muore) passa in secondo piano rispetto alle esigenze di espressivita’ o di tornaconto economico di una immensa massa di idioti a, cui evidentemente non si puo’ negare nulla. Magari poi sono gli stessi che sui social denunciano complotti mondiali di dittatura sanitaria, che prima o poi diventera’ necessaria per la salvaguardia della razza umana se questi continunano a pensarla cosi’

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