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venerdì, Aprile 19, 2024

La propaganda non basta: a lavare la testa al ciuccio. Caso chiuso: riaprono le piscine termali

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Lo abbiamo scritto lunedì mattina, poi ieri ed eccoci al redde rationem: le piscine di acqua termale e di acqua di mare sono riaperte. La battaglia delle associazioni di categorie e delle regioni termali ha avuto un epilogo positivo dopo il “no” ricevuto sabato mattina. Un “no” che non riusciva a resistere all’evidenza della sua stupidità e della sua inutilità.

Si chiude qui il caso. L’attività turistica della nostra isola può riprendere senza questo fardello pesante e doloroso. Premiato il lavoro dei termalisti ischitani con Peppino Di Costanzo, Giancarlo Carriero, Ermando Mennella, Nino Postiglione, l’ing. Gaudino e l’Asl Napoli 2 Nord. E così, senza obiettività e in nome della più spicciola propaganda, dalla Regione, arriva il ringraziamento ai sindaci dell’isola. Ma andiamo per gradi.

I sindaci dell’isola, che De Luca ringrazia, ma non si sa per cosa e come se fossero un’entità diversa da quello che è il ramo istituzionale che prende le decisioni, dovrebbero avere il coraggio di dire, pubblicamente, cosa hanno fatto per la riapertura delle piscine termali. Cosa hanno fatto in tutto questo tempo? E lo stesso De Luca, il governatore che è impegnato con tutto se stesso a limitare l’apertura post lockdown, cosa ha fatto?

Ufficialmente niente. Ufficialmente niente. E’ meglio scriverlo due volte.

Partiamo da De Luca. Senza voler troppo analizzare il comportamento del governatore di Salerno e province aggregate, quando l’Italia si è decisa a riaprire è stato l’unico a non firmare. E ne ha fatto un cavallo di battaglia. E’ uscito su tutti i giornali proprio per questa qualità: quello che non aveva firmato come, invece, avevano fatto tutti gli altri governatori della nostra nazione. Quando? Dove? Nella conferenza Stato Regioni, la stessa assise che poi, dopo aver bloccato l’uso delle piscine termali, dopo la rabbia degli ischitani pubblica e, già prima, dopo la pressione mediatica di Zaia, il governatore del Veneto, ha dato il via libera a gran parte del turismo a Ischia.

E così, senza una parola di supporto al comparto, senza nessun avviso come, invece, aveva fatto Zaia (apro le terme, ndr), De Luca cambia “strategia”.

Eggià, la sondaggite del governatore non è poi tanto diversa da quella del governo e degli altri politici.

De Luca si zittisce sui social, controlla i sondaggi e si rende conto che la paternale alla “movida” e le battute alla Crozza (tanto che il vero Crozza è costretto a fare una caricatura più moderata del reale!) non vanno bene.

E, ieri pomeriggio, arriva il nuovo slogan da seguire. Non c’è più “Campania sicura” ma arriva il nuovo “Riaprire tutto, riaprire per sempre”. Ops, un cambio di rotta evidente, una svolta totale. C’è da risalire nei sondaggi per la imminente campagna elettorale. I sondaggi e la critiche fanno “male”.

Il disastro delle piscine termali chiuse e annunciate in pompa magna  domenica 24 maggio alle 18:18 oltre a spingere i Giardini Poseidon alla chiusura hanno scatenato le ire di molti isolani. Le pressioni sono aumentate, i titoli di giornali hanno iniziato a fare il giro e, per fortuna, anche le tesi strampalate del Comitato Tecnico del Governo sono state sconfitte.

E così, mentre Zaia annunciava la “riapertura” delle terme già il 20 maggio (7 giorni fa!) scorso De Luca è stato in silenzio. Eppure la “potenza di fuoco” del governatore, quella che abbiamo imparato ad ascoltare in questi mesi che fine ha fatto? Perché non abbiamo letto o ascoltato nulla in merito allo stop delle terme?

Ma questi sono quelli che vivono di propaganda, quelli che non fanno niente nella realtà e poi provano a prendersi un po’ di visibilità. Poca roba, la sostanza, infatti, è altrove.

I sindaci, giovedì scorso, hanno partecipato alla riunione con i termalisti e con l’unità di Crisi della Regione Campania? Venerdì hanno “lavorato” con le associazioni locali ad ampliare il protocollo FORST per presentarlo sabato mattina?

E sabato mattina, quando hanno saputo che il governo non era d’accordo alla riapertura delle piscine termali, cosa hanno fatto? Lo stesso De Luca, quale diretta ha fatto? Non ci è giunta nessuna comunicazione nel merito. Non abbiamo letto da nessuna parte la contrarietà del governatore a questo stop? Vuoi vedere che De Luca se ne era fregato delle terme di Ischia? Certamente!

Però, ieri pomeriggio, con l’annuncio della pubblicazione dell’ordinanza numero 52, De Luca ha ritenuto opportuno ringraziare i sindaci dell’isola d’Ischia per l’impegno che avevano profuso nella battaglia per la riapertura delle piscine termali?

Cosa hanno fatto questi sindaci? Quale atto hanno scritto questi valorosi primi cittadini a difesa degli albergatori? Lo stupore e le risposte dei protagonisti di questa “battaglia” vale più di ogni altra prova.

Per fortuna lo abbiamo scritto e scritto in tutte le salse e in tutti gli spazi: i sindaci non hanno avuto nessuna parte in questa vicenda.

E il fatto che De Luca li abbia ringraziati e citati nella comunicazione di ieri alle 14:21, sa tanto di giustifica!

Una giustifica che arriva dopo lo tsunami di critiche che sono piovute sul web. Cittadini e stampa libera (quella che non incassa dai comuni gli appalti per le connessioni) hanno protestato e fatto sentire la loro voce.

C’è ancora una coscienza collettiva e libera che i sindaci non potranno mai comprare con i loro ricatti e le loro strategie.

E hai voglia di farvi scrivere “Sentiti i sindaci dell’isola di Ischia, che si ringraziano, e preso atto delle decisioni della Conferenza delle Regioni nella giornata di ieri, l’ordinanza sblocca la ripresa delle attività delle strutture termali e dei centri benessere nel rispetto del protocollo di sicurezza”, tutti sappiamo che non è vero. Tutti sappiamo che, cari sindaci, non avete mosso un dito. E che ve ne siete fregati.

La comunicazione di Zaia di sette giorni fa era questa: “Le piscine termali riaprono al pubblico, arriva il via libera di Zaia. Soddisfazione degli operatori di Abano e Montegrotto, anche se resta lo stop a sauna e bagno turco. Con l’apertura scatta l’obbligo del distanziamento sociale e dell’igienizzazione”: un messaggio diretto ai mercati, a quelli che dopo il 3 giugno decideranno di andare in vacanza, agli imprenditori locali, alle lobby dei termalisti. Vogliamo rileggere quella dello sceriffo? Meglio di no!

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