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venerdì, Aprile 19, 2024

La poster art di Ischia Street Art File Print al Decó di Forio

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Lunedì 11 maggio, ore 10,00, Forio, Corso Francesco Regine esterno del supermercato Decò: il gallerista/attivista e creativo Salvatore Iacono, fondatore di Ischia Street Art, la discussa anti-galleria underground, compie un atto sul filo dell’illegalità attuando un intervento/performance urbano.

L’impavido creator attacca con una semplice colla da manifesti un poster art dell’artista Biodpi (Fabio Della Ratta) dal titolo “Hunters” (Cacciatori), raffigurante due primati con mascherine e una busta della spesa col marchio della nota catena di supermercati Decò. Un atto simbolico spiazzante e “up to date”, la denuncia dell’eccesso di consumo e l’iperproduttività  della nostra società che, per un controsenso, si involve e mostra tutte le caratteristiche della sua primitività: il compratore è diventato il nuovo cacciatore/raccoglitore contemporaneo che può essere equiparato a quello delle arcaiche popolazioni che non praticavano alcuna forma di agricoltura e di allevamento e cioè, che non avevano economie produttive in senso stretto ma di acquisizione o di prelievo.

In virtù del processo di domesticazione delle piante e degli animali, questa economia venne soppiantata, con la rivoluzione neolitica, dall’agricoltura e dall’allevamento. Oggi la società occidentale è tornata ad essere “di cacciatori/raccoglitori” da supermarket, senza sapere il più delle volte da dove provenga il cibo. Mentre la coltivazione e la raccolta reale viene demandata ad “orde” di nuovi schiavi, i quali, sotto l’ordine di “caporali” portano i prodotti sui nostri sfavillanti scaffali. Oggi, come nel paleolitico, rituali fatti di “distanze giuste” e nuovi oggetti apotropaici come i DPI (dispositivi individuali di protezione), scandiscono le nostre battute di caccia e raccolta nella foresta della GDO.

L’ insolita performance, il cui senso non è stato immediatamente identificato dai clienti del supermercato e dai passanti che, attoniti, non sapevano se fosse un atto vandalico, soltanto provocatorio o addirittura un gesto di follia dovuta al lungo periodo di isolamento da Covid19 , è stata infine accolta con curiosità ed interesse. La gente ha filmato e fotografato  tutto l’happening ed infine ha cominciato a porsi le prime domande sensate.

L’intervento/performace rientra nell’attuale progetto “Street Art File Print” un progetto nato appunto dall’emergenza Covid19 che ha decretato la paralisi di ogni attività che riguarda le arti, la musica e lo spettacolo, facendo saltare, in ogni parte del mondo, la programmazione di tutti gli eventi tra cui concerti e mostre d’arte. Negli ultimi due mesi, gli street artists hanno accusato ancor più duramente le restrizioni di ogni libertà perchè costretti a reprimere ogni impulso alla comunicazione diretta con le persone e gli spazi urbani e a lavorare solitari tra le pareti domestiche o nei loro studi. Anche Ischia Street Art ha dovuto bloccare non solo la programmazione di tutti gli eventi e progetti che dovevano vivificare o riqualificare alcune superfici murali in vari comuni dell’isola, ma soprattutto tutte le visite ed i contatti personali in galleria.

Inaspettatamente, però, questo asfissiante senso di oppressione e repressione anche politica ed ideologica è esploso in un atto di ribellione intellettuale: Street Art File Print rappresenta  la risposta, la trovata geniale e rivoluzionaria, la soluzione terapeutica per scuotere l'”atonia” creativa e psicologica degli artisti e consiste nel documentare video-fotograficamente l’affissione diretta, quasi in tempo reale, in galleria, di poster delle opere riprodotte dai file in alta risoluzione inviati dagli artisti. E’ lo stesso gallerista /antigallerista che diventa protagonista documentando l’atto espositivo, registrando ed utilizzando l’affissione come un happening e recuperando il senso di una comunicazione immediata e diretta, di una fresca estemporaneità.

La semplicità, la versatilità, la velocità di realizzazione di questo progetto che richiede costi esigui e si adatta ancor più all’emergenza Covid19 ed alla conseguente recessione economica , ha subito catturato l’attenzione  non solo degli artisti che da tutto il mondo hanno accolto la proposta come una soluzione unica, geniale e rapida, ma anche di critica e pubblico che hanno commentato entusiasticamente questa imprevista opportunità e questa risorsa espressiva nata comunque da un profondo disagio.

Gli artisti urbani, hanno cominciato immediatamente a spedire i loro file dando vita alle prime  “non- mostre”, ma “affissioni “ in cui il gallerista, sollevato da un ruolo impostogli da un’ormai vetusta tradizione, assume il ruolo attivo di agente, procuratore, ambasciatore, messo dell’artista compiendo l’atto, a sua volta creativo, quello dell’affissione”, che trasmette e  rivitalizza il messaggio artistico e sociale.Questo speciale rapporto che viene ad innescarsi tra artista e gallerista e pubblico, unico prima d’ora nella storia dell’arte, diventa alleanza morale ed assume, addirittura, un significato simbolico e spirituale.

Il progetto ” Street Art File Print”, definito dallo stesso Salvatore Iacono strumento di comunicazione espressiva “iconoclasta, dissacrante e provocatorio” è aperto a tutti quegli artisti urbani, illustratori, creativi, designer,writers, in linea con i temi d’ impatto sociale che sono il fermento che dà vita a Ischia Street Art. Unica regola: libertà assoluta alla creatività ed al messaggio sociale degli artisti senza vincoli di mercato, senza che ci sia dietro un sistema clientelare, curatela, vincoli contrattuali tra galleria ed artisti.

Street Art File Print di Ischia Street Art è diventato in pochi giorni una novità di rilievo internazionale, una boccata d’ossigeno nel marasma delle proposte, un esperimento unico nel suo genere e rispondente all’attuale situazione mondiale per la brevità dei tempi di realizzazione e per i costi minimi. Nonostante la frenata ed il blocco totale che il Covid19 ha inferto all’umanità, l’arte e la creatività non smettono di pulsare e di far sentire la propria voce anche grazie ad una semplice ed effervescente idea tutta italiana, anzi ischitana, quella di Salvatore Iacono che ha creato nei vicoli saraceni di Forio una fucina di energia creativa ed un punto di riferimento importante per il mondo dell’arte contemporanea.

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