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venerdì, Marzo 29, 2024

La Polizia in soccorso dei sanitari del “Rizzoli”

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Servizio antiviolenza. Istituito il telefono di emergenza “croce rossa”

Paolo Mosè | E’ una iniziativa della Questura e che interessa tutte le strutture sanitarie presenti sul territorio della provincia di Napoli. La Polizia si mette al servizio degli operatori sanitari che negli ultimi tempi sono stati oggetto di vere e proprie aggressioni fisiche. Consumate perlopiù ai pronto soccorso. E proprio ieri è stato attivato il servizio antiviolenza a tutela del personale sanitario dell’ospedale “Rizzoli” di Lacco Ameno. E’ stato predisposto un meccanismo automatico che con l’utilizzo di un tasto di emergenza consente ai sanitari che si ritengono in difficoltà, minacciati o finanche aggrediti, di mettersi in contatto con l’operatore di Polizia, che a sua volta impartisce l’ordine ad una pattuglia per raggiungere in tempi rapidi l’ospedale. Nel caso in cui non vi fossero pattuglie disponibili della Polizia di Stato, l’emergenza verrà trasferita ai Carabinieri, alla Guardia di Finanza o altro organo di polizia. E’ previsto anche che nel caso in cui la pattuglia non potesse raggiungere in tempi rapidi il nosocomio, gli agenti avranno l’obbligo di sottoscrivere apposita annotazione per giustificare il mancato intervento o il ritardo nel giungere in ospedale.

Nel comunicato viene specificato in modo chiaro come avverrà questa sinergia tra sanitari e forze dell’ordine per garantire la sicurezza delle strutture ospedaliere e del personale che vi opera: «Detto telefono, contraddistinto da una “croce rossa” applicata su di esso. E’ posizionato all’interno della S.O.. collegato direttamente al pronto soccorso del locale nosocomio. In caso di emergenza, il personale sanitario di turno, semplicemente sollevando l’apparecchio collegato. attiverà in automatico la chiamata di soccorso: in detta circostanza il personale in servizio alla sala operativa dovrà inviare prontamente la volante presso quella struttura, avendo cura di rispondere alla chiamata e assicurare una pronta assistenza e per sincerarsi preliminarmente, secondo le consuete modalità operative. di quanto sta accadendo, al fine di dare le prime indicazioni all’equipaggio che si sta portando sul posto.

In virtù del protocollo sottoscritto è opportuno stigmatizzare che detto tipo di chiamata assume intervento prioritario rispetto ad altre attività non emergenziali e, solo nel caso in cui la volante o altro personale in servizio di pattuglia. fosse impegnato in indifferibile attività, si dovranno interessare i Carabinieri o la Guardia di Finanza o altra forza di Polizia in grado di assicurare un rapido intervento sul posto. Motivando successivamente — con apposita relazione — le motivazioni per cui non è stato possibile inviare personale di questo Ufficio».

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