È stata una giornata di dolore e di risposte difficili quella vissuta ieri a Ischia, all’indomani del ritrovamento del corpo di Svitlana Stanishevska, 55 anni, originaria del Kazakistan con passaporto ucraino e residente ad Ischia. La donna è morta dopo essersi lanciata dalla piazzola panoramica della Pagoda del porto di Ischia, finendo nella canaletta sottostante. Una tragedia consumata nel silenzio, che ha lasciato sgomenta la comunità isolana.
A orientare le indagini verso la pista del suicidio non è stata soltanto la dinamica emersa sul luogo del ritrovamento, ma soprattutto il particolare emerso poche ore dopo: nella sua abitazione è stata rinvenuta una lettera di addio, che non lascia spazio a molte interpretazioni. Un documento che ha assunto un peso decisivo nell’inchiesta, dando contorno a un gesto che appare ormai come una scelta meditata e drammatica.
Le prime verifiche medico-legali hanno escluso segni di violenza o colluttazione. Le immagini delle telecamere di sorveglianza confermano che la donna era sola quando si è diretta verso la piazzola esterna della Pagoda, quella che affaccia sull’ingresso del porto. Nelle stesse registrazioni, tuttavia, compare anche un uomo italiano sulla cinquantina, presente in zona negli stessi minuti. Non ci sono elementi che colleghino direttamente la sua presenza al gesto della donna, ma i Carabinieri intendono identificarlo e ascoltarlo per ricostruire in maniera completa gli attimi che hanno preceduto la tragedia.
Il fascicolo è seguito dal pubblico ministero dott. Tufano, che coordina l’attività investigativa svolta dalla compagnia di Ischia, guidata dal Capitano Giuseppe Giangrande e dal Luogotenente Sergio De Luca, con il supporto della Sezione Investigazioni Scientifiche arrivata da Napoli. Dopo i rilievi sul posto, la salma è stata trasferita al Secondo Policlinico di Napoli per l’autopsia, che dovrà confermare definitivamente la dinamica del decesso.
Gli investigatori hanno ascoltato anche il marito della vittima, che ha fornito elementi sul contesto personale e familiare. Nelle ultime settimane le condizioni di salute di Svitlana erano apparse fragili, un dettaglio che unito alla lettera di addio sembra rafforzare in maniera definitiva la pista del suicidio.
L’isola resta scossa, colpita da un episodio che ha trasformato uno dei luoghi simbolo di Ischia in teatro di una morte improvvisa e dolorosa. Alla Pagoda, ieri, molti si sono fermati in silenzio davanti al nastro che delimitava l’area, quasi a voler lasciare un saluto a quella donna che ha scelto di andarsene da sola, portando con sé un dolore che in vita non era riuscita a condividere.









