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sabato, Aprile 20, 2024

La genesi dell’orrore: il nostro.

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Paolo May | Il nostro orrore, nessuno escluso, ha un meccanismo diabolicamente perfido, perfetto. Nessuno ne è escluso. Sbaglia chi dice “sono libero, ragiono con la mia testa”, non è vero per nessuno.

Parlo della persona che meglio conosco, di me stesso. Nato nel 1950, avevo 18 anni nel “sessantotto”. Liceo, Università, non potevo non essere comunista o fascista, ora ovviamente non sono né l’uno né l’altro, ma nessuno mi toglie dalla testa la strana idea che non siamo in questo mondo solo per mangiare e defecare, siamo esseri con cervello ed anima e non semplici tubi. L’indifferenza il peccato più grave per chi ha una vita diciamo normale.

Sono Italiano, contro la lapidazione e la tortura. Fossi nato in Afganistan o qualche secolo fa la penserei diversamente. Forse addirittura la pensavo così quando la mia anima alloggiava in un altro corpo in altro luogo o tempo.

Ma veniamo a noi: esistono i buoni tutti buoni e i cattivi tutti cattivi?

Il peggio cui ora io possa pensare è ai nazisti, ma conosco i figli ed i nipoti e mi sembrano persone normalmente dolci e gentili. Quelli della Corea del Nord che applaudono il faraone rosso che fa sbranare dai cani i nemici politici sono cattivi e quelli del Sud, geneticamente simili, tutti più o meno buoni? E se è così, perché?

Io credo che siamo tutti, ovviamente più o meno, buoni E cattivi, generosi E avari, onesti E non, tutti, però, fragili e permeabili alle influenze culturali, economiche, politiche.

Le stesse persone indotte dalla cultura a vergognarsi di essere disonesta, egoiste o razziste possono esternare i sentimenti opposti se cambia il vento della cultura e della politica.

Siamo in pericolo: guardo lontano e sento che il presidente americano, liberamente eletto e candidato alla rielezione ha riaperto i bracci della morte nelle carceri federali. Un orrore che pensavamo in via di estinzione, proprio come l’uso della tortura, anche questo guardato con occhio benevolo. Solo chi non vuole non capisce: il fatto che queste barbarie ci siano anche e ancor di più in Cina o Iran non muove di una virgola il problema.

Il problema è il nostro degrado e il burrone della barbarie sul cui ciglio balliamo.

Ieri una insegnante del Nord Italia ha pubblicato su Facebook a proposito del Carabiniere (di Somma Vesuviana, il luogo di nascita conta quasi come il colore della pelle) ammazzato a Roma “Uno in meno, e chiaramente con uno sguardo poco intelligente, non ne sentiremo la mancanza”

In altra occasione un insegnante siciliana è stata ufficialmente messa sotto accusa perché in un lavoro alcuni suoi allievi hanno messo a confronto il comandante Salvini con il duce Mussolini.

Ecco dove volevo arrivare: quando si sdogana e si fa sembrare normale bavare veleno con il crocifisso in mano, ecco che a poco a poco, la parte peggiore che ognuno di noi ha, esce allo scoperto e contamina come un mortale metastasi tutto intorno, ecco che le brave mamme tedesche cominciano ad odiare gli ebrei, i bimbi ariani a vergognarsi di giocare con loro e i padri affettuosi a deportarli deridendoli per la magrezza o il puzzo dei carri bestiame che li porterà al macello. Sono i padri ed i nonni dei nostri buoni amici, non più cattivi di noi ma la loro parte buona era stata messa da parte, dannosa per il Grande Progetto del Reich.

Oggi hanno inventato l’aggettivo dispregiativo “buonista”.Una persona libera, magari onesta e con buoni sentimenti è un “buonista”. Per simmetria essere feroci o indifferenti dovrebbe essere ragione di vanto. Anzi lo è se luccicanti e sicuri di sé.

Dopo nani, ballerine e quiz, oggi si sta sdoganando la cattiveria. Noi del Nord contro voi del Sud, si inventano nemici e si fa l’occhiolino alle mafie, tutti contro tutti.

Nessuno pensa con la testa sua e basta, siamo tutti orientati a secondo degli interessi di chi ha il bastone per il manico, siamo tutti buoni E cattivi e purtroppo in questa fase si guadagnano consensi puntando sulla nostra cattiveria, ne abbiamo tutti.

Ma il male è un boomerang, come del resto il Bene.

Giusto per sintetica conferma: appena saputo dell’omicidio del Carabiniere e che si cercavano due africani il comandante del male ha dichiarato “li acciufferemo e gli daremo i lavori forzati a vita”. Ma poi la delusione: erano bianchi, ariani e addirittura nordamericani.

Comunque poverini anche loro e i loro genitori.

Il dolore non dovrebbe mai essere strumento di consenso, tanto meno il male e le paure.

paolomay8@gmail.com

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