La lettera ai sindacati di un ex lavoratore somministrato
Non si placa la polemica per il mancato rinnovo da parte dell’Evi (che scarica la responsabilità sul Cisi) dei contratti di lavoro in somministrazione. Una situazione grave che si ripercuote sull’andamento dei servizi. Se da un lato ha costretto una decina di lavoratori a ritrovarsi “in mezzo alla strada”, dall’altro ha messo l’azienda nella condizione di non poter più assicurare servizi essenziali come la manutenzione delle reti idrica e fognaria e la gestione degli sportelli aperti al pubblico. L’ennesimo pasticcio consumatosi peraltro alle porte della stagione turistica.
Dopo la nota dei sindacati al presidente del CdA dott. Mario Basentini, ora arriva la lettera di uno di questi lavoratori somministrati che lamenta di aver ricevuto un trattamento ancora peggiore di quello riservato ai colleghi. La nota indirizzata alle RSU, e specificamente a Francesco Capuano per la Filtcem CGIL, Luca Spignese per la FEMCA CISL e Antonello Sorrentino CISAL/FederEnegia è un appello a passare dalle parole ai fatti.
Scrive il lavoratore “licenziato”: «Nella tutela dei diritti e del diritto, il sottoscritto, impiegato con contratto di somministrazione presso la “EVI S.p.A.” dal 21.03.2019 al 31.12.2024, facendo proprio anche quanto le RSU (Rappresentanza Sindacale Unitaria) in indirizzo hanno evidenziato e sottoscritto al CDA della “EVI S.p.A.”, nella persona del Presidente, dott. Mario Basentini, così come anche pubblicato sulla stampa locale il 05.04.2025, riguardo il mancato rinnovo di contratto ai lavoratori somministrati presso la suddetta azienda; esprimendo piena solidarietà a tutti colleghi lavoratori in somministrazione che hanno subito un trattamento grave e discriminatorio; atteso il quadro legislativo, ovvero il Contratto Collettivo Nazionale (CCNL); precisa che il sottoscritto ha subito identico anzi peggiore trattamento lavorativo gravemente discriminativo, lesivo e umiliante della dignità di persona e lavoratore, così come già a Vs conoscenza; pertanto invita le rappresentanze sindacali in indirizzo ad attivarsi per fare rientrare tutti i somministrati di nuovo in servizio, compreso chi scrive».
Una lettera che evoca retroscena di una certa gravità.