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sabato, Aprile 20, 2024

La crisi politica del comune di Ischia, questione di “potere”

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Gaetano Di Meglio | Ieri mattina e nei giorni scorsi, gli amici del Golfo hanno raccontato, con un altro taglio, la crisi politica del Comune di Ischia. Una crisi che ho raccontato nei giorni scorsi. Una crisi politica che, al netto dal punto di vista da quale si legge, dal mio che evidenzia il danno che questa crisi fa pagare al paese o da quella degli amici che, invece, raccontano le ragioni di chi detiene il potere, ha lo stesso significato: Enzo Ferrandino è nuovamente nei guai.

Il sindaco paga il suo modo di fare, le sue scelte poco accorte e, soprattutto, la sua abilità e propensione a scartare le persone dopo averle usate. Un template che si ripete e trova conferma parlando per strada.
Il malumore del paese è quello dei consiglieri comunali. La gente si lamenta proprio come si lamenta Ottorino Mattera, magari con Giosi Ferrandino. E’ il malumore di Lisa, di Maurizio De Luise ma anche di Luca Spignese e degli altri consiglieri che, non parlano in Comune, ma sparlano tra i bar e per le strade del paese.

Ma il vero problema e la crisi del Comune di Ischia sono legati alla gestione del potere. Una questione comune anche ad altri enti ma che ad Ischia è una diventato fonte di danni.
Su un piatto della bilancia c’è un consiglio comunale di principianti e di personaggi “poco” avvezzi alla politica e un’opposizione poco incisiva e un fin troppo distratta, sull’altro, invece, un sindaco che gioca al potere è mio e che si comporta da bullo con il paese. Una divisione, triste, tra buoni e cattivi, che blocca la crescita del paese, blocca lo sviluppo del territorio, penalizza la libera impresa e imbruttisce il paese.

Gli stessi che ne beneficiano, una volta avuti i “fatti loro” (tra atti notori, autorizzazioni e transazioni) nel paese si lamentano. Un potere che, purtroppo, non produce nessun beneficio per il territorio ma una recrudescenza che è il peggior risultato di questa amministrazione.
Ma la domanda è un’altra. C’è un rischio per Enzo Ferrandino di fare la fine di Giacomo Pascale? La storia racconta che, nonostante i numeri, Enzo non è mai riuscito a costruire una maggioranza solida e credibile e che si è dovuto già dimettere.
Ma dall’ultima ricostruzione degli amici c’è una circostanza che non mi trova.

Gli amici raccontano che Enzo avrebbe detto no alla richieste delle singole parrocchie. Beh, volendo sarebbe una cosa buona. La verità che sta alla base della crisi è proprio questa: Enzo non fa il Vescovo (o Sindaco) ma fa il parroco della sua parrocchia. Fino a quando saremo “diretti” da un consigliere comunale, rancoroso e di piccola veduta, saremo costretti a restare in questa condizione. Doveva essere una “bella Ischia”. Appunto, doveva!

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