Ho a che fare con la grande distribuzione organizzata per motivi professionali da ormai sette anni e ho avuto modo di assistere in prima persona all’evoluzione della domanda e dell’offerta di questo settore. In particolare, sono rimasto affascinato da quanto e come il mondo hard discount si sia sdoganato da quella considerazione sprezzante del consumatore, che lo additava non solo quale segmento di mercato destinato alla spesa delle famiglie meno abbienti e degli extracomunitari ma, peggio ancora, incapace di offrire prodotti dignitosi sotto l’aspetto squisitamente qualitativo. Come dire, in altre parole: si risparmia perché si compra male.
I rilevamenti statistici del mercato attuale e i bilanci delle aziende GDO, ovviamente, dicono tutt’altro, e soprattutto dimostrano che il consumatore non è poi così disattento e ciecamente incline alla capacità di persuasione delle singole insegne e dei prodotti di marca ad ogni costo. Dopo aver assistito, infatti, alla chiusura un po’ ovunque della maggior parte degli esercizi di vicinato, al crollo di molti ipermercati e alle condizioni pressoché fallimentari di molti centri commerciali in tutta Italia, emerge con forza che alla crescita di poco superiore allo zero raggiunta nel 2019, proprio il settore discount contrappone invece un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente. E per parlare di un dato a me familiare, proprio ieri il Cav. Patrizio Podini, presidente e proprietario di MD s.p.a., ha annunciato in conferenza stampa a Milano il +10% della sua creatura che, per quanto incredibile, in Italia non trova rivali.
Il potere del brand, quindi, non sembra bastare più a tenere il passo del mercato che cambia vorticosamente. Non è un caso, cari Lettori, che nella classifica italiana delle aziende GDO, senza distinzione alcuna, tra le prime cinque sono ben tre le insegne nate e cresciute come discount e che oggi, anche sotto il profilo dello sviluppo e della comunicazione, vanno avanti a spron battuto, riscontrando giorno dopo giorno il favore di una clientela sempre più ampia e lontana, a giusta ragione, dal classismo di un decennio fa.