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giovedì, Aprile 25, 2024

Italia, un governo lunatico

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Anna Fermo | Sarà che il cinquantesimo anniversario dello sbarco sulla Luna, con la celebrazione dell’impresa dell’Apollo 11, avvenuta alle 22 e 17 del 20 luglio 1969, è sembrata in quest’ultima settimana averci reso quasi tutti un po’ lunatici, ammaliandoci, per l’appunto,  la luna, sta di fatto che, anche il quel del Governo, sembra che non siano affatto mancate  e che ancora riecheggino non poche influenze lunari! Nulla a che vedere con le  maree! Qui si tratta di marosi che s’agitano più che rumorosi!

Da “un grande passo per l’umanità” nel pur breve cammino della sua civiltà, alla marcia avanti ed indietro , ora di Salvini, ora di Di Maio, per salire o meno al Quirinale, passo ufficiale verso le urne!

Altro che “Houston, qui base tranquilla, l’Aquila è atterrata”, come disse Neil Armstrong quando toccò con il Lem la superficie lunare. Il “Capitano” dei giorni nostri la navicella che avrebbe dovuto portare l’Italia metaforicamente parlando, sulla Luna o quantomeno alla scoperta di un universo di soluzioni nuove per il paese, “in soli 5 anni”, sta rigirandola su se stessa e facendole rischiare una più che seria collisione con tanto di botto! Un Crack! 

Una settimana, quest’ultima, in cui  l’amarcord ha pesato parecchio un po’ in ogni dove.

Rivedere in bianco-nero il mitico Tito Stagno che battibecca in diretta tv con Ruggero Orlando per capire se la navicella di Armstrong abbia toccato o no il suolo lunare, ha intenerito sia chi quel giorno era presente, ed avrà cercato indubbiamente di ricordarsi dove era e cosa faceva, sia chi è arrivato dopo, come la mia generazione e quelle dopo, che ne hanno sempre sentito parlare come di una conquista già archiviata dalla Storia, ma comunque nel senso più alto.

Amarcord per amarcord, in bianco e nero son sembrati veleggiare già anche i ricordi di un anno trascorso in compagnia di Di Maio, Salvini e Conte, peccato che rischino di essere archiviati anch’essi dalla storia, ma nel peggiore dei modi. Altro che conquiste e passi avanti per l’Italia se continuano a litigare così sfacciatamente!

«Alla base del successo del progetto Apollo c’è stata una convergenza astrale», ha detto l’esperta Patrizia Caraveo:  «Per prima cosa un presidente con una volontà politica chiarissima. Poi un arco di tempo ben delimitato entro il quale svolgere questo obiettivo. Infine dei finanziamenti adeguati. Si fa tanto romanticismo su questa impresa, sul coraggio di quegli uomini eccetera, tutto verissimo. Ma va ricordato una cosa essenziale: Kennedy aveva moltiplicato per cinque il budget della Nasa. Di mezzo c’era la sfida con i sovietici, certo, ma intanto l’ha fatto. …. Insomma, Apollo ha messo insieme i soldi, la volontà politica ed una capacità tecnica straordinaria……Una cosa forse è mancata: il fattore femminile, ma ci rifaremo andando su Marte. ……..Mio marito, Giovanni Bignami, grande astrofisico e divulgatore scientifico, diceva che è già nato il bambino che andrà su Marte…».

Tutto si è mischiato, in quest’ ultimo “Moon Day”. Anche noi abbiamo un Presidente, quello del Consiglio, Conte, con una volontà politica, ma tutt’altro che chiarissima: sembra che il suo pensiero fisso sia solo come fare a supportare Di Maio senza darlo a vedere a Salvini. A breve potrebbe addirittura rimpiazzarlo, Conte a Di Maio per l’appunto, nel loro stesso Movimento!

Un tempo breve: 5 anni per rispondere agli italiani ribaltando il modus operandi dei governi di sempre: questo l’obiettivo propagandato ma scarsamente propugnato, giacché è un anno che assistiamo a litigi su litigi. I sovietici ed i finanziamenti? Ci sono anche questi: il russiagate sta tenendo banco! Per quel che riguarda altri finanziamenti, in verità, la nostra Italia è senza un euro in cassa, per cui, di che parliamo? Di dove reperire risorse? Pensieri superflui! Come si farà a raggiungere l’obiettivo di governo dunque?

Il nostro “Apollo”(Governo) che doveva fare nuove conquiste per l’Italia, non gode di nessuna convergenza: né soldi, né capacità tecnica, se solo pensiamo ai vari ministri alla Toninelli maniera, e adesso nemmeno più la volontà. Il fattore femminile? Manca anche qui e non si sa mai che possa arrivare appena dopo il saluto dei nostri “astronauti”, anche perché, ne siamo certi anche noi: “il bambino o bambina che poterà l’Italia’ nell’universo delle opportunità e delle salvezza è di certo già nato e non viene da Marte!

Verrà il tempo in cui si concentreranno idee e risorse anche per la nostra Italia e si potranno così fare cose che oggi davvero ci sembrano impossibili, come quella di non vedere più Di Maio e Salvini in TV o sui social a dirsene di tutti i colori, rievocando, i media, puntualmente, quell’amarcord di foto ingiallitesi in poco meno di un anno trascorso in cui entrambi sorridevano insieme sognando la “Luna” per noi e per l’Italia.

Dalla sfida tra due nazioni, una guerra combattuta in un campo diverso dal solito, quel 20 luglio del 1969 si arrivò ad una impresa storica senza eguali.

Questo 20 luglio 2019, in Italia, lo zapping alla Tv ci ha fatto saltare dalla impresa della Luna ai vagheggiamenti lunatici dei nostri due Vice Premier. Che intrapresa assurda! Adesso che la corsa nello spazio è un grandioso strumento di diplomazia internazionale, mi verrebbe da proporre all’Europa di spedirli per un po’, sulla Luna, questi due.

Mentre la corsa nello spazio spinge l’evoluzione umana e tecnologica sempre più avanti, mentre si pensa che in futuro si potrà andare sulla Luna sempre più rapidamente, mentre rispetto a 50 anni fa, oggi godiamo di un altro vantaggio, ovvero quello che vede l’esplorazione spaziale unire i popoli e dunque servirsi della competenza di tutti, un po’ come nei vecchi film di fantascienza quando la minaccia di un asteroide lanciato verso la Terra faceva mettere da parte le rivalità per il bene comune, ebbene, nel nostro pianeta-governo a cosa assistiamo? Allo svilimento totale della politica. A lanci di meteoriti di offese. Mesi e mesi che M5S e Lega litigano su tutto.

Prima i sondaggi, poi le elezioni regionali e più di recente quelle europee hanno dimostrato inequivocabilmente che lo stare al governo giova più a Salvini che a Di Maio, ma quest’ultimo persevera a lanciare steroidi. Nemmeno le disavventure russe della Lega sembrano, almeno per ora, aver intaccato il consenso di cui gode, eppure, Di Maio insiste. I più recenti sondaggi danno la Lega ancora sopra il 35 per cento, ma Di Maio, niente, persevera nell’attacco.

I profeti delle elezioni anticipate segnavano proprio il 20 luglio come giorno ultimo per la chiusura della finestra per un voto a Settembre. Eppure, non è accaduto nulla. Ormai, non si può far altro che accettare scommesse. La finestra temporale di settembre (22 o 29, al massimo la prima di ottobre) oppure se ne riparlerà a giugno per votare, stante una legge elettorale ancora al voto in parlamento?

Il logorio del rapporto tra gli alleati giallo-verdi è vicino al livello di collisione definitivo. Ma per adesso, la navicella prosegue tra uno steroide e l’altro. La crisi è solo di nervi e la guerra, fredda, solo di tatticismi!

Sullo sfondo, in un paesaggio lunare che sembra già ergersi all’orizzonte, i due dossier della settimana si ergono come due crateri vulcanici solo apparentemente spenti: il Russiagate e le autonomie regionali mentre si riaccende la luce della Tav con il caos treni. Un paesaggio lunare che non rievoca conquiste, ma desolazioni!

Un Governo influenzato dalla Luna? No, semplicemente “lunatico”!

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