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giovedì, Marzo 28, 2024

Isidoro Di Meglio: «Vado via da un’amministrazione acefala e infantile»

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Isidoro sbatte la porta. Giosi Ferrandino, non gli riconosce il peso politico che lui reclama, non gli riconosce la messe di preferenze personali ricevute dalle urne e dopo un mese di agosto pieno di rumors e avvicendamenti, quando sembra ci si avvii verso una risoluzione dell’ennesima crisi politica, Isidoro Di Meglio sbatte la porta della sua stanza “celeste cielo” e va via dall’amministrazione di Giosi Ferradino. E va via alla vigilia della nomina di Enzo Ferrandino a vice sindaco.
Sarò onesto, il mio rapporto con Isidoro Di Meglio non è dei migliori. In questa intervista mi sono ripromesso di essere quanto più terzo da ogni valutazione personale o retro pensiero. Quello che ci siamo detto è quello che leggerete.

Da cosa deriva la scelta di rassegnare le proprie dimissioni adesso?
“Allora diciamo subito che, chi le vuole mettere in relazione con la nomina o meno, non so nemmeno se è stata fatta stamattina, del vicesindaco, è una lettura che, seppur coincidente sul piano temporale è comunque errante perchè non corrisponde alla realtà dei fatti. Avevo preannunciato in amministrazione le mie dimissioni già da tempo. In un primo momento ho desistito, all’epoca della disavventura giudiziaria del sindaco perchè sarebbe potuto sembrare un atto di sciacallaggio sul piano personale e dati i rapporti che ho sempre avuto con il sindaco non mi sono sentito di insistere in questo. A quel tempo io, ed altri esponenti della maggioranza che avevamo pensato di dimetterci, abbiamo desistito. In occasione della vicesindacatura di Carmine Barile, lo stesso, più volte sono stato pronto a dimettermi e, anche in quella occasione avevo deciso di aspettare il sindaco perchè la nostra amministrazione è nata nel 2012 come un’amministrazione fortemente orientata al suo leader. Venendo meno il leader e quindi essendo nei fatti, come lo è tutt’oggi, una amministrazione acefala, sostanzialmente il re non c’è più, è chiaro che vengono meno le condizioni anche minime del proseguire di questa amministrazione. Gli effetti si vedono tutti i giorni, noi oggi, e l’ho comunicato al gruppo di maggioranza più volte e ho trovato un sostegno e una sostanziale comunanza di vedute, non abbiamo più popolarità. Personalmente ho raccolto quasi 640 preferenze in una lista di 1650 preferenze, ho avuto e ho una responsabilità nei confronti dei miei elettori. Oggi la nostra amministrazione non è più in grado di recepire ed ascoltare le istanze della popolazione. Abbiamo un grande territorio allo sbando, abbiamo lamentele dappertutto e non siamo in grado di dare risposte. E questo è anche addebitabile ad uno stato di contrapposizione interna, soprattutto negli ultimi tempi, dei consiglieri comunali l’uno contro l’altro armato, uno stato che, come si è visto dagli ultimi consigli comunali, non ci permetteva di avere il numero legale. Uno stato di amministrare che è andato sempre più a perdere le condizioni minime per garantire un governo reale del paese. Detto questo, se vogliamo limitare le mie dimissioni a un fatto di vicesindacatura o meno è limitativo, anche perchè io non aspiravo a ciò, non ho fatto una guerra e non mi ha mai entusiasmato una vicesindacatura in questo momento per i motivi che ho indicato. Anche perchè, a mio modo di vedere, chi oggi prende quella vicesindacatura si avvia verso un “suicidio” politico.”
Ma ti avrebbe fatto piacere…
“Non ho mai detto o non mi sono mai espresso con qualcuno, anzi ho aperto porte alternative. Anche nell’ultima intervista che ho rilasciato a questa testata ho detto che se lo fa Enzo Ferrandino o un altro a me non interessava perchè non è quella la mia idea. Il problema è che io sono stato proposto, ma non mi ha mai entusiasmato in questo momento, anche perchè già venivo da dimissioni preannunciate e non mi andava di cambiare la mia idea: l’amministrazione è ora in una fase che non consente più, a mio modo di vedere, di recuperare il recuperabile e dare una svolta e un rilancio.”
Quindi è arrivata al capolinea?
“A mio modo di vedere sì. Ecco perchè, se mi domandi se non sia stato opportunistico lasciare ora che la barca sta affondando, io ti rispondo NO perchè in questo momento la barca non è che sta affondando, la barca già stava affondando prima. Avrei dovuto abbandonare prima, ma per il mio senso di responsabilità non sono saltato fuori dalla barca. Però, quando mi sono reso conto che è l’amministrazione è diventata acefala e il sindaco, di cui noi aspettavamo il ritorno, ci dice “non posso prendere in mano le redini e non vedo più un futuro per questa amministrazione” io ho il dovere morale nei confronti dei cittadini di Ischia di dire questo.”
Stai dicendo che Giosi si è spento?
“Lo ha detto lui. Lui ha detto che deve fare una nomina perchè si deve assentare. Ora se una amministrazione nasce con il suo leader, senza non può esistere più. Quando il sindaco dice che deve lasciare, io ritengo che sono venute meno le ragioni dell’amministrazione.”
Ti avevano proposto in 4, poi in 5 e poi tutti si sono diretti su Enzo Ferrandino…
“E’ una lettura parziale. Tutto deve vedersi sul fatto che io non ho mai ambito alla vice. A me non mi aggradava fare il vicesindaco in questo momento. Qualcun altro ha voluto ambire e il posto gli è stato lasciato e, evidentemente, chi mi aveva proposto si è orientato su questa altra situazione, a mio modo rischiando. Però se sarà capace noi gli faremo gli applausi. Questa è una mia visione e io mi prendo le mie responsabilità davanti al mio elettorato di uscire fuori in questo momento. Come pure devo dire che qualcun altro godrà delle mie dimissioni perchè io ero un personaggio ingombrante, ma io gli faccio spazio volentieri, che ben venga e gli faccio gli auguri pur avendo la mia idea che in questo momento chi si prende l’onere di amministrare può solo diventare impopolare.”
Se fossi rimasto tu cosa avresti cambiato?
“Il problema non me lo pongo. Ritengo che chi può cambiare questo momento le sorti dell’amministrazione deve passare per un momento elettoralistico si deve sentire investito dal popolo e deve avere una squadra che ha passato il crogiuolo di un impegno elettorale per poter fare delle scelte impopolari per cambiare sul territorio veramente.”
Ma quando è finita l’amministrazione di Giosi Ferandino, quando l’hanno arrestato o prima?
“Io credo che già era in agonia prima.”
Tu avevi dato dei segnali?
“In amministrazione ne avevo sempre dati, però per senso di responsabilità e di attaccamento ad una squadra, che però ha anche un limite, non sono andato avanti. Giosi avrebbe dovuto avere il coraggio, probabilmente, di staccare la spina in altri momenti. Però non lo lego alle sue vicende giudiziarie lo lego ad altro.”
Lo leghiamo, quindi, alle dichiarazioni di gennaio, quando già all’epoca si parlava di dimissioni?
“Io gli sono stato solidale e lo sarò fino alla morte per le sue vicende personali. Sul piano politico e sulle scelte politiche è un altro discorso. E aggiungo che all’esterno ho sempre salvaguardato il mio rapporto perchè i panni sporchi si sono sempre lavati in famiglia, ho sempre difeso questa amministrazione ancorchè all’interno, e questo te lo potranno dire i miei colleghi, ho avuto un atteggiamento anche di forte scontro, ma sempre interno in casa mia su quello che andava e non andava in amministrazione.”
Nella tua lettera ringrazi un po’ tutti in puro stile “politically correct”, ma chi è che non ringrazi, chi è che è stato l’anti-Isidoro in questa amministrazione?
“Io non credo che ci si stato un anti-Isidoro. La verità è che probabilmente in amministrazione non c’è stata la maturità giusta, c’è ancora una forte dose di infantilismo e una forte dose di contrapposizione interna che non fa prevalere gli interessi del paese e in un momento in cui doveva assumersi forti responsabilità per mettere in atto grandi cambiamenti questo tipo di atteggiamento non ha prevalso.”
Alla fine pensi che solo le urna possano darci un nuovo governo o c’è qualcosa che può essere fatto?
“Per carità, le mie sono considerazioni personali. Io gli faccio i miei migliori auguri, ma non so se è Enzo. Ma chi sia sia, a prescindere dalla persona, io gli faccio gli auguri, ma la mia visione è dettata da fatti e dalla mia visione interna. Secondo me solo le votazioni possono legittimare i prossimi amministratori a fare le scelte impopolari di cui Ischia ha bisogno.”
E quali sono?
“Ischia ha bisogno di battaglie serrate sulla depurazione, sui trasporti marittimi, sul traffico stradale, sulla regolamentazione degli NCCP e dei taxi anche sul territorio, sull’inquinamento atmosferico e acustico… cioè tutto quello che rende appetibile il territorio e che necessita di scelte drastiche.”
Le dimissioni sono arrivate prima, come tu dicevi, e oggi termina la tua avventura politica che dura da sette anni, diciamo otto. Facciamo un attimo un bilancio delle cose che butti giù dalla torre e delle cose che conservi.
“Io conservo, sicuramente, un ottimo ricordo della prima fase da presidente del consiglio comunale. Diciamo che tutti i ruoli che io ho toccato sono diventati appetibili. Il ruolo di presidente del consiglio comunale, prima che io lo esercitassi era un ruolo normale. Ora è diventato il ruolo più appetibile in amministrazione tanto da farne una battaglia elettorale sullo stesso. Ricordo a tutti che non esisteva a Forio la figura del presidente del consiglio comunale ed è stato fatto sulla scia di come io ho gestito questo ruolo a Ischia e così anche negli altri comuni si è rivitalizzata questa funzione. Sono stato il primo a far diventare il Consiglio il centro, il fulcro delle scelte democratiche della cittadinanza. Poi quando sono passato a fare l’assessore la stessa cosa: tutti a dire, negli ultimi gruppi, mi voglio dimettere e voglio andare a fare l’assessore. Questo a me fa piacere, rivitalizza anche la vita amministrativa e la fa diventare più stimolante. Butterei dalla torre tutti quegli atteggiamenti e quei fatti concreti che si sono verificati nel corso dell’amministrazione di mero infantilismo. Cose che fanno parte della storia e quindi della poca maturità politica, atteggiamenti che non devono aver mai la prevalenza sul senso comunitario e sulle scelte della comunità. Mai si deve addivenire a questioni personali o indirizzate su questo o su quello. Mai si deve arrivare che, per colpire il tuo compagno di squadra devi andare sui giornali a dare le notizie che possono danneggiare e per spezzargli le gambe solo perchè l’azione amministrativa del tuo collega è una azione proficua sul territorio. Purtroppo di questi atteggiamenti ne ho visti tantissimi. Non so cosa sarà, sarà forse l’isola, ma è un atteggiamento deleterio che non porta crescita e benessere per il paese.”
Continuerai a fare politica?
“Io devo dire che in questo momento penso a dedicarmi alla mia famiglia, ai miei affetti, ai miei cinque figli, alla chiesa che ho lasciato e alla professione.”

@gadmeischia

8 COMMENTS

  1. Il parlare di questo signore offende l’intelligenza delle persone . Stai lì non ricordo da quante legislature hai cambiato bandiera sempre per tuo comodo e interessi . Vorrei sapere quali sono queste tue responsabilità verso i tuoi elettori perché qua nessuno lo ha capito .

  2. Quando la volpe non arriva all’uva, dice che è acerba!
    Amministrazione infantile? E questo signore che a tutti i costi voleva il giocattolo e non gli è stato dato ed ha iniziato a piangere e fare l’offeso come si definisce?

  3. Parole che si commentano da sole. Dice che l’amministrazione Ferrandino era in agonia da prima dell’arresto del sindaco. Vero. Ma perché non ha fatto un passo indietro allora, uscendo dalla maggioranza? Certamente nessuno l’avrebbe tacciato di sciacallaggio allora. Quanto a “lavar i panni sporchi in famiglia”, ( espressione che la dice lunga sulla mentalità vecchia e arrogante di questi personaggi) sarebbe bene ricordargli che la legge prevede ancora l’esistenza di un consiglio comunale, luogo di dialettica e di confronto politico alla luce del sole. Ma essi anche in politica preferiscono le tenebre alla luce…

  4. Ha finito (per il momento) di fare ammuina al comune ( per il potere), adesso la comincia in Chiesa ( sempre per il potere). Insomma “a cas proprio nun si fira i sta’…”

  5. Eccovi qui tutti a sparlare….tipico buon senso ischitano….a sprecare una parola cattiva verso chiunque si…ma nessuno mai abbia mai dato un consiglio ad un giovane come isidoro,….vergogna…..mi fa piacere per lui che si tira indietro….visto il momento spero che farai una squadra tutta tua ma di chierichetti ….ciao isidoro

  6. Detto dall’assessore che ischia è senza guida da troppo tempo, doveva essere di una certa rilevanza presentare le proprie dimissioni quando il sindaco è stato arrestato. Questi politici che sono anche imprenditori, dimostrano che la loro vita sia politica che imprenditoriale è sempre a svantaggio dei cittadini, ma si sà, fino a quando avranno le pecore al seguito potranno sempre fare la parte del lupo.

  7. Se la gente parla male di lui vuol dire che non ha operato per il bene del paese…. almeno lui va a casa da solo!

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