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venerdì, Aprile 19, 2024

Ischia: una proposta per il futuro

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Celestino Iacono | Nonostante la crescita e lo sviluppo economico iniziato negli anni ‘50, ISCHIA ha più volte mostrato la sua fragilità, dovuta ad un insieme di peculiarità: piccolezza, lontananza, insularità, soggezione ad eventi atmosferici e naturali, che devono essere prese in considerazione nella progettazione di strategie di sviluppo efficaci. Le piccole isole sono altamente vulnerabili a disastri come terremoti, trombe d’aria, alluvioni, siccità e le depressioni economiche vengono avvertite con maggiore severità, a causa della produttività limitata tipica delle regioni soggette a stagionalità. Esistono delle risorse però, che pur avendo mostrato la capacità di dar vita a delle vere e proprie eccellenze (il miglior vino bianco d’Italia o il miglior panettone al mondo), non sono ancora espresse al massimo del loro potenziale.

Prima fra tutte l’AGRICOLTURA

Notevole impulso riceverebbe l’economia isolana, promuovendo la nascita di nuove aziende agricole – grazie anche a sgravi fiscali per i giovani imprenditori under 30 – e cooperando per la realizzazione di una rete d’imprese, che agendo in consorzio, possano uniformare ed ottimizzare i processi produttivi e facilitare il conseguimento di eventuali certificazioni di qualità. Si potrebbe realizzare un protocollo d’intesa affinché il prodotto ortofrutticolo isolano sia, soprattutto nelle fasi iniziali, interamente acquistato dal sistema ho.re.ca. interno, creando un virtuosismo produttivo ed economico, grazie al quale i profitti si riverserebbero sul medesimo territorio; avviato il processo, si potrebbe pensare alla creazione di specifici prodotti d’eccellenza da destinare in quota parte anche al mercato nazionale ed internazionale. Oltre agli evidenti benefici in termini economici, lo sviluppo dell’attività agricola risolverebbe anche il problema dei terreni incolti e l’annoso e conseguente rischio rappresentato dagli incendi. A riguardo si potrebbero realizzare, all’interno dei terreni in coltura, ampi bacini d’acqua, che oltre ad essere utilizzati a scopo irriguo nei periodi di maggiore siccità, potrebbero essere sfruttati, in caso di necessità, dagli elicotteri del servizio antincendio, evitando loro di dover raggiungere ogni volta il mare per approvvigionarsi d’acqua, rendendo più immediato ed efficace il loro intervento.

SOSTENIBILITA’ E DIGITALIZZAZIONE

Ischia, proprio in quanto isola, è meta di un target di turisti, che manifesta sempre di più una marcata sensibilità verso temi, quali la salvaguardia dell’ambiente, la riduzione dell’inquinamento e la conversione al biologico. In tal senso si potrebbe pensare all’adozione d’impegni più seri per una drastica riduzione nell’utilizzo della plastica e degli imballaggi in genere, promuovendo, per esempio, nelle strutture ricettive l’adozione di una colazione quasi totalmente biologica, rinunciando definitivamente alle mono-porzioni. Inoltre, sul tema della riduzione d’inquinamento, si potrebbe pensare all’implementazione dell’elettrico nei trasporti, partendo dal servizio pubblico (bus e taxi) e prevedendo una serie di sgravi sulle imposte locali, per i cittadini che decidessero di acquistare un’auto elettrica. Prezioso risulterebbe anche il recupero e la mappatura della sentieristica, che darebbe nuova linfa al turismo naturalistico e agli amanti del trekking. Considerata la morfologia del territorio isolano, il recupero di queste “vie di comunicazione” (i sentieri), accorcerebbe le distanze tra il mare ed alcune zone collinari (Serrara – Barano), attualmente depresse dal punto di vista economico, che vedrebbero così la possibilità di far nascere nuove strutture ricettive extra alberghiere, quali agriturismi e bed & breakfast e altre piccole attività tipiche dell’indotto turistico (alimentari, botteghe artigiane, bar e ristoranti).

Oggi Ischia è chiamata a fare un passo in avanti anche in termini di digitalizzazione. Bisogna lavorare affinché l’intera isola abbia una copertura in fibra adeguata, grazie alla quale sia possibile l’utilizzo di totem e applicativi (apps) che consentano ai turisti di ricevere informazioni esaurienti ed usufruire dei trasporti, nonché delle varie attrazioni in modo veloce, sicuro ed appagante.

OFFERTA TURISTICA: QUALITA’ E PROFESSIONALITA’

Se osserviamo, con onestà intellettuale, l’offerta turistica alberghiera isolana, in rapporto alla classificazione in stelle, essa troppo spesso, non rispecchia fedelmente la professionalità e le caratteristiche richieste. La qualità e la professionalità dei servizi alberghieri è garantita non tanto dalle strutture, ma soprattutto dalle risorse umane. Oggi è sempre più difficile trovare sull’isola risorse umane adeguate alle necessità professionali, costringendo molte aziende a ricorrere a risorse extra isolane, che comportano i costi aggiuntivi del vitto e dell’alloggio. Dalla sinergia tra imprese turistiche e scuola, potrebbe nascere una nuova scuola alberghiera ad alta specializzazione, che faciliterebbe la creazione di una forza lavoro ischitana più preparata e motivata. Sono le Risorse Umane con la loro professionalità che fanno la differenza in un’azienda turistica (e non solo). Esse dovrebbero essere impiegate sempre in un numero adeguato, per garantire uno standard di qualità apprezzabile, in relazione ai servizi offerti. Pertanto riterrei utile chiedere alla regione Campania, d’inserire un ulteriore criterio per la classificazione alberghiera che preveda un rapporto obbligatorio, in relazione ai servizi offerti (ristorante, spa, piscina, centro congressi etc.) tra le unità lavorative e le unità abitative (collaboratori/camere). Appare evidente, che un criterio del genere, non sarebbe accolto con favore da quelle strutture turistiche abituate a massificare i ricavi contraendo le spese, sfruttando al massimo e spesso oltre il consentito, i propri collaboratori. È però l’impresa, in tal modo concepita, che ha comportato, negli ultimi decenni, la squalificazione del prodotto e dell’immagine della nostra isola.  Per ottimizzare i livelli occupazionali ed incrementare le tariffe di vendita, inoltre, si dovrebbero adottare politiche che favoriscano la riduzione dei posti letto. Il loro aumento incontrollato, ha comportato sulla nostra isola una flessione significativa delle tariffe medie di vendita con il conseguente deterioramento non solo della qualità dei servizi, ma del fatturato complessivo. Per diminuire i posti letto, si potrebbe agevolare il cambio di destinazione di alcune strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere, oggi poco redditizie dal punto di vista turistico e permettere loro la conversione ad edilizia residenziale e/o popolare, a residenze sanitarie di lusso per clienti esteri o a strutture mediche specialistiche per la radioterapia e l’oncologia, per fare un esempio, che eviterebbero alla non proprio esigua popolazione isolana che ne necessita, gli estenuanti spostamenti in terra ferma.

A tal proposito e poter procedere sulla strada sopra indicata, deve essere assolutamente risolta la questione dei condoni.  La situazione, come drammaticamente evidenziato dall’evento terremoto, è insostenibile ed è necessario che la politica indica una strada percorribile per uscire da questo stallo.

COOPERAZIONE ISTITUZIONALE E PARTECIPAZIONE

L’ostacolo più minaccioso per la realizzazione di una strategia comune è la frammentazione dei soggetti che operano nella destinazione. Gli attori locali, pubblici e privati, devono concorrere, sulla base di relazioni inter-organizzative reticolari, a creare l’offerta. La rete consente di disporre di una visione più analitica e globale delle caratteristiche e delle problematiche connesse allo sviluppo locale, che si diriga, attraverso un’analisi quantitativa e qualitativa delle informazioni raccolte, verso la costruzione di un marchio comune e condiviso (brand building).

Il coordinamento sinergico consente di tracciare le linee comuni e di definire gli strumenti omogenei da adottare per l’impiego efficace di investimenti nei progetti di sviluppo. Un ruolo di grande responsabilità è affidato agli amministratori locali, chiamati ad assumere la Governance orientata su una politica di programmazione degli interventi. Gli attori pubblici devono svolgere responsabilmente un ruolo attivo nel processo di gestione e promozione del territorio, affrontare la pluralità delle istanze e dei soggetti attraverso pratiche sinergiche di ascolto, dibattito e negoziazione, promuovendo una cultura di sviluppo condivisa. Si potrebbe immaginare anche la nascita di una Destination Managment Organization, che potrebbe essere rappresentata da una società pubblico-privata, che si occupi di promuovere, commercializzare e gestire i flussi turistici di una destinazione coinvolgendo gli attori operanti sul territorio (aziende anche non turistiche, istituzioni, associazioni, persone). La strada più rapida da intraprendere in tal senso, come già ho avuto occasione di scrivere, è certamente rendere operativo il Distretto Turistico, progetto portato avanti con tenacia e abnegazione da Benedetto Valentino, ma che per reticenza della politica isolana, stenta a prendere quota. In un momento strategico come questo, dove attraverso il Mes e il Recovery Fund, potrebbero arrivare in Italia e quindi ad Ischia una valanga di risorse economiche, non farsi trovare pronti con i progetti, sarebbe davvero un delitto.La frammentazione rappresenta uno dei principali “nemici” per l’attuazione di una strategia comune efficiente ed efficace; appare pertanto evidente e concludo, che l’unificazione amministrativa dell’isola d’Ischia in un Comune Unico, sarebbe auspicabile.

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