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giovedì, Aprile 25, 2024

Ischia, si continua a sparare alle specie protette. La LAAI. “Ora basta!”

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Ugo De Rosa | Dopo il recupero di un falco pellegrino, un airone cenerino, e in ultimo un gheppio sparato a Campotese, Alessandra Punzo, responsabile della LAAI non ci sta, e denuncia con forza una situazione aberrante “…Chiederemo da subito a Roma e Napoli di predisporre immediati controlli venatori sulla corretta conduzione dell’attività venatoria ad Ischia.

Come si era chiuso l’anno venatorio a Ischia cosi si è aperto, col botto, in pochi giorni sono stati inviti al CRAS di Napoli dall’associazione ambientalista LAAI, molto attiva sul territorio dell’isola d’Ischia, un falco pellegrino, un airone cenerino, e in ultimo un gheppio tutti appartenenti a specie non cacciabili protette da leggi nazionali ed internazionali, e non meno dal trattato di Berna, e dalla convenzione di Washinton.
L’ultimo, appunto, un gheppio maschio colpito da una rosa di pallini (vedi radiografia) nella zona rurale di Panza, a Forio d’Ischia denominata “Campotese” una zona che per conformità e insediamenti urbani non permetterebbe più la caccia come un tempo.
“Nonostante vige il divieto assoluto di abbattere specie particolarmente protette, come questo splendido rapace di gheppio” , denunciano i responsabili dell’associazione ambientalista , “si continua a sparare senza ragione causando danni irreversibili a fauna ed ambiente”.

L’animale verrà trasferito al CRAS di Napoli “Il Frullone” e verrà sottoposto ad ulteriori accertamenti prima di subire un delicato intervento chirurgico per tentare di salvargli la vita.
L’episodio purtroppo s’inserisce in una lunga scia di atti di bracconaggio, che fanno dell’isola, anche in virtù della sua posizione geografica intercettata dalle rotte di migrazioni di svariate specie di uccelli, un punto particolarmente caldo. E la LAAI annuncia ”Chiederemo da subito a Roma e Napoli di predisporre immediati controlli venatori sulla corretta conduzione dell’attività venatoria ad Ischia , in virtù dei preoccupanti casi di abbattimento sistematico di specie protette e l’uso indiscriminato di utensili vietati come i fonofil (richiami elettronici), di cui in questo periodo ne sono piene le zone collinari, con conseguente spregio a norme e regole. “Chiediamo infine alle associazioni venatorie di denunciare chi sparando un falco, pone alla merce pubblica un intera categoria”.

1 COMMENT

  1. Chiederei controlli da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza su alcune associazioni. Guardando anche i casellari giudiziari dei membri fondatori.

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