Dallo sconforto alla gioia: un cambio repentino in cinque giorni e ora l’occasione per chiudere al meglio la stagione. L’Ischia Calcio ha ipotecato la salvezza con la vittoria di carattere ottenuta all’“Arcoleo”, battendo l’Acerrana a domicilio, e si gode un finale di campionato senza ulteriori aspettative o pressioni.

Raggiunta quota 41 punti, la formazione di Antonio Foglia Manzillo ha messo in cassaforte la permanenza in Serie D con due giornate d’anticipo, nonostante le numerose difficoltà affrontate durante l’anno. Il mancato utilizzo del “Mazzella”, le incertezze progettuali, la rivoluzione tecnica e gli avvicendamenti in panchina hanno condizionato anche il gruppo‑squadra, che ha mostrato poca continuità sia sul piano delle prestazioni sia su quello dei risultati. I gialloblù hanno alternato gare da top di categoria a weekend da incubo, soprattutto nel girone d’andata. Da quando sono stati completati i lavori a Fondobosso e l’Ischia è rientrata nel proprio fortino, c’è stata la svolta decisiva e l’obiettivo è stato centrato.
Ora pochi pensieri e tanto cuore per terminare nel modo giusto il campionato. La squadra vuole migliorare il rendimento interno e, contro la Palmese, nella gara valida per la trentatreesima giornata, andrà a caccia di una vittoria che in casa manca dallo scorso 2 marzo. Dal ritorno tra le mura amiche, il team ischitano ha messo insieme un filotto positivo: sei risultati utili consecutivi al “Mazzella” (due vittorie e quattro pareggi); sette se si considera l’intero girone di ritorno iniziato a gennaio.
La truppa di Foglia Manzillo vuole congedarsi con l’ultimo successo stagionale davanti ai sostenitori gialloblù: sull’isola arriva un avversario con lo stesso bottino in classifica, fresco di salvezza dopo il pareggio contro il Manfredonia. La compagine guidata da Teore Sossio Grimaldi cerca di migliorare il rendimento esterno, che recita tre vittorie, sette pareggi e sei sconfitte, per una media di 1,00 punto a gara. È l’ultimo derby campano della stagione: poi entrambe affronteranno due pugliesi. L’Ischia farà visita al Casarano, già promosso in Serie C; i rossoneri sfideranno la Fidelis Andria al “Comunale”.
Il club del presidente Taglialatela, già colpito da un’ammenda di 800 euro inflitta dal Giudice Sportivo “per avere propri dirigenti e calciatori preso parte a una rissa”, perde pezzi in attacco per il prossimo match. Stangata per Padulano, costretto a quattro giornate di stop “per avere, nell’intervallo, preso parte a una rissa durante la quale colpiva un dirigente avversario con una forte manata alla nuca, facendolo cadere a terra”. Un turno di squalifica anche per Piszczek, espulso ad Acerra per somma di ammonizioni. Il peso offensivo ricadrà dunque su Talamo, rimasto in panchina all’“Arcoleo” e pronto a riprendersi la maglia da titolare contro la Palmese. L’attaccante ventinovenne insegue il proprio record personale di reti (11 con la Nocerina nel 2021/22); sono 10 i gol in 28 presenze nell’attuale Serie D. Non dovrebbero esserci dubbi sull’assetto tattico di Foglia Manzillo, orientato verso il 3‑4‑2‑1.
Questa salvezza, maturata fra cantieri, trasferte infinite e polemiche a bordocampo, ha un valore che va oltre i numeri: è la prova che l’Ischia respira ancora, che l’isola può tornare a essere un punto fermo del calcio dilettantistico meridionale.
Il triplice fischio di maggio, allora, non sarà un punto ma una virgola: il preludio ad un’estate di ricostruzione, al sogno di un “Mazzella” finalmente pieno, senza eccezioni, dove i colori gialloblù possano smettere di difendersi e cominciare, finalmente, a dettare il gioco. Adesso tutte le energie convergono sul prossimo match: Palmese di fronte, Distinti accanto e la possibilità di trasformare la festa salvezza in un’anteprima di futuro. Novanta minuti per ribadire che l’Ischia, quando gioca nel suo stadio, può imporre ritmo e identità; novanta minuti per salutare i tifosi con un’ultima prova di coraggio prima di rimettere mano al progetto tecnico.