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venerdì, Marzo 29, 2024

Ischia raccontata dai viaggiatori

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Elena Mazzella | Il 1959 fu l’anno in cui Ischia raggiunse il culmine attraverso elogi e riconoscimenti spontanei da riviste, settimanali o quotidiani stranieri.

Le redazioni delle principali testate nazionali non mancavano di riportare con orgoglio tali copiose testimonianze in modo attento e fedele.

Attraverso le nostre ricerche presso l’emeroteca Premio Ischia Giuseppe Valentino, abbiamo cercato di metterle insieme, testate comprese, affinchè questi veri e propri inni d’amore verso la nostra splendida isola non vadano persi ma contribuiscano a renderne migliore il presente.

La testata de Il Mattino ne fece una ricostruzione molto dettagliata sul finire della stagione estiva, precisamente il 2 settembre del 1959, all’indomani della famosa elezione nazionale di Miss Italia che si tenne il giorno 30 agosto, in un articolo intitolato “Sull’isola d’Ischia splende sempre il sole”.

Venne riportata ben volentieri l’inno verso il paese di Lacco Ameno a firma di John Fulbright pubblicata sul “Crystal Yards”, testata di Caracas che in quell’epoca era diffusissima e che qui vi riproponiamo: “Lacco Ameno (Neaples island of Ischia) è il centro della radioattività termale dell’isola di Ischia ed una delle zone più radioattive del mondo. Ciò dipende dal fatto che in questa zona esiste una larga linea di frattura geologica attraverso la quale affiorano, caldissime e cariche di minerali e gas, acque di un profondo bacino di origine prettamente vulcanica. Esattamente sulla linea di massima radioattività sorgono le Terme Regina Isabella. Edilizia razionale, impianti idraulici e termali specializzati, attrezzatura scientifica, organizzazione sanitaria, fanno di queste Terme un modello di modernità e di funzionalità al servizio dei sofferenti che in gran copia ivi annualmente affluiscono.”

Da Caracas ci spostiamo a Parigi, dove venne pubblicata sul “France Soir” la seguente testimonianza: “Fattori coadiuvanti delle cure termali sono il clima e le bellezze naturali ed artistiche, che esercitano sull’organismo una benefica influenza sia fisica che psicologica di alto valore terapeutico. Ischia presenta notoriamente un clima dolcissimo, tipicamente insulare e mediterraneo, ventilato d’estate e tiepido d’inverno. L’atmosfera è purissima: insolazione e jonizzazione dell’aria vi sono intense e prolungate in tutti i mesi dell’anno. Altra attrattiva dell’isola d’Ischia sono le antichità e le bellezze artistiche che attirano annualmente decine di migliaia di turisti: dall’imponente e suggestivo Castello Aragonese alla stupenda chiesa di S.Maria del Soccorso di Forio, dai palazzi e dalle basiliche della città vecchia alla torre del Bovino e alle antiche torri saracene, ai recenti scavi ed ai ruderi termali. Ovunque si incontrano monumenti della antica nobile vita di questa isola favolosa che ha incantato poeti e condottieri, sovrani ed artisti che, attraverso i secoli, ha ridato salute e serenità a moltitudini di sofferenti”.

A Rio de Janeiro, in Argentina, così si leggeva sul “Trionph Telegraf”: “Lacco Ameno è una stufa di sole che scende giù dai fianchi dell’Epomeo, dal costone di Marecoco, dai vigneti e dai fichi d’India di Monte Vico come una pioggia d’oro, accendendo d’un caldo tepore di fiamma le strade, le case e le spiaggie”.

Nel cuore dell’Europa, sul “Travel World”, venne pubblicato un ampio articolo ad opera di Ted Appleton: “In meno di tre anni, Ischia è emersa dall’oscurità per diventare un posto sulla carta turistica internazionale. Un posto che vanta numerosi articoli sulla stampa internazionale e trenta minuti in un programma radiofonico popolare, può dirsi di essere arrivato. Quando quel posto è incluso ed illustrato nei prospetti di diverse agenzie turistiche è ormai tempo che lo si guardi. Come molta gente a Ischia mi accorsi che la mia vacanza era troppo breve ed un giorno spero di poter tornare in un’isola che offre tutto ciò che cerco per una buona vacanza. La mia sola speranza è che i prezzi non aumentino troppo presto e che Ischia si faccia valutare degnamente sulla carta turistica prima di consolidare la sua posizione. Quando ciò accadrà, Ischia sarà pronta a ricevere la marea di turisti”. Parole, quelle di Appleton, che ai nostri giorni ci arrivano più profetiche che mai.

In quello stesso anno i riflettori della televisione e della stampa nazionali, come accennato sopra, si accesero soprattutto sul Comune di Casamicciola, paese in cui si svolse il 30 agosto l’elezione di Miss Italia che vide vincitrice la napoletana Marisa Jossa, madre di Roberta Capua degna erede dell’ambita corona nel 1986.

Il quotidiano L’Unità, all’indomani della manifestazione, pose l’attenzione sulle mancanze da parte dell’allora amministrazione comunale sulla gestione del territorio. Leggiamo: “Di Casamicciola si è parlato nei giorni scorsi su tutte le cronache dei giornali nazionali in occasione dell’elezione di Miss Italia. Eppure, Casamicciola non è un luogo di delizie fissato una volta e per sempre; è un piccolo comune in cui sussistono gravi problemi su cui val la pena spendere qualche parola. Tutta l’isola di Ischia sta attraversando da alcuni anni un periodo di grande “moda” ed esercita un grande richiamo. Ma ha fatto l’amministrazione locale tutto quel che doveva per contribuire all’affermazione turistica del paese? Casamicciola è anche tristemente celebre per lo spaventoso terremoto che nel 1883 alle 9,25 del 28 luglio distrusse l’intero paese. Ebbene, incredibile a dirsi, c’è ancora a Casamicciola il rione baraccato che fu costruito 76 anni dopo quella sciagura e il paese è rimasto col triste aspetto di una località abbandonata. Ma si tratta di una regione fertilissima, tutta coperta di viti, ulivi e frutteti, l’acqua termale che vi sgorga è fra le più rinomate d’Italia, così come i fanghi”. E’ impressionante come, a distanza di un anno dal terremoto avvenuto sempre a Casamicciola, riscontriamo problemi e temi che riemergono dalle righe di un vecchio giornale ma che sono più attuali che mai e che ci portano a riflettere, a distanza di generazioni, sul nostro comportamento davanti a criticità naturali con le quali, su questa splendida isola vulcanica, dobbiamo imparare a convivere.

Fonte Emeroteca Premio Ischia Giuseppe Valentino

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