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Ischia, mai così tanto degrado dal dopoguerra! Pinete abbandonate, piante secche, cantieri eterni

By Redazione Extra

July 29, 2020

Adriano Esposito | Sto seduto su di una panca nella pineta Nenzi Bozzi in totale abbandono tra incuria, erbacce, i rifiuti dominano perfino i viali principali. Piante e arbusti sofferenti perché non annaffiati da mesi, stessa situazione per le aiuole sul marciapiede di via Ferrante D’Avalos. Le panchine interne semplicemente fatiscenti.

Penso alle strade a valle della Piazzetta San Girolamo purtroppo raramente spazzate, alle erbacce sotto i muri di ogni stradina a monte o a valle del centro, all’insufficienza di cestini per i rifiuti, di panchine. Ai rubinetti delle fontanine perennemente chiusi in tutte le pinete o non funzionanti, all’intero apparato di quei costosi e indovinati fari che un tempo illuminavano gli alberi dal suolo, completamente abbandonato e spenti sia bordi delle pinete di via E. Cortese che nei giardinetti presso il Tennis Lido. Alle fontane sulla stessa strada, funzionanti a periodi alterni, Al prato negli stessi giardinetti, tra il Parco Aurora e il tennis, ormai ridotto in paglia e sterpaglia. Alla bella pavimentazione di via E. Gianturco, ormai completamente priva di cemento in quasi tutte le connessure. Al danaro sprecato per le nuove e belle aiuole di via F.co Buonocore prive di manutenzione, completamente abbandonate e ormai già secche. Alla cosiddetta Pineta degli Atleti chiusa per mesi; alle parracine all’ingresso della stessa, pericolanti e pericolose per chi la frequenta. Alla pineta di via E. Cortese dietro il teatrino dei burattini, ove dopo anni di abbandono solo in questi ultimi giorni sono stati eliminati cumuli di spazzatura e oggetti di ogni tipo, ma ove non si provvede mai ad abbattere le decine di pini secchi e pertanto pericolosi. Alla cosiddetta discesa dell’Addolorata, piena di buche qua e là perché parecchi storici sampietrini sono saltati e mai sostituiti. Penso ai lavori del costruendo parcheggio della Siena che vanno avanti da anni; come a quelli di Piazza degli Eroi, fermi ormai da un bel po’ e solo il buon Dio sa quando saranno ultimati.

Sono deluso e triste, della situazione e mi sento obbligato a denunciare l’attuale pessimo stato di angoli del mio paese che tanto amo. Non ricordavo tanto degrado dal lontano dopoguerra.