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mercoledì, Aprile 24, 2024

Ischia, Enzo e Gigi hanno “ammazzato” anche il Presepe Vivente di Campagnano!

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Dopo 30 edizioni l’evento di Campagnano non si svolge. Un pezzotto a cura di Carmen Criscuolo sul Corso sarà la pezza a colori di questa amministrazione. Sembrano non c’erano fondi. Ma si sono trovati 14mila euro per pagare i comici di Don Carlo alla Festa di San Giovan Giuseppe della Croce. E la morte del presepe arriva dopo quella del Corteo di Sant’Alessandro. Napoleone: “ritengo che dopo tanti anni dobbiamo gettare la spugna.”

Gaetano Di Meglio | Enzo Ferrandino e Gigi Di Vaia sono stati capaci di ammazzare prima la Festa di Sant’Alessandro e poi il Presepe Vivente. Perché? Perché i due eventi non rientrano nelle cerchie politiche ed elettorali dei due politici e, quindi, possono essere ridotti ad eventi di secondo piano.

In un anno i gestione si è riusciti ad azzerare risultati che, invece, andavano avanti da anni. Hanno fatto spegnere l’entusiasmo agli organizzatori, ai volontari e al paese intero.
Metastasi politiche che salgono in evidenza e che, risuonano forte come un grido di allarme.

Lo specchio di quello che accade in tutti gli altri settori della pubblica amministrazione di Ischia. Questi, gli eventi particolari che rendevano l’offerta turistica di Ischia più credibile e più competitiva e che ci proiettano in cima alla classifica dei comuni che spendono di più in quanto a turismo ma hanno meno di tutti.
Si parte con i 14mila euro per la festa di San Giovan Giuseppe cella Croce per il pagamento di tre serate comiche (un sostegno economico – si legge nella determina del 2° servizio – atto a supportare le manifestazioni collaterali spettacoli, concerti ed eventi con finalità turistiche previste tra la fine di agosto ed inizi di settembre, nella misura massima di €.14.000,00 previa rendicontazione, ndr) fino al contributo, simile, alla festa del dottor Napoleone di cui solo €.3000,00 allo scopo di sostenere il trasporto a Ischia della comitiva del Gruppo Folkloristico Sardo “I Mamuthones”’.

Ma ciò non basta. Le parole del dott. Napoleone sono state chiare: “Per questo, quest’anno ho voluto riunire tutti i gruppi perché, onestamente, ritengo che dopo tanti anni dobbiamo gettare la spugna. E’ un momento di riflessione perché per organizzare un evento del genere ci vuole impegno, disponibilità, età e tanti fattori che, purtroppo, cominciano a venire meno. E poi da un punto di vista economico sostenere una manifestazione del genere è diventato una impresa enorme.”
Il comune non riesce a garantire l’evento. Stessa sorte del corteo di Sant’Alessandro è quella che tocca al Presepe Vivente di Campagnano che, quest’anno, avrebbe celebrato la sua 31esima edizione.

Per 31 anni, infatti, l’associazione culturale “Villa Campagnano” ha organizzato il Presepe vivente di Campagnano. L’appuntamento era fisso: il 29 dicembre a partire dalle ore 16:00. Così, quest’anno, dopo 30 edizioni e grazie all’amministrazione di Enzo Ferrandino e Gigi Di Vaia, “la ridente collina” NON accoglierà “più i 250 figuranti che daranno vita a quello che è uno degli appuntamenti più attesi del Natale ischitano. Alle ore 16:00 i Re Magi partiranno dalla vicina frazione di Sant’Antuono per poi recarsi con i tradizionali doni alla grotta della Natività. Tutt’intorno al borgo i laboratori artigianali e gli antichi mestieri tipici del luogo che condurranno il visitatore in un itinerario ricco di fascino alla riscoperta del tradizionale presepe napoletano dell’800”.

Niente di tutto questo. Un pezzotto dell’evento verrà realizzato all’interno della manifestazione di Carmen Criscuolo sul corso di Ischia. Gigi Di Vaia dice no, Carmen Criscuolo prova ad apparare e mette una pezza a colori.
In maniera ufficiale si parla di “problemi tecnici”, ma molti suggeriscono che quest’anno da parte del comune non c’è stata la volontà di sostenere economicamente l’evento che va avanti da 30 anni.

Ma la domanda che vale pena porsi è, però, un’altra. Può un’amministrazione appuntarsi sul petto il merito di aver fatto fallire un evento che va avanti da 30 anni? Un evento che, invece, sarebbe dovuto essere potenziato e sviluppato. Ma la bramosia della preferenza personale, il piccolo e irrisorio portato elettorale dell’evento ha spinto l’amministrazione a decidere per il non avere nel cartellone l’evento per eccellenza del cartellone natalizio. Il tutto offerto sull’altare del voto personale e, soprattutto, del dispetto all’altro. Per chi amministra Ischia, infatti, è più importante fare un torto all’avversario politico che intervenire e risolvere i problemi.

Nulla di nuovo se non un’amministrazione che implode e che continua a fare danni. E’ questa all’amministrazione che, ad esempio, ha in programma di distruggere la Bocca Vecchia del Porto di Ischia dopo aver distrutto Piazza degli Eroi.

E’ questa l’amministrazione che aveva previsto di installare un albero spoglio e senza decorazioni sul piazzale Aragonese. La stessa amministrazione che l’anno scorso ha tenuto spento il Pontile Aragonese perché bisognava guardare, a dicembre, la luna e le stelle e il mare. E così, dopo la figuraccia con le luminarie ad Ischia Ponte, culminate con la distruzione dell’albero portato via dai marosi, per questo Natale, il comune di Ischia ha offerto ai suoi cittadini e ai suoi turisti il fallimento di un evento che andava avanti da 30 anni! Un evento che, a breve, sarebbe potuto entrare in quelli “storici” della Regione Campania. Ischia, anche per quest’altro flop, dici grazie ad Enzo e Gigi.

3 COMMENTS

  1. È giusto che si dica che questo Natale è stato il.peggiore nella storia delle amministrazioni del comune di Ischia…ma tirare in ballo sempre e comunque don Carlo mi sembra improprio e strumentale….se non fosse per lui Ischia ponte sarebbe morta e tanti giovani e famiglia non sarebbero aiutate ad andare avanti…perche non si racconta mai delle tante iniziative che don Carlo fa sopratutto per i giovani?….

  2. Piazza Degli Eroi l’hanno distrutta per sperperare circa un milione di euro e realizzare un pericolosissimo disastro permanente.
    Presto intraprenderò un’azione eclatante per far venire a galla tutto ciò.

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