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sabato, Aprile 20, 2024

Ischia, ecco il Municipio 2.0 Ritorno al passato: si entra dalle Terme

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L’ingresso agli uffici comunali sarà trasferito: non più direttamente da piazza Antica Reggia

Ritorno al passato. Una piccola rivoluzione silenziosa è in atto al Municipio di via Iasolino, a Ischia. E in fondo sarà un po’ come riannodare il filo della memoria, tornando indietro di circa un secolo.
Perché l’ingresso agli uffici comunali sarà trasferito: non più direttamente da piazza Antica Reggia, ma dal salone delle Antiche Terme Comunali di via Iasolino, che è naturalmente comunicante con il resto del Palazzo e che sarà dunque restituito alla sua vecchia funzione. L’idea è quella di voltare pagina ed evitare che l’utenza abbia l’impressione di entrare in Municipio dalla porta di servizio.
L’ampio salone delle Antiche Terme Comunali sarà dunque uno spazio per l’attesa e per lo smistamento dell’utenza ma resterà a disposizione di mostre d’arte. Ospiterà magari anche un efficiente infopoint turistico, in grado di fornire ai turisti le informazioni sul cartellone degli eventi che, ad oggi, risulta sempre più complicato ottenere. Tra i complementi d’arredo, anche la statua realizzata per l’ultima edizione della Festa di Sant’Anna da Francesco Mattera, altrimenti destinata ad uno degli umidi e polverosi magazzini del Polifunzionale. E chissà che la nuova articolazione del Municipio, che si rifarà dunque il look in queste settimane, non elimini anche quelle parentesi indecorose che ne hanno segnato gli ultimi anni: manifesti datati, giornali accatastati in più angoli, materiale d’ogni tipo immagazzinato alla meno peggio.
Quanto all’ingresso principale, anche l’attiguo salone con la volta sarà dedicato a mostre e accoglienza ai cittadini, mentre una serie di cartelli indicherà agli utenti le possibili direzioni. E, chissà, insieme con le bandiere all’esterno della facciata principale dell’edificio ci sarà spazio anche per gli omaggi della gemellata città di Los Angeles, con le graziose insegne che, nel ricordare il privilegio di un’amicizia interoceanica, riportano la distanza in chilometri tra Ischia e L.A. A proposito: che fine hanno fatto?
Intanto, nella programmazione in itinere del comune di Ischia, sempre particolarmente affannato nel pianificare eventi culturali, spunta una mostra fotografica di assoluto spessore, “L’Italia in Europa – L’Europa in Italia. Storia dell’integrazione europea in 250 scatti”, che sarà ospitata proprio nel rinnovato salone delle Antiche Terme comunali con la bella stagione.
La mostra ritrae in 250 scatti i momenti più salienti dell’integrazione europea dalla Guerra Fredda ad oggi. Suddividento il percorso finora compiuto dal processo d’integrazione europea in periodi di cinque anni e per ciascuno di essi focalizzando l’attenzione sia su quegli eventi mondiali che hanno caratterizzato i decenni di storia, come l’attacco alle Torri Gemelle, sia sul ruolo svolto dall’Italia nello stesso processo di integrazione. E mettendo in risalto come l’azione coordinata degli Stati Membri sia spesso stata la vera garanzia di successo delle varie politiche europee.
Insomma, Ischia come punto privilegiato di osservazione per far conoscere, attraverso l’aiuto di immagini storiche, non solo l’Europa e l’azione dell’Italia al suo interno, ma soprattutto il “valore aggiunto” dell’essere cittadini europei.
E certo non vi sono dubbi che negli ultimi anni il salone d’ingresso delle Antiche Terme Comunali sia stato decisamente sottoutilizzato. E chi ha inteso organizzarvi eventi, ha spesso dovuto fare i conti con la necessità di tinteggiature last-minute e di grandi pulizie. Da ora, a quanto pare, si cambia registro. E del resto quella è la naturale porta d’ingresso di uno stabile che gode di una posizione privilegiata per chi approda al porto d’Ischia.
I tempi? Ancora presto per stabilirlo. Inizio 2016, pochi dubbi. Prima, finirà la tinteggiatura del portico. Benché a suo modo rivoluzionario, sarà un intervento in economica: di fatto, viene ripristinato un accesso vecchio di un centinaio d’anni, con l’obiettivo dichiarato di restituire alla collettività un salone accogliente nel quale attendere il proprio turno per i servizi presso ufficio anagrafe e elettorale o per colloqui con assessori comunali e sindaco.
E quel salto all’indietro nel tempo fa riaffiorare alla memoria storica dell’isola il progetto originario di un edificio in posizione privilegiata sul porto d’Ischia, elaborato dall’architetto Ranieri nel 1840, grazie anche all’interessamento diretto di re Ferdinando II, e poi rielaborato, con una sorta di spending review ante litteram, da Gaetano Fazzini.
L’edificio, di impronta neoclassica, fu consegnato nell’ottobre del 2015: avrebbe ampliato la ricettività dell’immobile preesistente. Ma fu nel 1878 che i lavori ripresero per due anni, restituendo, su progetto dell’ingegnere Giuseppe Florio, il nuovo stabilimento, inaugurato il 26 giugno 1881. Come racconta Paolo Buchner, l’edificio era ad un solo piano, con un ampio ambulatorio d’ingresso che precedeva tre grandi sale di aspetto, dalle quali si accedeva al gabinetto di consultazioni mediche ed all’ufficio di amministrazione. I camerini erano distinti in tre classi ed erano ampi e aerati. Nel 1952 si verificarono danni alla volta del grande salone centrale e nel 1955 prese consistenza l’idea di ampliare le Terme comunali sopraelevandole di un primo piano e costruendo un albergo termale. Il 28 maggio 1956 il Comune d’Ischia stipulò una convenzione con la CIATSA, rappresentata dal Conte Marzotto. Un accordo in base al quale “la CIATSA si impegnava a realizzare a sue spese la sopraelevazione, con 18 camerini e altri 10 vani, mentre il Comune forniva in cambio all’Albergo Jolly della CIATSA, che era in costruzione, l’acqua termale ed i fanghi necessari”. Il resto è storia recente. Con il Municipio, già ospitato nella Torre dell’Orologio di Ischia Ponte, per decenni costretto all’innaturale ingresso defilato, da piazza Antica Reggia. Oggi, si cambia. L’auspicio è che il salone torni a un antico decoro, testimoniato da splendide immagine d’epoca. E che ospiti l’arte, più che il chiacchiericcio. Accogliendo utenti e cittadini come farebbe qualsiasi comune a vocazione turistica: nel migliore dei modi.

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