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martedì, Aprile 23, 2024

Ischia, è il momento di vincerle tutte

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L'undici di Bitetto ha mostrato un gioco interessante. Ci aspettano quattro turni su cinque favorevoli

Cristian Messina  |  Anche i più scettici ora si saranno convinti. L’Ischia è una squadra solida, che ama giocare al calcio e che – in difesa – può fare leva su uno dei migliori interpreti della categoria, quel Liberato Filosa scippato al poi retrocesso Vigor Lamezia. La prova di domenica contro la Lupa Castelli ha mostrato una squadra già con una precisa identità, brava nelle giocate di prima e restia – a differenza dell’Ischia di Maurizi – a gettare la palla in avanti alla ricerca del salvatore della patria di turno (vedi Infantino). Bene Mancino per tutto il match, bene Kanouté e Armeno che per un’ora hanno creato scompigli il primo a destra e il secondo a sinistra, bravo Ameth Fall a farsi trovare pronto e a svolgere il suo lavoro, mettere la palla in fondo al sacco. Penalizzati da un ritiro iniziato con grande ritardo, a partire dal secondo tempo i gialloblu hanno pagato dazio in difesa, abbassando il baricentro e allungandosi troppo al cospetto di una Lupa Castelli brava anch’essa nel palleggio grazie a gente come l’ex Salernitana Alessandro Volpe e l’ex Milan Rodney Strasser, uno che fino a pochi anni fa calcava i campi della Champions League. L’Ischia ha subito maledettamente la pressione dei capitolini e con un po’ di fortuna è riuscita a tenere botta, senza considerare le tante (troppe) occasioni da gol non sfruttate dai vari Izzillo, Mancino, Fall e, soprattutto, Kanouté. C’è da lavorare, in questo senso, ma non sembra niente di irrimediabile.
Dal 60′ in poi è così mancata la lucidità e questo, aldilà di uno stato fisico ancora non ottimale, è segnale che la squadra ha bisogno di alternative valide in difesa e in attacco, dal momento che l’arrivo di Meduri sembra avere al momento colmato il vuoto a centrocampo. Se in difesa c’è bisogno di un’alternativa d’esperienza alle spalle di Filosa e Moracci, considerato che Guarino e Savi sono alle prime (se non primissime) esperienze in Lega Pro, è soprattutto in attacco che mancano cambi validi per fare rifiatare giocatori che mettono in campo l’anima come Fall e Kanouté. Il ds Femiano lo ha ammesso senza mezzi termini e questo fa ben sperare: l’Ischia è vigile sul mercato degli svincolati e, in questo senso, la certezza è che si interverrà proprio in attacco con almeno un paio di acquisti. C’è da monitorare la situazione legata a Pasquale Foggia: l’attaccante è reduce da un anno di inattività (ha deciso di dedicarsi unicamente alla sua scuola calcio) e adesso sta provando a rimettersi in carreggiata, tanto che domenica era ai Camaldoli a continuare la preparazione atletica. Con Foggia, ma questo lo sapremo tra due settimane almeno, l’Ischia si ritroverebbe tra le mani un altro giocatore alla Mancino, un giocatore di classe e duttile, in grado tanto di ricoprire il ruolo di seconda punta, quanto di sostituire proprio l’ex Casertana nel ruolo di trequartista. Ma potrebbe non bastare: per quanto Bitetto non voglia dare punti di riferimento alle avversarie, l’Ischia avrebbe bisogno anche di una prima punta classica in grado di aiutare la squadra nei momenti difficili in cui, come contro la Lupa, l’avversaria si affaccia in avanti e la fatica si fa sentire. Le occasioni sul mercato non mancano, da Alfageme a Girardi, vedremo Femiano cosa si inventerà (e non può che esserci fiducia totale nel direttore sportivo).
Nel frattempo, tra condizione fisica non perfetta e squadra ancora incompleta, i gialloblu hanno conquistato la prima vittoria contro una diretta concorrente. Ma non bisogna fermarsi, soprattutto adesso che il calendario mette i gialloblu al cospetto di squadre che lottano per la salvezza e di altre che si stanno organizzando proprio in queste ore. Così domenica prossima si va a Messina, squadra che fino a dieci giorni fa era destinata alla Serie D e che dunque – a differenza dell’Ischia – non può fare leva su un sistema di gioco ben oliato e su calciatori che già si conoscono. Una squadra da battere, senza sé e senza ma. Ma non finisce qui: tra due settimane si torna al Mazzella e si sfida un Martina Franca in crisi nonostante una rosa di tutto rispetto. E, ancora, Catania fuori casa (squadra in costruzione, per quanto di grande valore) e successivamente l’accoppiata Akragas e Melfi tra le mura amiche. Parliamo, insomma, di quattro turni su cinque favorevoli: quattro turni che – anche con 2 vittorie e 2 pareggi – già da adesso potrebbero consentire all’Ischia di mettere in cascina punti fondamentali per la salvezza, mettendo così le basi per il campionato tranquillo di cui tanto si parla. Bisogna approfittarne: se non ora, quando?

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