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giovedì, Aprile 18, 2024

Ischia e i vandali in pineta. Culpa in vigilando del sindaco Enzo Ferrandino!

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Prevedibile? Si! Ipotizzabile? SI! Previsto? SI! Pensabile? SI! Immaginabile? SI! Eppure continuiamo a sperperare mezzo milione di euro per la cura del verde pubblico

Gaetano Di Meglio | Il titolo di questo articolo, “culpa in vigilando”, ovvero, “colpa nel vigilare” ha bisogno di una spiegazione.
“L’espressione indica la colpa sottostante alla responsabilità per il fatto illecito altrui, che viene attribuita a coloro che sono tenuti alla sorveglianza di determinate persone reputate non in grado di rendersi pienamente conto delle proprie azioni. Ad esempio, rientra in tale ipotesi il fatto illecito commesso da una persona incapace d’intendere e di volere. Allo stesso modo, si ha responsabilità dei genitori per i figli minori, degli insegnanti per gli allievi, del tutore per l’interdetto a lui affidato. I soggetti tenuti alla sorveglianza sono esonerati da responsabilità per i danni cagionati dai sorvegliati solo se provano di non aver potuto impedire la commissione del fatto.”

E’ questa la sintesi, perfetta, di quello che ieri ha denunciato il sindaco di Ischia. Un autogol senza pari di Enzo Ferrandino che, grazie ad una pessima azione di propaganda mista a fake news, di cui la parte pari dalla stampa locale è complice, non emerge in tutta la sua evidenza.

ma la verità è che il consigliere comunale Enzo Ferrandino, oggi con la fascia da sindaco, continua a diffondere false notizie, falsi concetti miste alle minacce a chi non la pensa come lui. Ma, per fortuna, come in Matrix esiste Zaion, così ad Ischia esiste un posto che è dispari con la minacce, le ritorsioni, le ingiurie, le calunnie e le pressioni del palazzo e delle stellette. Ma veniamo al fatto.

Ieri pomeriggio, come se niente fosse, il sindaco di Ischia pubblica un post face book, corredato da 7 foto, da titolo “SE AMO ISCHIA LA RISPETTO!”, un manifesto di contraddizioni evidenti.

Il testo che accompagna le foto è questo: “Solo 20 giorni fa vi avevamo mostrato le foto dei lavori che i ragazzi del Rei, coordinati dalla signora Lucia Oliva della cooperativa sociale ACSOM, avevano effettuato nella pineta degli Atleti, dove erano stati rimessi a nuovo con premura i giochini destinati ai più piccoli. Oggi, potete vederlo nelle foto, i giochini della pineta versano in questo stato. Sono bastati pochi giorni con orde di ragazzi ischitani in pineta per vandalizzare quanto di buono era stato fatto. L’amministrazione correrà presto ai ripari, ma è necessario un cambio di mentalità. Noi ischitani dobbiamo capire che un bene pubblico è di tutti e come tale bisogna prendersene cura. I nuovi atti vandalici nella pineta degli Atleti testimoniano la necessità di acquisire un nuovo senso civico e una sana consapevolezza: se amo Ischia, la rispetto! Si parla di spesso di come la Svizzera sia pulita e ordinata, ma a renderla tale è proprio chi la abita. Tocca prima di tutto a ognuno di noi.”
Proviamo a dare un senso alle parole che ha usato il sindaco.

“Se amo Ischia la rispetto” e, quindi, non spreco mezzo milione di euro all’anno per pagare Ischia Servizi, la partecipata comunale per un servizio aggiuntivo al capitolato dei rifiuti, a cui è demandata la cura del verde pubblico e la manutenzione dei beni comunali.
Mezzo milione di euro sprecato perché, come scrive il sindaco di Ischia “Solo 20 giorni fa vi avevamo mostrato le foto dei lavori che i ragazzi del Rei, coordinati dalla signora Lucia Oliva della cooperativa sociale ACSOM avevano effettuato nella pineta degli Atleti”.
Lavori non eseguiti da Ischia Servizi che, nonostante non abbia eseguito questi lavori, ha però incassato e incasserà i soldi degli ischitani per la gestione del verde pubblico.
Se amo Ischia, la rispetto e non sperpero i soldi dei cittadini. Ma continuiamo con quanto ha scritto il sindaco.

“Sono bastati pochi giorni con orde di ragazzi ischitani in pineta per vandalizzare quanto di buono era stato fatto.” Ed è una novità?
Per il sindaco di Ischia è una novità che alla riapertura della scuola “orde di ragazzi ischitani” si riversano in pineta? L’anno scorso abbiamo raccontato storie di mazzate, di risse, di punizioni, di scene di bullismo, di filmati e di regolamenti di conti in pineta. Ma il sindaco, e con lui l’intero consiglio comunale, scendono dal pero o dal pino, fate voi, oggi che trovano le giostrine vandalizzate.

Se amo Ischia, la rispetto e faccio in modo di non far accadere sempre le stesse cose.
La propaganda del sindaco, fine a se stessa e di piccolo respiro, ci ha detto che 20 giorni fa, i raccomandati del REI (scelti dalla cooperativa sociale e di cui non abbiamo avuto notizia di bandi pubblici e di questa possibilità per poterla diffondere in maniera capillare) avevano “rimesso a nuovo con premura i giochini destinati ai più piccoli”. Bene, ma quanti mesi e anni sono passati prima che arrivassero i lavoratori del REI? Abbiamo perso il conto degli articoli sullo stato di degrado delle giostrine e di tutte le pinete del comune di Ischia lasciate all’abbandono, al degrado e all’incuria.

Se amo Ischia, non lascio le pinete in questo stato. Se amo Ischia, non l’amministro come fanno Paolo ed Enzo Ferrandino.
Il fenomeno dei vandali è noto in tutto il mondo. Il fenomeno di “orde di ragazzini” non è una cosa ischitana, ma un problema per molti, moltissimi, comuni. Proprio in quest’ottica, infatti, lo Stato Italiano ha concesso al sindaco la possibilità di usare il Daspo Urbano, una misura che serve, appunto, per evitare che accadano questi eventi.
Torniamo al punto di partenza e alla “Culpa in vigilando” del sindaco di Ischia.
Il nostro comune, purtroppo, da oltre 40 anni è amministrato da una casta di politici, inadatti al loro ruolo. che ci ha ridotto nello stato in cui versa il nostro paese. Sporco, confusionario, pieno di traffico, disordinato, vittima di clientele politiche, schiacciato sotto un clima di minaccia e ritorsione istituzionale (con i fascicoli che spariscono dal comune, ad esempio, ndr) e che procede a vista del modo di affrontare il domani.

In quest’ottica, ovviamente, va inserita anche la gestione di uno dei nostri beni più importanti: le pinete.
Fino ad oggi, dopo 40 anni di amministrazione e dopo 5 anni di “cura” Enzo Ferrandino, il bene “verde” degli ischitani è ridotto ad un rottame che, però, costa come una supercar: mezzo milione di euro l’anno.

Nonostante il costo altissimo, però, il comune è costretto a pagare due volte per avere lo stesso servizio: la pulizia e il decoro nelle pinete.

Le difficoltà assunzionali dell’ente di Via Iasolino sono comuni a tanti altri enti italiani, eppure il nostro ha preferito assumere un esercito di vigili urbani per promuoverli, con modalità del tutto discutibili a dirigenti dell’ente e impoverendo il comando vigili già di per sé povero di risorse umane. Lo stato mette in pratica alcune formule di contrasto alla povertà e, con un’idea del Partito Democratico si attivano i percorsi del REI.
Senza tornare sulla polemica della coop sociale, è opportuno fare alcune valutazioni.
Se il comune di Ischia non avesse sprecato 500 mila euro l’anno e avesse preteso dai lavoratori di Ischia Servizi la cura del verde pubblico, avrebbe potuto sfruttare i lavoratori del REI per sopperire non ad un servizio che paga profumatamente, ma ad un servizio che, volendo, è difficile da coprire, ovvero la guardiania delle pinete o, di alcune zone di esse.
Come abbiamo letto in apertura, la “culpa in vigilando” è l’espressione indica la colpa sottostante alla responsabilità per il fatto illecito altrui, che viene attribuita a coloro che sono tenuti alla sorveglianza di determinate persone reputate non in grado di rendersi pienamente conto delle proprie azioni. Proviamo a rendere più facile questo concetto anche per chi ama godersi la prima colazione durante la dolce sosta mattutina.

L’espressione indica la colpa sottostante alla responsabilità per il fatto illecito altrui (i vandali) che viene attribuita a coloro che sono tenuti alla sorveglianza (il sindaco quale capo della pubblica amministrazione) di determinate persone reputate non in grado di rendersi pienamente conto delle proprie azioni (orde di ragazzi ischitani).
Meravigliarsi che, alla ripresa delle scuole, le giostrine tornino ad essere vittima di orde di ragazzi ischitani è una sorpresa che può avere solo un sindaco che non è attento al suo paese.

E così, al lungo elenco delle cose non fatte, si aggiunge anche quella della mancata cura delle pinete.
Ora, sia chiaro, il comune di Ischia ha solo due, piccole, zone delle nostre pinete dove insistono delle giostrine per i più piccoli. Una nella Pineta degli Atleti e due, quasi vicine, nella Mirtina. Tre, piccoli, posti che potrebbero essere sorvegliati e controllati con facilità. Basta un lavoratore del REI che, ad orari facilmente individuabili, sia presente nella zona e faccia da “custode”. O meglio, basta che guardi e allerti le forze dell’ordine per segnalare gli eventuali atti vandalici.

Vogliamo dare la colpa ai vandali? I vandali fanno questo. Le “orde di ragazzini ischitani” vanno in pineta e fanno questo: rompono le giostrine. Voglio giustificare i vandali? No. I vandali sono vandali. L’atto vandalico è un atto vandalico.
Prevedibile? Si!
Ipotizzabile? SI!
Previsto? SI!
Pensabile? SI!
Immaginabile? SI!
Di chi è la colpa? Del vandalo o di chi non ha controllato? Del ragazzino ischitano che vive la sua adolescenza, la sua voglia di ribellione, la sua età particolare, il suo inizio al piccolo spaccio, la sua azione da piccolo bullo? O di chi, invece, da adulto poteva controllare ed evitare che tutto questo accadesse?

Di chi è colpa? Del ragazzino ischitano o del dirigente di Ischia Servizi che non cura le pinete, fa sperperare mezzo milione di euro delle tasse dei cittadini ischitani?

Una cosa è certa, in Svizzera, Enzo e Paolo Ferrandino non sarebbero amministratori dopo i risultati raggiunti in 40anni di pubblica amministrazione.

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