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venerdì, Aprile 19, 2024

Ischia è bella se rimane l’Isola Verde.Basta coi disastri di Piazza degli Eroi, Via Sogliuzzo e Sant’Alessandro

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Sono previsti interventi con arbusti che dovrebbero risolvere il grave impatto che si è creato in via Sogliuzzo con l’abbattimento dei pini malati. Nulla però è stato previsto per il buco nel parcheggio di Sant’Alessandro, che è diventato un luogo ove si può ammirare un nugolo di carcasse di auto. Rendendo il paesaggio non confacente ad una località turistica. Più volte da queste colonne abbiamo chiesto a gran voce che venissero allocate piante per nascondere quel pugno nell’occhio. Resta ancora da conoscere la fine dei basoli sradicati in via Alfredo De Luca e quale è il deposito dove oggi risultano essere sotto custodia

Paolo Mosè | Il servizio manutenzione del Comune d’Ischia sta procedendo a tappare con il cemento le buche di via Antonio Sogliuzzo, dove un tempo sorgevano i pini che erano risultati malati e quindi da rimuovere. Questo accadeva oltre un anno fa. E fino ad ora non c’è stata alcuna sostituzione con altri alberi e questo ha allarmato non poco chi ama la natura, il verde, soprattutto in un centro molto trafficato e che era considerato un tratto di strada bello da vedersi, da gustare. Il socio di maggioranza del Comune (il popolo di Ischia) chiede che chi gestisce faccia sapere quali sono i programmi futuri. Come si intende operare per riportare quel marciapiede ormai spoglio nuovamente ornato di verde e di colori. Fiori che fanno bello l’ambiente e i turisti ne apprezzano la presenza.

C’è un finanziamento di circa 180.000 euro proveniente dalla Città Metropolitana per ridare nuovamente smalto al territorio con la piantumazione di alberi diversi, abbattere quelle piante che sono ormai secche, morenti e che hanno bisogno di essere sostituite in tempi rapidi. Tutto questo, ovviamente, oggi sulla carta e si spera che quelle pezze di cemento che si stanno piazzando sul marciapiede di via Sogliuzzo siano il primo passo, per poi procedere alla parte più interessante e che fa molto piacere ai cittadini che amano il bello e ai turisti che amano passare qualche periodo di vacanza in una delle località più rinomate della regione Campania.

Si sa, però, che la macchina per realizzare qualcosa è molto complessa, per una presenza asfissiante della burocrazia che non rende affatto facile ogni tipo di programmazione, di sviluppo e di crescita sociale ed economica. Il progetto che è stato finanziato può definirsi bello sulla carta, ma dal passare dalle parole ai fatti ce ne vuole. E cosa prevedono queste belle parole che fanno bella mostra nel finanziamento concesso dalla Città Metropolitana? Soprattutto si va nella direzione di procedere con speditezza e senza indugio all’abbattimento tempestivo di tutte le piante disseccate o comunque ritenute compromesse. Il modo, forse, per evitare che questa “secchereccia” possa compromettere anche le altre piante che vivono nella stessa zona. E’ prevista anche la modalità del taglio e del trasferimento del cosiddetto rifiuto speciale. Tenendo ben presente di circoscrivere la presenza ed abbattere i parassiti che sono la causa fondamentale e primaria delle malattie delle piante mediterranee. Il tutto dovrebbe essere gestito, governato da un agronomo esperto del settore, che dovrà interessarsi, secondo il progetto, anche di salvaguardare e rivalutare le aree boschive delle pinete.

PIAZZA DEGLI EROI
A poca distanza da via Sogliuzzo, esiste Piazza degli Eroi, che dovrebbe avere anch’essa una trasformazione con la presenza di una vegetazione che sia congeniale a quel particolare angolo del comune. Si era parlato di un ulivo, ma a quanto pare questa scelta non dovrebbe trovare l’assenso degli esperti, in quanto si potrebbero verificare incidenti ai pedoni che transitano nei paraggi per ciò che espelle questa pianta in determinati periodi dell’anno. C’è in prossimità anche un bel pino, le cui condizioni di salute saranno valutate. Ma nel progetto si fa avanti anche la necessità di procedere con una certa sollecitudine ad iniziare una seria battaglia contro i parassiti che si stanno dimostrando degli agguerriti distruttori di ciò che è bello. E questo forse è legato ad una incuria che negli anni passati si è talmente appalesata nelle scelte degli amministratori, che non ha fatto altro che aggravare ancor di più il fenomeno portando alla morte ciò che è stato per centinaia di anni il simbolo dell’isola. E quindi si dovrebbe passare alla piantumazione di nuove essenze arboree ed arbustive secondo un calendario prestabilito. Utilizzando questo tipo di piante di una età cosiddetta a scalare e che possono essere definite immuni dai parassiti. Secondo un primo calcolo, è previsto l’impianto di circa 600 esemplari che saranno distribuiti equamente tra le diverse essenze arboree che si assommeranno a 450 esemplari di arbusti e piante officinali.

E’ chiaro che tutto rapportato ad uno studio che è stato eseguito sul territorio e ai cambiamenti climatici, alle presenze di quei parassiti che provocano la “desertificazione” in determinate aree più esposte. Oltre alle piante, il progetto prevede una serie di interventi anche per ripulire i sentieri ormai abbandonati e che sono stati di fatto assaliti dai rovi che hanno una capacità espansiva che non ha uguali per la sua forza penetrativa nel terreno e per essere pericolosi per l’uomo a causa dei loro pungiglioni, che fanno veramente male. Il bello scritto in questo proclama di riqualificazione prevede la presenza anche di piante aromatiche della macchia mediterranea.

SCEMPIO A SANT’ALESSANDRO
Quello che interessa a noi maggiormente in questa fase, è capire se l’intervento iniziato nella mattinata di ieri nella via Antonio Sogliuzzo va proprio nella direzione auspicata, e cioè che si rimetta ciò che è stato tolto più di un anno e mezzo fa. Dal “Palazzo” si sussurra che la chiusura con la cementificazione dei buchi dove si ergevano i pini, è obbligatoria per le difficoltà di sradicare le radici. Gli alberi che sono stati già predisposti nel programma saranno impiantati a qualche metro di distanza e ogni pianta dovrà essere distante l’una dall’altra almeno 10 metri. E tutto ritornerà come prima, anzi più bello di prima?

Lo speriamo arditamente, che tutto ciò che di bello è stato scritto, si trasformi in realtà. Il bello è sempre bello. Non è bello, invece, vedere ancora a distanza di anni quello scempio del parcheggio di Sant’Alessandro, posto nella curva e visibile da ogni punto, sia che si arrivi che da Casamicciola che dal porto. Un’accozzaglia di lamiere che non è bello vedere e che ogni turista che viene a visitarci non dovrebbe assolutamente notare. Quel “panorama” è molto simile a molti parcheggi che sono dislocati in vari punti delle città caotiche. Abbiamo da anni suggerito, sollecitato, proposto di rimediare a qualcosa che non è bello da vedere. Giusto creare dei punti di ritrovo per il parcheggio dei veicoli, ma è altrettanto indispensabile ed inderogabile creare qualcosa che attenui questa visuale di carcasse di metallo. Come? Lo abbiamo detto una volta al sindaco e a molti consiglieri comunali, ritrovandoci delle risposte di impegno che la soluzione sarebbe stata trovata e in poco tempo l’area sarebbe diventata più apprezzabile. Noi avevamo proposto di adornare quello spiazzo con tante piante, che oltre ad essere in linea con il paesaggio e ad inglobarsi al meglio, creano anche delle zone d’ombra e chi è proprietario di qualche vettura sicuramente otterrebbe dei benefici.

Invece delle solite promesse nessun riscontro. Tutto rimane come se nulla fosse accaduto, o come se chi amministra il comune (lo ribadiamo per chi ha il cervello corto e crede che quello che debba accadere deve rientrare nelle sue sfere di competenza ed interessi, che il socio di maggioranza è il popolo di Ischia) si fosse dimenticato o non ha voluto soffermarsi nella risoluzione di un problema non di grosse dimensioni e che non impegna finanziariamente molto l’Ente. non bisogna dirlo sottovoce, perché è la verità. Molti di questi amministratori – soprattutto coloro che ormai sono da quarant’anni incollati al marciapiede di via Iasolino n. 1 – sono impegnatissimo 24 ore su 24 a gestire le gare di appalto, a programmare nuovi progetti, a trovare nuovi finanziamenti e, perché no, dare impulso a quelle imprese che si dimostrano più accorte e presenti sul territorio. Gli appalti da sempre vengono considerati “movimenti” per creare potere, accrescere il proprio peso nell’ambito delle forze politiche e nell’Amministrazione e garantirsi senza tanti problemi la rielezione. Basta scorrere i nomi dei consiglieri comunali per capire quanti ne sono i soggetti che ormai sono da troppo tempo e che seppur avanti con gli anni, non hanno alcuna intenzione di ritirarsi in pensione dalla politica. Sono talmente accaniti e desiderosi di restare nel “Palazzo”, che sono disposti a raggiungerlo quotidianamente anche con malanni di non poco conto e con le flebo nelle vene. Speriamo che almeno qualcosa di buono e di bello venga fatto prima che scada il mandato a chi ci governa oggi. Cari amministratori, se siete ancora vivi e presenti battete un colpo e cercate di rendere il territorio ancor più bello. Basta un piccolo sforzo e alcuni dei problemi che vi abbiamo elencato si risolvono.

LA QUESTIONE BASOLI
Non ci siamo dimenticati dei famosi basoli. Qualcuno ha creduto che il tempo sia la migliore medicina per archiviare una polemica che si era sviluppata giustamente durante la “trasformazione “ di via Alfredo De Luca con lo sradicamento di ciò che era stato qualcosa risalente a decine e decine di anni fa. Materiale ritenuto ormai prezioso, non più trovabile sul mercato e che ha costi esorbitanti e che fanno gola a molti. Da queste colonne immediatamente abbiamo posto una serie di domande che gli amministratori non hanno ritenuto di rispondere in modo ufficiale con dati di fatto (non dando informazioni al socio di maggioranza che è il popolo, che ha il titolo per dirsi di fatto vero proprietario del territorio e di ciò che è presente in ogni angolo). Sapere soprattutto il luogo esatto dove sono stati depositati i basoli, in che numero, in modo da evitare che qualcuno ogni tanto ne prenda qualcuno per scopi non prettamente legali. E soprattutto è interessante sapere quale sarà il loro riutilizzo, quale area è stata individuata e così via. Domande semplici che ogni società privata saprebbe rispondere senza troppi pensieri, riflessioni, ponderazioni. Invece la macchina burocratica e, perché no, la politica preferiscono tentennare, aspettare, aspettare per condurci nel dimenticatoio.

Sulla sorte dei basoli, però, saremo attenti e saremo pronti a far conoscere al socio di maggioranza del Comune ciò che non va per il verso giusto, perché è un bene di tutti e come tale deve essere salvaguardato e garantito per evitare che solo pochi eletti ne traggano benefici per scopi del tutto privatistici e soprattutto illegali. Rasentando il codice penale in caso di operazioni furbesche che possono configurare il reato di peculato.

3 COMMENTS

  1. Ah ma perché quello che ai trova a sant’Alessandro, nella curva, ben visibile venendo da Casamicciola o venendo da Ischia, si chiama “parcheggio”????
    A me sembra solo un posto abbandonato, senza neppure un po’ di asfalto o delle piante, pieno di polvere. Dove, per giunta, si paga anche!!!!!!…… che vergogna!!! E pensiamo di fare turismo!!!! Mah….

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