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venerdì, Aprile 19, 2024

Ischia, destinazione 5 dicembre

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Vi prometto che non commenterò l’ultima palla pro-Gianluca. Ma una valutazione sul fantasy politico che si legge un giorno si e un giorno no dalle nostre parti meriterebbe un po’ di spazio. Ma anche in questo desisto perché preferisco affermare con un’ampia percentuale che la Sciarappa è già d’accordo con Via Marone. Si, tra Via Michele Mazzella e Via Marone, più che con Cartaromana, c’è feeling.

E, fatemelo dire, è arrivato il suo momento. Il “mentore del porto” ha iniziato a riprendere fiato e contatto con la realtà. Il canale di sfogo è quello di sempre.  Ma lasciamo stare le carte conosciute e guardiamo avanti.

In questo numero domenicale, ho deciso si dedicare molto spazio alla dibattito ischitano che si è sviluppato all’indomani del confronto tra Matteo Renzi e Gustavo Zagrebelsky. L’evento mediatico di La7 che ha dato il via alla campagna elettorale referendaria del prossimo 4 dicembre.

Lo dicevo venerdì sera ad un potenziale protagonista della prossima scena politica nonché manovratore di pedine in questa: fino al 5 dicembre è tutto molto relativo soprattutto perché il voto ischitano del referendum restituirà un dato importante. Avremo un primo, serio, indizio su cosa accade tra assetto politico e cittadinanza. Certo, drogato dall’andazzo nazionale, ma sarà un dato che non potremo prendere in considerazione.

Già, la partita vera è quella che si gioca a livello nazionale e la chiamata alle urne è quella che meno appassiona ma, applicata la dinamica del voto sul piano locale, ovviamente, si inizia a vedere quanto pesa il PD o i rimasugli che restano e quanto pesano gli altri.

In maniera quasi obbligata qualcuno ci dovrà mettere la faccia e lo dovrà fare anche in maniera credibile se vuole, poi, avere la sua faccia sul risultato. E non è deve essere per forza dello nazionale, attenzione, basta fermarsi al report del Comune di Ischia che verrà inviato alla Prefettura. Basta un solo voto in più per dire –“abbiamo vinto” e dirlo il 5 dicembre, quando ormai la sindacatura di Giosi Ferrandino è terminata, ha un senso particolare.

Riuscirà Giosi Ferrandino ad essere interprete dei motivi del SI? Proverà il rilancio del simbolo nel comune di Ischia per apparire squadra di governo?

E Gianluca Trani che farà? Riuscirà a spegnere gli impulsi criatureschi delle false visite pro-bono e si schiererà, in maniera aperta per affermare le ragioni del SI, proprio come ha già più volte fatto il buon Vincenzo De Luca? Al fianco di Enzo Ferrandino? O si scoprirà da un lato piddino e dall’altro anti Renzi solo per lo sfizio di dire no a quanto affermano gli altri?

E lo stesso ragionamento vale per tutti gli altri maggiorenti. Chi si schiera per il si e chi per il no, porta acqua ad un mulino in particolare o poi ci troveremo la scusa che l’argomento era nazionale e che la motivazione non può rientrare in una logica locale?

Lo posso dire con largo anticipo. Ischia saprà solo identificare il perdente. E la questione locale verrà dimenticata. Ma è proprio in questa l’occasione in cui si chiuderanno, almeno in questa fase, i giochi. Un esito, quello del referendum di dicembre che non passerà come un voto nazionale. Il PD perde? Riesce a vincere portando a votare per il Si gli elettori ischitani? Farà la parte di chi guarda? Tutte variabili che determineranno alleanze e proiezioni.

E chi ci metterà la faccia? E chi si esporrà? Sarà un esposizione mediatica per le prossime elezioni?  Sarà l’occasione di conoscere qualcuno nuovo sullo scacchiere o passerà tutto sotto silenzio? Il 5 dicembre avremo una nuova dimensione della politica ischitana e, solo allora, potremo iniziare a ragionare di comunali?

E il PD che farà? E’ questa l’occasione per Giosi di sostituire la segretaria Anna Fermo boicottata dai consiglieri del PD per oltre due anni? E se si, come? Lanciando sulla graticola della politica un nuovo segretario? Dando al partito, in anticipo rispetto agli altri, la spinta e l’abbrivio per l’imminente campagna elettorale? E tutto ciò, con le mani libere dal candidato alla carica di sindaco. C’è sempre la carta primarie.

Certo, se devi seguire il suggerimento di chi ti chiede di analizzare l’intervista di tizio o di caio e inventarti lo scenario che più aggrada al committente è logico che vai per tutto e ti appigli al “nulla di nuovo”.

Aspettando il 5 dicembre, Ischia si appresta a dire si o no al Referendum Costituzionale. E ne vedremo delle belle.

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