lunedì, Giugno 16, 2025

Ischia Calcio, salvezza sofferta ma meritata. Il futuro tra bilanci, nodi societari e scelte decisive

Gli ultimi articoli

Iscriviti alla nostra newsletter

Resta informato e non perderti nessun articolo

Dopo una stagione segnata da difficoltà logistiche e cambi in panchina, l’Ischia Calcio conquista la permanenza in Serie D: un risultato che vale doppio, ma che apre ora scenari complessi e interrogativi sul futuro di patron Carlino, del direttore sportivo Antonicelli e dell’allenatore Foglia Manzillo

Sofferta e voluta, cercata e infine raggiunta. L’Ischia Calcio può finalmente tirare un sospiro di sollievo dopo una stagione lunga, faticosa e piena di ostacoli, che si è comunque conclusa con il mantenimento della categoria. Un traguardo tutt’altro che scontato, frutto di un lavoro complicato, tra mille difficoltà logistiche e tecniche che hanno messo a dura prova il gruppo e l’intera società. Ora che la salvezza è stata messa in cassaforte con due giornate d’anticipo, è tempo di voltare pagina, ma anche di riflettere su quanto accaduto e su come ripartire per costruire un futuro solido e ambizioso.

L’ultima annata dei gialloblù è stata caratterizzata da numerosi intoppi, molti dei quali fuori dal controllo della squadra. I lavori allo Stadio Mazzella, iniziati con l’obiettivo di ammodernare l’impianto, si sono protratti ben oltre le tempistiche previste. La squadra ha dovuto affrontare tutto il girone d’andata giocando lontano dalla propria casa, un fattore che ha inevitabilmente influito sul rendimento e sulla serenità del gruppo. Solo a gennaio, a metà stagione, il Mazzella è stato restituito – seppur parzialmente – alla squadra, consentendo finalmente di ritrovare una parvenza di normalità.

Tra l’emergenza stadio, l’avvicendamento alla guida tecnica e una rosa rivoluzionata in corsa, i gialloblù ritrovano equilibrio nel girone di ritorno e centrano l’obiettivo salvezza: ora però servono scelte chiare su progetto tecnico, investimenti e ambizioni per non disperdere quanto costruito.

Nel frattempo, il progetto tecnico originario è stato rivisto e modificato profondamente, con decisioni importanti assunte a stagione in corso. A novembre inoltrato, con una classifica preoccupante e prestazioni altalenanti, la società ha deciso di cambiare rotta. In poche ore, dopo la pesante sconfitta interna con il Manfredonia, sono arrivati gli addii di due figure simbolo: Enrico Buonocore e Mario Lubrano. Due dimissioni che hanno segnato un punto di svolta, lasciando spazio a una nuova fase, in cui l’organico è stato ritoccato attraverso il mercato invernale e la guida tecnica è passata di mano. Soltanto nel girone di ritorno l’Ischia ha trovato una sua stabilità, sia dal punto di vista tattico che sotto il profilo mentale. Il gruppo si è ricompattato, ha fatto quadrato e ha reagito alle difficoltà mostrando carattere e determinazione.

Le prestazioni sono migliorate, i risultati hanno cominciato a sorridere e l’obiettivo salvezza, che solo qualche settimana prima sembrava quasi utopico, è diventato tangibile. Un traguardo tagliato con merito e anticipo, che permette ora di guardare al futuro con maggiore serenità, ma anche con la consapevolezza che molte questioni aperte dovranno essere affrontate.
A partire da quella che riguarda il patron Lello Carlino. Imprenditore napoletano, da anni figura cardine per il progetto Ischia, ha sostenuto la squadra con investimenti economici fondamentali per permettere al club non solo di risalire in Serie D, ma anche di mantenerla in questi due ultimi campionati. La sua vicinanza, la disponibilità e l’impegno diretto hanno rappresentato una garanzia per società, staff e tifosi. Tuttavia, il suo futuro è ancora da chiarire: la permanenza o meno di Carlino sarà decisiva per tracciare le linee guida della prossima stagione. Le ambizioni del club, infatti, passano inevitabilmente dalla sua presenza, dalla volontà di continuare a investire e dal tipo di progetto che vorrà sostenere.

Altro nodo da sciogliere riguarda il direttore sportivo Giuliano Antonicelli, figura che ha diviso l’ambiente sin dal suo arrivo. Subentrato a Lubrano, ha portato avanti un’idea di calcio basata su sostenibilità, valorizzazione dei giovani e su una struttura fisica più solida della squadra. Tuttavia, le sue dichiarazioni nelle scorse settimane hanno lasciato intendere un futuro lontano dall’isola: “L’Ischia ha bisogno di essere ristrutturata. Se non si crede nel progetto giovani e nella sostenibilità, io non ci sto. Al momento, non so cosa deciderà il presidente. Non credo resterò”. Parole che hanno acceso il dibattito interno e che segnano un possibile punto di rottura con la dirigenza, ancora in fase di valutazione sulle strategie da adottare per il futuro.

Capitolo allenatore: il futuro di Antonio Foglia Manzillo resta ancora in bilico. Subentrato a febbraio, il tecnico ha portato ordine e praticità a una squadra in difficoltà, collezionando quattro vittorie, sei pareggi e soltanto due sconfitte in dodici partite, con una media di 1,50 punti a gara. Numeri che parlano di una gestione efficace, capace di dare equilibrio e compattezza a un gruppo che sembrava disorientato.

Foglia Manzillo ha conquistato il rispetto della squadra e della piazza, ma anche in questo caso, sarà la società a dover decidere se puntare ancora su di lui o virare su un nuovo profilo tecnico per la prossima stagione. Infine, la rosa. Il mercato estivo dovrà tener conto di un fattore determinante: il budget. In base alle risorse disponibili si deciderà come e dove intervenire, con l’obiettivo di allestire un organico competitivo. Alcuni elementi chiave potrebbero restare, altri saluteranno. Le valutazioni saranno fatte anche in funzione degli obiettivi: se si punterà alla parte sinistra della classifica serviranno rinforzi mirati, se invece si punterà a una salvezza tranquilla, si potrebbe dare spazio a un progetto più giovane e futuribile.

Quel che è certo è che, nonostante le difficoltà, l’Ischia Calcio ha dimostrato di avere un’anima, un’identità e una tifoseria che continua a credere nella maglia gialloblù. Una salvezza conquistata con sudore e determinazione può e deve rappresentare la base su cui costruire qualcosa di più grande. Ma per farlo, servirà unità di intenti, programmazione e – soprattutto – scelte chiare e condivise.

Autore

  • Articolo realizzato dalla Redazione Web de Il Dispari Quotidiano. La redazione si occupa dell'analisi e della pubblicazione fedele degli atti e dei documenti ufficiali, garantendo un'informazione precisa, imparziale e trasparente. Ogni contenuto viene riportato senza interpretazioni o valutazioni personali, nel rispetto dell’integrità delle fonti e della veridicità dei fatti.

    Visualizza tutti gli articoli
contenuti sponsorizzati da Geozo

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Gli ultimi articoli

Stock images by Depositphotos