Con il mio fido Donald J. Trump, mi accingo a compiere una splendida passeggiata sabatina nel bosco del Cretajo. Sono appena trascorse le otto, ma lungo la strada che dal Nik Bar di Fiaiano sale verso la mia meta, il consueto andirivieni di auto nella strettoia è già presente. Arrivo nei pressi della splendida abitazione dell’amico Bruno Molinaro e intravedo, con la coda dell’occhio, due auto che stanno per impegnare la curva in senso opposto. Rallento, accosto a destra e creo lo spazio per farle passare evitando manovre scomode per entrambi. Ma trascorsi solo due secondi dal mio “stop”, una gentile quanto impaziente signora in Panda bianca pensa bene di tentare di sorpassarmi, trovandosi le due auto difronte e vedendosi costretta a indietreggiare -smadonnando- al punto di partenza.
Pranzo a casa dei suoceri a Casamicciola, mi trattengo per un po’ e poi mi rimetto alla guida alla volta di Ischia. Nella curva del cosiddetto primo belvedere (quella che successivamente affaccia sul porto dopo il parcheggio comunale), un’altra Panda bianca che mi precede accosta repentinamente senza interrompere la marcia. Mi accorgo del perché solo un attimo dopo, quando scorgo una giovane autista in Cinquecento grigiastra troppo intenta a messaggiare al cellulare, insieme alla sua passeggera, per accorgersi che aveva ampiamente invaso la nostra corsia in piena curva. Ovviamente, come se nulla fosse.
La qualità media dei guidatori ischitani (e qui sgombero il campo da considerazioni necessariamente rivolte alle donne, ancorché protagoniste indiscusse del mio racconto di ieri) è lo specchio fedele di un contesto sociale -quello isolano- in cui la mancanza dell’educazione civica nelle scuole si fa sentire più che mai. E questo, ovviamente, volendo semplificare il fenomeno a un problema meramente educativo e non culturale, come di fatto è, salvo piangere lacrime da coccodrillo e lanciare proclami e frasi fatte ex post quando ci scappa il morto.
Buona domenica a tutti!