La mia preoccupazione – ci ha detto Irene Iacono – sono quei costoni che, in alcuni tratti sono particolarmente pericolosi e sono prospicienti alla ex SS270. Tratti di strada che devono essere assolutamente puliti laddove necessario e che devono essere messi in sicurezza.
Siamo preoccupati, anche perché, è chiaro, non tutto è di competenza del comune e, laddove gli enti competenti non sono ancora intervenuti, devono farlo. Noi abbiamo sollecitato varie volte sia con note scritte ma anche telefonicamente, ma vorrei sottolineare che crediamo molto nei rapporti di collaborazione istituzionale e siamo convinti che questi possano, poi, effettivamente aiutare a risolvere le problematiche.
È chiaro che in un momento così difficile come questo per l’isola d’ischia ognuno deve fare quanto di propria competenza: il comune, gli enti sovracomunali e i cittadini. E’ importante e necessario capire che solo con questa sinergia di azioni possiamo risolvere i tanti problemi che abbiamo. È evidente che solo il Comune di Serrara Fontana o il sindaco di Serrara Fontana, da solo non potrà mai mettere in sicurezza tutto il territorio, sia perché non ha tutte queste risorse, sia perché spesso non è di propria competenza.
Questo mio sfogo come lo ha definito lei, è rispetto alle tante problematiche che il territorio sta vivendo. Ma più di uno sfogo, come lo ha definito lei, è un appello anche ai tanti proprietari. Capisco che oggi è difficile manutenere le proprietà e che un privato possa fare pulizie importanti nei boschi, tuttavia, credo sia importante i tratti di proprietà prospicienti le strade provinciali, comunali o demaniali siano manutenute.

Anche i privati devono attivarsi e fare la loro parte. La fragilità dell’isola, in questo momento, la si può risolvere soltanto se si interagisce tutti insieme. Laddove non c’è sinergia di azioni i problemi non si risolvono. Ed è questo il senso del mio appello. Un appello al buon senso e a quel senso di responsabilità civile e sociale diffuso a tutti quelli che dicono di amare quest’isola. E, se è vero, allora, tutti quanti noi dobbiamo fare la nostra propria parte.
Sindaco, qual è l’emergenza che più la preoccupa?
Sono presa e preoccupata dal fare tutto quello che è in mio potere per far sì che i cittadini che attualmente sono sfollati dalle loro abitazioni a Sant’Angelo, possano rientrare il prima possibile e, quindi, ecco mettere in sicurezza quella zona della Torre che sono stata costretta a sgomberare.
Oggi sono 20 i cittadini che hanno trovato sistemazione presso amici e paranti, ma il problema è molto più ampio. La zona della Torre sgomberata, infatti, interessa sia diversi cittadini che vivono Sant’Angelo durante il periodo estivo ma in quella zona ci sono anche diverse attività commerciali che al momento sono interdette e chiuse per ordinanza.
Ecco, sono preoccupata e presa dalla risoluzione in via prioritaria e assoluta di questo problema. Ma non dimentico, chiaramente, anche la sicurezza della viabilità, la pulizia di alcuni tratti viari e la mitigazione di alcuni alvei che sono molto importanti per il nostro territorio.
Sono vari fronti che mi preoccupano ma, in particolare, il massimo impegno è far sì che questi cittadini possano tornare alle loro abitazioni e alla loro vita normale.
Da settimane ci stiamo attivando in modo che già nei primi giorni di Febbraio riusciremo a fare una grande pulizia del costoni della Torre così da poter realizzare le indagini geologiche più approfondite per consentire la progettazione definitiva di messa in sicurezza della parte che insiste dietro gli abitati.
L’altra parte, quella che va verso l’area portuale, è stata già messa in sicurezza in quanto diverso tempo fa il Genio Civile fece questo lavoro e installò le reti paramassi. Dobbiamo arrivare velocemente ad una progettazione seria che sia in grado, una volta e per tutte, di risolvere questo problema atavico e di mettere in sicurezza il costone per consentire il rientro ai cittadini nelle loro case e alle attività commerciali di poter riaprire per la prossima stagione estiva.

Cara redazione web, mi scusi x l’intromissione, ma credo che anche lei sappia bene che ci sono varie forme di cittadini. ci sono i cittadini che tutto possono, e quelli che non devono assolutamente. fino ad oggi, e qualcuno puo’ sempre smentirmi, se il costone o muro di vario genere, e’ di un cittadino ,diciamo cosi’, “compiacente” il comune interviene in modo rapido, ed anche in proprieta’ private, c0n mezzi e personale comunale. se invece si identificano in modo diverso, gli viene impedito anche quello che gli tocca di diritto. senza polemica o intenzione offensiva nei confronti di nessuno, e soprattutto senza ironia , saluti