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martedì, Aprile 23, 2024

Inghilterra, oltre 50.000 fumatori smettono grazie alla sigaretta elettronica

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Anche per via dei recenti fatti di cronaca che giungono dagli Stati Uniti, le sigarette elettroniche sono tornare al centro della ribalta mediatica. I prodotti per lo ‘svapo’ sono stati direttamente associati alle patologie polmonari che hanno provocato centinaia di ricoveri negli USA; molto spesso, però, gli organi di informazioni non hanno sottolineato a sufficienza come questa sorta di ‘epidemia’ sia quasi certamente legata all’utilizzo di prodotti non autorizzati o alterati per mezzo di sostanze come il THC (il principale principio attivo della cannabis).

Anche per questo, le associazioni di settore si prodigano in rassicurazioni di vario genere, soprattutto nei confronti dei consumatori europei. In Europa, infatti, la commercializzazione dei prodotti per il vaping è regolamentata da una Direttiva in vigore già dal 2014 (recepita in Italia nel 2016) che impone limiti ben precisi e controlli accurati. I consumatori possono acquistare i device per la nebulizzazione e i liquidi per le sigarette elettroniche presso i rivenditori autorizzati dall’Agenzia dei Monopoli di Stato, tanto presso i negozi fisici tanto quanto gli store online come quello di Vaporoso.

Va anche sottolineato come la legislazione europea abbia permesso di attuare politiche di contrasto al tabagismo basate (anche) sulla sigaretta elettronica. Il principio è quello della ‘riduzione del danno’; in altre parole, chi intende intraprendere un percorso di cessazione del fumo, comincia con il ‘passaggio’ alle e-cig. È questa la linea d’azione adottata dal Ministero della Salute del Regno Unito, sulla base dei rilievi dell’agenzia PHE (Public HealthEngland) che ha certificato come le sigarette elettroniche siano il 95% meno pericolose di quelle tradizionali.

Altri studi di settore dimostrano l’efficacia delle e-cigarettes come deterrente nei confronti del tabagismo; uno di questi è stato condotto di recente dall’UCL, lo University College of London. I quattro ricercatori autori dell’indagine, Emma Beard, Robert West, Susan Michie e Jeremy Brown, hanno utilizzato i dati raccolti dallo Smoking Toolkit Study, un insieme di indagini cliniche e sondaggi effettuati su base settimanale a partire dal 2006 su individui maggiori di 16 anni.

Lo studio ha messo in evidenza come un elevato numero di consumatori, tra 50.000 e 70.000, abbia smesso di fumare grazie allo svapo. I dettagli del lavoro sono stati pubblicati sul sito della rivista Addiction. “Un nuovo studio” – si legge – “pubblicato oggi dalla rivista scientifica Addiction individua una connessione positiva tra il numero di persone che smettono di fumare quando usano le e-cigarettes per provare e smettere. Lo studio, condotto dall’UCL e finanziato dal Cancer Research UK, evidenzia come il numero di tentativi fatti per smettere di fumare tramite l’uso della sigaretta elettronica sia aumentato dal 2011 in poi, così è aumentata la percentuale di successo. E quando nel 2015 l’uso delle sigarette elettroniche calò nel 2015, parimenti calò la percentuale di riuscita. Ciò ha portato il team di ricercatori a stimare che nel 2015 tra 50.700 e 69.930 fumatori hanno smesso invece di continuare a fumare”. Per lo studio sono stati effettuati alcuni aggiustamenti statistici per stagionalità, tendenze, politiche locali, spesa per i mass media del tabacco e la disponibilità del tabacco stesso.

Il capo del team di ricerca, la dottoressa Emma Beard, Senior Research Associate all’UCL, ha così commentato i risultati: “Questo studio è basato su indagini sulla popolazione e processi clinici che dimostrano che le sigarette elettroniche possono aiutare i fumatori a smettere. L’Inghilterra sembra aver trovato un ragionevole equilibrio tra regolamentazione e promozione delle e-cigarettes. La commercializzazione è strettamente controllata; in tal modo si registra un uso davvero limitato dei prodotti da svapo da parte di chi non ha mai fumato mentre milioni di fumatori le stanno usando per provare a smettere”.

George Butterworth, senior policy manager del Cancer Research UK ha aggiunto: “Le sigarette elettroniche sono un prodotto relativamente nuovo, non sono prive di rischio e ancora non conosciamo l’impatto a lungo termine. Ma la ricerca fin qui mostra come lo svapo sia meno pericoloso del fumare tabacco da combustione e può aiutare la gente a smettere”.

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