Il sole di giugno accarezza dolcemente il bianco delle mura appena tinte della Casa Santa Maria della Tenerezza, che brilla sul fianco della collina di Casamicciola come un faro di pace. Intorno, il verde dell’isola esplode sotto un cielo terso, e l’aria è piena di attesa, di emozione, di vita vera. È una mattinata assolata, quasi simbolica, come se anche il tempo volesse partecipare a questa festa del cuore.
Ma la luce più forte non viene dall’esterno. Viene dagli sguardi, dai sorrisi, dai gesti dei veri protagonisti di questa giornata: i ragazzi con disturbo dello spettro autistico. La loro presenza ha qualcosa di straordinario e disarmante. I loro occhi, così pieni di mondo da sembrare infiniti. I loro movimenti, a tratti imprevedibili, ma sempre autentici. La loro bellezza – così diversa, così pura – è quella che ci costringe a cambiare sguardo. A vedere davvero.
Qui, nella Casa della Tenerezza, ogni cosa parla di loro: le pareti bianche che sanno di accoglienza, gli spazi ampi pensati per accompagnarli nella crescita, e le mani intrecciate di chi ha costruito tutto questo con amore e tenacia. Non è solo un’inaugurazione: è la nascita di un luogo che riconosce la dignità di ciascuno, che trasforma la fragilità in forza collettiva, e che fa della cura un atto concreto di giustizia e di bellezza.





Mercoledì 11 giugno 2025 alle ore 11.00, in località Sentinella a Casamicciola Terme, è stata inaugurata ufficialmente la Casa Santa Maria della Tenerezza, il primo centro diurno dell’isola d’Ischia interamente dedicato all’autismo e alla progettualità per la disabilità.
Fortemente voluta dall’Associazione Isole d’Amore e dall’Associazione Genitori Autismo Ischia, la struttura è il frutto di anni di impegno condiviso tra famiglie, istituzioni, Chiesa e realtà associative. A presiedere la benedizione inaugurale, Mons. Francesco Savino, Vice Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, che ha voluto essere presente per manifestare il sostegno concreto della CEI a un’opera di grande valore sociale ed ecclesiale. Nella stessa giornata, il Vescovo ha anche salutato i seminaristi di Pozzuoli, suggerendo la lettura degli autori russi, tra cui Dostoevskij, come spunto per riflettere sul senso della bellezza e dell’umanità: un tema ripreso e sviluppato anche dall’omelia inaugurale.
Rosa Di Iorio, presidente dell’Associazione Isole d’Amore, ha ricordato con emozione il lungo cammino che ha portato a questa apertura: «Siamo partiti anni fa da una semplice stanza prestata dalla redazione del Golfo di Domenico Di Meglio. Oggi abbiamo una vera casa, dove i ragazzi con autismo possono trovare risposte più precise, puntuali e personalizzate. Il nostro progetto si rivolge anche agli adolescenti e agli adulti, troppo spesso dimenticati nei percorsi pubblici. Qui potranno imparare l’autonomia, prendersi cura di sé, e vivere uno spazio che li accoglie con rispetto e amore.»
A sottolineare il valore ecclesiale dell’iniziativa è stato anche il Vescovo Emerito di Ischia, Mons. Gennaro Pascarella, che ha parlato con voce commossa: «Troppo spesso nelle parrocchie la disabilità resta ai margini. Ma queste persone fanno parte della comunità. Questa casa è un segno di attenzione vera. La cosa più bella è che vi siete messi insieme: è solo così che si costruisce qualcosa che resta. “Insieme si può” dovrebbe essere il vostro slogan.»
Ma è stato il Vescovo di Ischia, Mons. Carlo Villano, a dare al momento inaugurale una lettura profonda e culturale, partendo proprio da Dostoevskij: «La bellezza salverà il mondo. E oggi, qui, celebriamo una bellezza generativa: quella che nasce dalla tenerezza, dalla solidarietà, dall’impegno condiviso. Ho visto nei vostri occhi e nelle vostre lacrime la verità di questo gesto. Questa casa è una risposta concreta alla domanda di speranza che tante famiglie portano nel cuore.»
Il Vescovo ha poi ringraziato la CEI per il sostegno fondamentale al progetto, ricordando come l’8×1000 trovi qui un’espressione concreta e trasparente di servizio al bene comune: «Chi si chiede dove va l’8×1000, oggi può guardare questa casa: è una delle risposte più luminose. È un bene costruito da una rete che educa, cura, accoglie. E questo ci rende migliori come Chiesa e come società.»
La giornata è stata segnata da una forte partecipazione della comunità locale. Per favorire l’accesso, è stato attivato un servizio navetta gratuito dal piazzale “Ancora”, operativo dalle ore 10.00 alle ore 14.00, dimostrando un’organizzazione attenta anche ai dettagli pratici, in perfetta sintonia con lo spirito di inclusione che anima l’intero progetto.
Una casa, un segno, una promessa.
Con la Casa Santa Maria della Tenerezza, l’isola d’Ischia si dota finalmente di un luogo stabile, accogliente e competente per dare risposte concrete ai bisogni delle persone con disabilità. Una struttura dove la cura si intreccia con la dignità, la formazione, la creatività e, soprattutto, con la bellezza delle relazioni umane.