Gaetano Di Meglio | Quattro ischitani nella bufera per una truffa all’Agenzia delle Entrate – Riscossione. L’indagine della Guardia di Finanza e un maxi sequestro deciso dalla Procura della Repubblica di Napoli agita, in parte, l’ambiente forense isolano.
L’avvocato Silvio Trani e i suoi assistiti Piero Di Meglio, Simona Di Meglio e Caterina Cenatiempo, sono stati oggetto delle accurate indagini della Guardia di Finanza di Ischia, coordinate del capitano Antonio Giglio, e sono stati destinatari della misura cautelare del sequestro della somma di 590 mila euro tra disponibilità economiche su conti correnti bancari e proprietà immobiliari.
La truffa ai danni dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione li ha visti in concorso tra loro nella “gestione” di alcune procedure esecutive dopo l’annullamento di diverse cartelle esattoriali da parte della Commissione Tributaria di Napoli o altri enti preposti. L’accusa si muove su un asse molto semplice, come semplice era il meccanismo utilizzato: dopo aver ricevuto il titolo per il rimborso delle somme, l’avvocato Trani su mandato dei propri assistiti ha messo in esecuzione per ben sei volte le successive procedure esecutive per consentire ai tre clienti di entrare in possesso di quanto già avevano percepito. Una moltiplicazione illecita delle somme dovute, in sostanza.
Per i quattro indagati l’accusa mossa dalla Procura è quella identificata nell’articolo 640 c.p., appunto la truffa, che punisce «Chiunque, con artifizi o raggiri, inducendo taluno in errore, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da 51 euro a 1.032 euro». La Procura, inoltre, ha riconosciuto anche le prescrizioni dell’articolo 81 c.p. di concorso formale e reiterato: «Alla stessa pena soggiace chi con più azioni od omissioni, esecutive di un medesimo disegno criminoso, commette anche in tempi diversi più violazioni della stessa o di diverse disposizioni di legge».
LA DENUNCIA DELL’AGENZIA
Il “giochino” ideato da legale ischitano e dai suoi clienti è andato avanti per un periodo di tre anni, tra il 2016 e 2019, ma solo dopo il cambio al vertice dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione di Napoli sono iniziati ad emergere i primi segnali di una situazione poco chiara ed è scattato l’allarme. È stata propria la dettagliata denuncia dell’Agenzia che ha messo in moto i finanzieri di Ischia, che dopo minuziose verifiche hanno concluso l’operazione con il maxi-sequestro di 590 mila euro dal quale, giusto per la cronaca, sono state escluse le somme che gli indagati dovevano realmente percepire per le ingiuste cartelle esattoriali emesse nei loro confronti.
E in materia di cartelle esattoriali, la notizia della truffa all’Agenzia delle Entrate – Riscossione potrebbe suscitare in tanti contribuenti tartassati un sentimento di “vendicativa” soddisfazione. Ma resta ovviamente la gravità del reato contestato, se confermato nelle sedi competenti.
Un’indagine delicata, quella delle fiamme gialle di Via Fondobosso, che ha dovuto ricostruire e ripercorrere tutta la linea temporale delle diverse e numerose cartelle esattoriali che i tre cittadini, due imprenditori ed un privato, avevano contestato all’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
Un collage di incastri e di sentenze rese esecutive anche dal Tribunale di Ischia.
Una ricerca complessa, appunto, che ha finito per mettere insieme i vari tasselli solo nei primi giorni di settembre, quando, con tutte le prove alla mano, il pubblico ministero della Procura di Napoli ha dato il via libera al decreto di sequestro che è stato notificato alle parti qualche giorno fa.
Le indagini, come in ogni processo penale, tuttavia sono ancora nella loro fase iniziale e i destinatari del sequestro potranno richiedere al Tribunale del Riesame il dissequestro delle somme e, nel frattempo, attendere l’udienza dal giudice dell’udienza preliminare che dovrà decidere per il rinvio a giudizio o per la eventuale archiviazione.
All’avvocato Trani, già noto per le sue posizioni anti Covid e per un passato da artista della magia, i finanzieri di Ischia hanno sequestro la somma di 237mila euro direttamente sul conto corrente mentre a tutti gli altri, quasi per una coincidenza, la somma di 88 mila euro.
LA DIFFIDA DELL’AVV. TRANI
Ieri mattina, tuttavia, l’avvocato Silvio Trani, che nella nostra anteprima non veniva citato, ci ha inviato una diffida che però dal contenuto può essere interpretata come una dichiarazione: «Nell’interesse mio e degli altri indagati, in merito al vostro articolo oggi (ieri, ndr) pubblicato e relativo ad una presunta truffa ai danni dell’Agenzia delle entrate riscossione, vogliate omettere i nominativi (ed ogni altro riferimento allusivo) a tutela della privacy, stante l’attuale fase del procedimento (indagini). Il tutto nel rispetto del principio di innocenza. Ed infatti l’applicazione di una misura cautelare, resa senza alcun contraddittorio è di per sé estremamente aleatoria in quanto, oggettivamente, tiene conto della posizione della sola accusa.
Pertanto, indicare gli indagati come se avessero certamente commesso il reato, oltre che lesivo del principio di innocenza, li espone, in assenza di elementi resi nel contraddittorio, ad un giudizio pubblico anticipato che è certamente lesivo della loro privacy e di converso espone l’incauto giornalista al risarcimento. In conseguenza vogliate omettere i nominativi ed ogni allusione atta ad individuare gli indagati, altresì evidenziando che si sia in una fase di mere indagini e quindi ben lontani dalla certezza dei fatti e dalla reale esistenza di un reato».
Mi sa che è un vecchio giochino fatto, tra l altro, mille volte ai danni del comune d Ischia
gli ischitani meritano questi avvocati – speriamo che chiudano il Tribunale-sarebbe la salvezza x gli isolani