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venerdì, Aprile 19, 2024

«Il tassista ci ha lasciati in strada urlando di non farci più, vedere»

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Ennesima figuraccia con una comitiva di turisti.
Il tassista, nonostante l’appuntamento già concordato, aveva fretta. Una sfilza di insulti e minacce agli allibiti clienti. Abbiamo già girato il nominativo e il numero di licenza al Comandante Pugliese. Insieme con i numeri di telefono del turista offeso

Gaetano Di Meglio | Solo qualche settimana fa avevamo riportato l’increscioso episodio di una veemente lite tra tassisti sul porto di Ischia, che aveva lasciato sbigottiti e scandalizzati i turisti che avevano avuto la sfortuna di assistervi. Adesso un turista napoletano ci segnala un altro ingiustificabile episodio di inciviltà di un tassista ischitano, di cui omettiamo le generalità, che però abbiamo provveduto a comunicare direttamente al comandante della Polizia Locale affinché venga fatta piena luce su quanto accaduto. E’ l’ennesimo caso che ancora una volta vede al centro una categoria che al suo interno registra troppe teste calde e personaggi che non hanno nemmeno una lontana idea di come si deve operare a contatto con la clientela. Clienti ingiuriati, minacciati, costretti a scendere dal taxi. In quale altra località turistica, ci chiediamo, è possibile assistere a scene come questa? Un comportamento inqualificabile, che richiede una severa punizione, perché arreca un altro brutto colpo all’immagine dell’isola. Ma ogni estate, purtroppo, si ripetono sempre gli stessi fatti e nessuna amministrazione isolana sembra in grado o mostra la volontà di richiamare seriamente all’ordine la categoria.
Quello che è accaduto nel mese di luglio alla comitiva di turisti napoletani, viene dettagliatamente raccontato nella lettera che pubblichiamo. Un racconto che lascia allibiti e amareggiati.

LA LETTERA
Sono decenni che nei mesi di giugno/luglio/settembre, unitamente con altre tre coppie di amici (siamo otto persone), ci rechiamo a Ischia per trascorrere una vacanza di una diecina di giorni presso il gran Hotel Lido del complesso Aurum. Ovviamente per gli spostamenti dal porto o per il porto e/o le varie escursioni per le località dell’isola ci serviamo del servizio taxi.
Il giorno 12/7/17 alle ore 13,00 un nostro amico (Borrelli Antonio) aveva concordato con un tassista di prelevarci il 12/7/17 alle ore 13,15 per portarci dall’hotel al porto onde imbarcarci per Napoli. Alle ore 13,00 il tassista si presenta all’albergo e chiede di fare presto perché aveva un altro appuntamento alle ore 13,30. Specifichiamo che l’appuntamento era alle ore 13,15, e, comunque, iniziamo a caricare i bagagli e successivamente i passeggeri. Avevamo posizionato i bagagli nel vano posteriore e già sette persone erano sedute in macchina, quando, improvvisamente il tassista usando frasi e parole irripetibili e da diporto ed adducendo di trovarsi in casa sua, e non dovevamo rompere le…(uova) e che comandava lui, nonché con parole blasfeme ci fece scendere dalla macchina, scaraventando i nostri bagagli sul ciglio della strada, e, sempre, con parole da diporto e minacciose si allontanava dall’albergo, lasciandoci sulla strada e con la minaccia di non farci più vedere.
Ovviamente, tramite l’albergo, abbiamo chiamato due taxi, che, prontamente arrivati, ci hanno trasferiti al molo ove abbiamo preso la motonave e rientrati a Napoli. Questa la cronistoria dei fatti accaduti, e chiedo di far comprendere al tassista che svolge un servizio pubblico, oltre alla normale educazione, di dover esercitare la professione con maggior rispetto per l’utenza ed educazione.
Antonio Miranda – Napoli

6 COMMENTS

  1. da ciò che leggo ritengo che o il tassista sia impazzito e con questo caldo ci può pure stare come episodio a sè oppure che è successo qualcosa che lo ha fatto reagire in così malo modo e allora dovremmo appurare se il gradito ospite abbia poi raccontato tutta o solo la mezza messa . In ogni caso per me che lavoro nel turismo verso l’ ospite anche il più esigente più che dare sempre ragione bisogna avere comprensione e pazienza, qualità che purtroppo difetta a molti operatori che con il turismo vivono che non sono solo tassisti .

    • Mah! Avendo viaggiato molto, posso affermare che più maleducati dei tassisti ischitani, non ho mai visto, MAI!!! uno dei tanti motivi per cui ad Ischia non tornero’ mai!

      • Ma perche fare di tutta l’erba un fascio sulla categorie tassiti?? Siete razzisti prima di aprire la vostra bocca ascoltate tutte le campane ma a uschia non siete abituati siwte bravi a giudicare a discriminare come se voi siete perfetti e nn sbagliate mai…la cosa che mi fa piu ridere (detto in modo ironico) che gli stessi che ora fanno i razzisti nei confronti delle categorie sono gli stessi che ha definito il popolo di ischia e procida razzisti perche nn voleva gli immigrati siete incorenti punto…poi vabbe di alcuni commenti vergognosi sulla pagina facebook del dispari sotto l’articolo non voglio nemmeno commettarli perche mi sento male

  2. Potrebbe essere anche monco il racconto, ma il 70-75% dei tassisti Ischitani e di tutta l’isola ha, nel suo DNA, questo tipo di comportamento. E’ inutile lamentarsi, questa è la minestra e questi sono i risultati. Gli obblighi, che pure esistono in teoria, sono per questa categoria un optional. Ma poi, cosa c’entra questo povero disgraziato, probabilmente, con un grado culturale pari a zero? Io me la prenderei con chi è preposto al rilascio e al rinnovo delle licenze, e a tale scopo mi domando: ma esiste un iter da seguire prima di poter autorizzare tizio o caio a svolgere questo lavoro che, per sua natura, richiederebbe simpatia, cultura , padronanza delle lingue, in primis dell’Italiano e soprattutto un decoroso abbigliamento?

    • Infatti è ovvio, e tutti se ne accorgono appena sbarcati ad Ischia, che sembra tutto fatto per allontanare il turista. E ci riescono. Bravi comunque…

    • Ha ragione. Ma in più, bisognerebbe che i veicoli siano sottoposti a un controllo tecnico serio. Cioè controllo non fatto dal cugino o da un amico che, senza controllare niente, firma dicendo che il veicolo è adatto al trasporto passeggeri.
      Personalmente, all’estero (preferisco non dire dove, dato che ogni volta seguono insulti da parte degli ischitani…) pur non essendo un tassista che trasporta gente, per legge ogni 2 anni faccio controllare sulla macchina 124 punti tecnici.
      Ad Ischia, fa proprio paura vedere in quali condizioni alcuni tassisti trasportano i turisti. Mi spaventavo solo a vederli passare sulla strada.
      Mi fermo qui, gli ischitani essendo più bravi ad insultare chi dice la verità che a migliorare la situazione.

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